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Volkswagen, sotto indagine 415 mila vetture per un malfunzionamento degli airbag

L’Amministrazione nazionale statunitense per la sicurezza del traffico, dopo aver ricevuto circa 90 denunce, si è detta pronta ad aprire un’indagine: coinvolti ben otto modelli della casa tedesca tra i quali Tiguan, Golf e Passat.
A cura di Matteo Vana
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Non c'è solo il Dieselgate ad agitare i pensieri del gruppo Volkswagen: lo scandalo legato alle emissioni è già costato 4,3 miliardi di dollari in sanzioni federali negli Stati Uniti mentre la casa tedesca, per mettere fine alla questione, ha già accettato di spendere fino a 25 miliardi. Adesso, però, un nuovo fronte potrebbe aprirsi sempre negli Stati Uniti dove l'Amministrazione nazionale statunitense per la sicurezza del traffico ha annunciato di essere intenzionata ad aprire un'inchiesta in seguito al malfunzionamento degli airbag riscontrato sulle vetture del colosso teutonico.

Coinvolti 8 modelli della casa tedesca

L'inchiesta coinvolge circa 415 mila vetture della casa di Wolsfburg che nel 2015 erano state richiamate per un problema al sistema di protezione installate sui veicoli: l'agenzia ha dichiarato di aver ricevuto circa 90 denunce dal momento in cui il richiamo è stato annunciato, alcune delle quali anche dopo le riparazioni. Stand a quanto riportato dalla Reuters, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha fatto sapere che nel mirino sarebbero finiti proprio gli airbag che, a causa di un malfunzionamento, potrebbero non aprirsi in caso di incidente.

A finire sotto la lente d'ingrandimento delle autorità a stelle e strisce sono stati ben otto modelli tra cui Tiguan, Golf e Passat venduti nel periodo tra il 2010 e il 2014. Dopo il problema legato al software installato per manipolare i livelli di emissioni di Co2 sui propri modelli, quindi, Volkswagen potrebbe incorrere di nuovo in sanzioni da parte della giustizia americana. Saranno le indagini ad attestare eventuali colpe a carico del costruttore tedesco che, proprio nei giorni scorsi, era stato costretto a pagare una penale di ben 69 milioni di dollari allo stato del New Jersey a seguito dei danni ambientali causati dalle proprie vetture coinvolte nello scandalo Dieselgate.

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