Contatto Rossi-Marquez: Vale vittima della provocazione di Marc
Nelle ultime ore in molti hanno analizzato il contatto tra Valentino Rossi e Marc Marquez in gara a Sepang, in seguito al quale il campione spagnolo è caduto e il pesarese penalizzato dalla Direzione Gara per guida irresponsabile. Una manovra apparsa subito discutibile per l’aggressività del duello nato in pista e che lascia spazio a dubbi sulla corretta interpretazione di un gesto arrivato in risposta a una strategia già smascherata dal pesarese dopo Phillip Island. Un contatto di quelli che si sono visti davvero poche volte in MotoGP, dove il fair play ha sempre contraddistinto i rapporti tra piloti e campioni impegnati nel mondiale. L’epilogo del contatto è quello peggiore, con Marquez che cade e Valentino che resta in sella nonostante l’azione dello spagnolo, impegnato nel tenere occupato il pesarese mentre Lorenzo filava via alle spalle di Pedrosa.
Marquez ha fatto gara solo contro Valentino Rossi. Scattato dalla prima fila, tra il poleman Dani Pedrosa e Rossi che partiva dalla terza casella, Marquez ha lasciato sfilare Lorenzo in partenza, confermando in pieno le accuse mosse dal campione di Tavullia alla vigilia del weekend malese, quando puntava il dito contro el Cabroncito che aveva favorito Lorenzo nella fuga di Phillip Island, impegnando Rossi e Iannone alle sue spalle in una intensa bagarre.
Marquez con l'intenzione di rallentare Vale. Che l’interesse di Marquez fosse solo quello di rallentare il pesarese è dimostrato da due eventi: il primo, come già detto, è lo scarso senso sportivo mostrato in partenza, quando lasciava passare Lorenzo davanti senza battagliare; il secondo, invece, risiede nei piccoli errori commessi dallo spagnolo mentre era in lotta con Rossi, alcuni piccoli lunghi fatti con lo scopo di ritardare e ostacolare il pesarese nelle prime fasi. E nonostante Rossi abbia cercato in tutti i modi di farglielo capire alzando anche la mano a 16 tornate dal termine per mandare a quel paese lo spagnolo, Marquez ha fatto finta di non capire e ha continuato a infastidire il Dottore, ronzandogli attorno in una improbabile battaglia per la terza posizione in una fase di gara talmente iniziale da non avere davvero un senso in ottica podio. A confermare la seconda ipotesi, inoltre, la scarsa velocità di Marquez in rettilineo, quasi come se non aprisse abbastanza il gas della sua Honda per cercare di mettere un margine sul pesarese. Marquez ha continuato imperterrito nella sua strategia, fino alla curva 14 dove l’assalto si è trasformato in una figuraccia clamorosa, non solo per Marc e Vale, ma per tutti i fan di uno sport corretto e che raramente ha visto episodi di così bassa elevazione in pista.
La dinamica del contatto. Nelle dichiarazioni di entrambi i piloti non solo differenze dovute dal punto di vista, ma due dinamiche completamente differenti e che posizionano la caduta di Marquez in due momenti diversi della lotta. A fare luce su un istante che rischia di compromettere reputazione e carriera del pesarese, sono le proprio le immagini del contatto che mostrano la sequenza esatta degli eventi accaduti in pista.
1. Rossi ritrova Marquez all’esterno della curva 14. A differenza di quanto riferito dallo spagnolo, è lo stesso Marquez a portarsi all’esterno allargando la traiettoria. Non è Rossi in questa fase ad accompagnare lo spagnolo nella manovra all’esterno.
2. Valentino Rossi lo osserva mentre lo spagnolo lo affianca.
3. Valentino lancia un’altra occhiata a Marquez e poi torna a guardare davanti, credendo che lo spagnolo, ormai visibilmente dietro di oltre mezza moto sfilasse alle sue spalle.
4. Rossi procede allargando la traiettoria ma Marquez si rifà sotto e colpisce il Dottore con il casco (come aggiunto da Rossi, con il manubrio della Honda)
5. Solo dopo questo primo contatto Rossi muove la gamba sinistra in una sorta di reazione decisamente naturale a confronto dell’evidente volontà di Marquez di cercare il contatto.
6. Marquez cade alla curva 14 ma come mostrano le immagini dell’elicottero ha già perso l’anteriore quando la gamba di Rossi mostra la reazione.
La gamba di Vale non è tesa. In ultima analisi, osservando la gamba di Rossi, non si può escludere che il pesarese l’abbia mossa per reazione, ma il movimento di ritorno non tradisce la forza di un calcio voluto per far cadere lo spagnolo. Tuttavia la Direzione Gara ha deciso di infliggere tre punti di penalità al pesarese per guida irresponsabile, che sommandosi con il punto di sanzione già inflitto a Misano, lo obbligano a scattare dal fondo della griglia di partenza di Valencia.
Le motivazioni della Direzione Gara. La Race Direction ha ritenuto che Valentino Rossi abbia deliberatamente provocato contatto, “andando largo in curva e cercando di portare l’antro pilota fuori pista” ha spiegato Mike Webb, il Direttore di Gara. “Marquez ha giustificato i rallentamenti spiegando che stava facendo la sua gara in attesa che le gomme gli permettessero di spingere. Rossi invece ha sostenuto di essere stato deliberatamente rallentato per abbassare il rimo della gara”. Per quanto riguarda Marquez “non ha cercato alcun contatto e quindi non ha infranto alcuna regola” mentre il suo comportamento stava infastidendo Rossi “che ha reagito in un modo che va contro le regole”. La Yamaha ha giustamente presentato appello alla decisione dei commissari alla FIM che ha confermato la penalità del pesarese che a sua volta ha messo dei punti di domanda sulla presenza alla finale del mondiale.