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Carey: “La Ferrari è leggenda e vogliamo resti in F1, ma esistono anche altre squadre”

Il numero uno di Liberty Media: “Averla vista lottare per il titolo è stato fantastico, ma io tifo per loro nella stessa misura in cui tifo per tutti gli altri”. Poi sulla Formula 1: “Stiamo spendendo nella direzione sbagliata, la storia va rispettata, ma non bisogna avere paura di cambiare” sono state le sue parole.
A cura di Matteo Vana
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Chase Carey - Getty images
Chase Carey – Getty images

Nel mondo della Formula 1 non sono solo le ombrelline a tenere banco: Liberty Media, infatti, hanno problemi ben più importanti dei quali occuparsi come le nuove regole che entreranno in vigore dopo il 2020, quando scadrà il Patto della Concordia, o il budget cap al quale molti team sono contrari. A più di un anno dal loro ingresso i nuovi proprietari stanno cercando di dare un nuovo volto al circus incentrando la loro politica sull'incremento dello spettacolo e l'avvicinamento ai fans.

Liberty Media tende la mano a Ferrari

A frenare l'entuasiasmo, però, c'è a diatriba in corso con i grandi motoristi, in primis la Ferrari che ha già minacciato l'addio alla Formula 1 se le regole dettate da Liberty Media dovessero diventare effettive: in proposito è intervenuto proprio il boss di Liberty Media, Chase Carey, che pur ribadendo l'importanza di tutti i team ha teso la mano alla Rossa.

La Ferrari è una leggenda e averla vista lottare per il titolo è stato fantastico – ha dichiarato in una intervista concessa al Corriere della Sera -. Vogliamo che continui a essere parte di questo sport: vogliamo cambiare questo sport in meglio, non cambiare le squadre, ma io tifo per loro nella stessa misura in cui tifo per tutti gli altri. Ci sono anche altre grandi squadre oltre alla Ferrari. Anche la McLaren, se fosse competitiva, avrebbe un gran seguito e l'interesse dei tifosi viene prima di tutto.

Una nuova Formula 1

La Ferrari è una parte fondamentale, ma anche le altre squadre lo sono; questo, in estrema sintesi, il pensiero del nuovo proprietario che ha preso il posto di Bernie Ecclestone. Liberty Media sta cercando di tracciare una nuova strada per un futuro che sia sostenibile sia per i team che per la Formula 1 stessa, ma soprattutto, che comprenda anche la Rossa. Un altro dei punti cruciali è quello dell'inserimento di un budget cap, cosa non vista di buon occhio dai grandi team: "Rispettiamo il DNA, la tecnologia, ma il nostro obiettivo è creare un grande sport, non appoggiare team grandi, piccoli o nuovi, né Costruttori o  indipendenti. Stiamo spendendo nella direzione sbagliata. Negli ultimi dieci anni non credo che la Formula 1 abbia espresso il meglio". Un altro dei punti cruciali è quello di restituire spettacolarità a un campionato che, specie nelle ultime stagioni, non ha riservato grandi emozioni; gli spettatori chiedono il ritorno ai motori di una volta, ma Chase Carey difende la nuova Formula 1 che sta nascendo: "Sui motori sono d’accordo: serve più rumore. Sul resto no: Hamilton è uno con poca personalità? E Verstappen? Migliaia vengono ai circuiti solo per vederli; accendono la fantasia, non sono già dei supereroi? La storia va rispettata ma non bisogna avere paura di cambiare" conclude.

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