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Ancora problemi con gli airbag Takata, Tesla costretta a richiamare 14mila veicoli in Cina

Ancora problemi per gli airbag del costruttore nipponico stavolta montati sulle auto Tesla Model S prodotte tra febbraio 2014 e dicembre 2016: 14mila vetture vendute in Cina saranno costrette a rientrare in officina per la sostituzione dei dispositivi di sicurezza.
A cura di Matteo Vana
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Dopo Fca, costretta a richiamare 1,6 milioni di auto negli Stati Uniti, gli airbag Takata costringono un'altra casa automobilistica a richiamare i propri veicoli in officina: stavolta si tratta di Tesla che è stata costretta a far ritornare in officina 14mila Model S proprio a causa dei dispositivi di sicurezza del colosso giapponese.

Interessate 14mila Model S

Sono oltre 70 milioni nel mondo le auto costrette al richiamo per aver montato airbag a marchio Takata. I dispositivi dell'azienda nipponica, che ha dichiarato fallimento, utilizzano un propellente che potrebbe far scoppiare l'airbag lanciando schegge all'interno del veicolo. Un difetto potenzialmente letale che ha costretto diverse case automobilistiche a far rientrare i propri modelli in officina per sostituire gli airbag; i modelli della casa americana interessati dal provvedimento sono quelli prodotti tra il 4 febbraio 2014 e il 9 dicembre 2016. A renderlo noto è stata l'Amministrazione Statale per la Regolamentazione del Mercato del governo cinese che è corsa ai ripari per evitare nuovi episodi.

Tesla Model S
Tesla Model S.

Il richiamo in Cina arriva proprio mentre Tesla sta spingendo nel più grande mercato automobilistico del mondo approfittando dello sforzo di Pechino di eliminare gradualmente le auto a combustibili fossili; recentemente, infatti, la casa fondata da Elon Musk ha raggiunto un accordo con il governo di Shanghai per costruire la prima Gigafactory al di fuori degli Stati Uniti, che si concentrerà sulla produzione dei modelli Model 3 e Model Y destinati proprio ai consumatori cinesi. Non è però la prima volta che il costruttore a stelle e strisce è costretto a un richiamo in Cina: già qualche tempo fa, infatti, era stato costretto alla misura preventiva- seppur non si erano verificati incidenti o lesioni – per un problema di corrosione ad alcuni bulloni che interessava circa 9mila Model S. Adesso un nuovo problema, dipeso però da Takata, con gli airbag che dovranno essere sostituiti prima di poter rimettere le automobili in strada.

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