Schumacher, danni cerebrali causati dalla GoPro: il titolo crolla
Dopo le rivelazioni rilasciate la scorsa settimana dal giornalista francese Jean Louis Moncet in merito all’incontro avuto con Mick Junior, il figlio di Michael Schumacher, che aveva parlato delle condizioni del sette volte campione del mondo e del danno cerebrale provocato dalla stecca della GoPro montata sul casco del tedesco, a subire pesanti ripercussioni è il produttore americano di microtelecamere per uso sportivo.
“Danno cerebrale causato della GoPro”
“Il problema dell’incidente non è stato lo shock, ma la stecca della piccola telecamera GoPro montata sul casco e che ha colpito il cervello” riferiva il giornalista d’oltralpe alla radio francese Europe 1. La dichiarazione di Moncet ha influenzato pesantemente il mercato azionario di Wall Street dove ieri il titolo GoPro ha chiuso la seduta in calo di quasi dieci punti percentuali.
-9,85% per GoPro a dieci mesi dall’incidente
Il nome della marca della telecamera installata sul casco del sette volte campione del mondo non era stato mai menzionato, neppure nei giorni successivi all’incidente quando il ‘giallo’ della action cam alimentava i rumors che rimbalzavano sulle prime pagine di tutti giornali internazionali. A dieci mesi dall’incidente, la rivelazione di Moncet che specifica il marchio GoPro condiziona gli investitori e il titolo chiude il lunedì in profonda contrazione (-9,85%). Le ultime ipotesi sulla dinamica dell’incidente valutavano come la base della telecamera montata sul casco avesse potuto influire sulla gravità del danno che, al momento dell’impatto, si sarebbe trasformata in una sorta di punta capace si sfondare casco, portando alle lesioni cerebrali: una teoria capace di conciliare tutti gli elementi del dramma, inclusa la bassa velocità della caduta, ma che di fatto non aveva mai lasciato intendere il nome del marchio californiano. Il casco di Schumacher era andato distrutto mentre la telecamera non aveva subito danni, tanto che era stata consegnata al Procuratore di Albertville che aveva visionato il video.
Schumacher si sveglia molto lentamente
Il casco in carbonio ha salvato la vita di Michael Schumacher ma non è riuscito a proteggerlo dal trauma cerebrale contro il quale il campione tedesco continua a lottare, assistito da un’équipe d’eccellenza nella sua villa di Gland. Moncet aveva riferito che il figlio di Schumacher si era espresso sui piccoli miglioramenti di cui nei giorni scorsi aveva parlato Jean Todt e che anche Stefano Domenicali aveva lasciato intendere. “Ho visto il figlio di Schumacher recentemente e mi ha detto che suo papà si sveglia lentamente, molto molto lentamente” dichiarava alla radio francese. In mancanza di notizie ufficiali, le rivelazioni di Mick Schumacher riportate dal giornalista francese sono quanto di più vicino alla realtà, e quel lentamente a quasi dieci mesi dall’incidente, alimenta la speranza di rivedere presto Michael Schumacher tornare a sorridere.