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Caterham, Kolles contro Fernandes e amministratori

Sembra arrivata al termine la breve esperienza della cordata di imprenditori che aveva rilevato la Caterham dalle mani di Tony Fernandes. Colin Kolles sembra rassegnato.
A cura di Vito Lamorte
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Erano settimane che all'interno del paddock giravano voci incontrollate circa le difficoltà economiche che riguardavano la Caterham. Poi le difficoltà con gli ufficiali giudiziari, la chiusura della sede di Leafield, il botta e risposta tra Colin Kolles e Tony Fernandes e la possibilità che la scuderia anglo-malese non parta per Austin hanno confermato che i rumors corrispondevano a verità. Tra diverse vicissitudini legate a pagamenti non saldati e a un passaggio di proprietà fantasma, il futuro del team è quanto mai incerto. Ormai la Caterham sembra non essere in condizione di portare a termine il campionato. Colin Kolles, rappresentante della cordata di acquirenti Engavest che ha rilevato la scuderia lo scorso luglio, intervistato da Autosport, ha chiarito che la possibilità di partecipare o meno al Gran Premio degli Stati Uniti spetta ai responsabili dell'amministrazione controllata: "Tutti quanti siamo pronti per partire verso Austin, ma ciò sarà impossibile se gli amministratori non cambieranno idea". Il manager della Caterham ha anche spiegato come gli acquirenti abbiano correttamente adempiuto gli obblighi contrattuali con Tony Fernandes: "L'accordo è stato concluso su basi ben precise e tutte le condizioni sono state soddisfatte da Engavest. La nostra posizione è questa e non c’è nient’altro da dire, ci dispiace che gli amministratori non stiano avendo un chiaro quadro della situazione".

La situazione è tutta incentrata intorno all'acquisto dalle mani di Fernandes della società 1MRT, il titolo sportivo del team di Formula 1, e Kolles spiega così la situazione: "Per noi le cose sono chiare le macchine e tutta l’attrezzatura appartengono alla 1MRT che noi abbiamo acquistato. Questo è un fatto, questo è quanto è stato scritto nell’accordo firmato da Mister Fernandes e Mister Riad Asmat nel 2011. Se gli amministratori hanno una diversa opinione in merito, allora noi dovremo adire le vie legali, il che è certamente dannoso".

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