Dieselgate, arrestato Stadler, ceo di Audi
Il ceo di Audi, Rupert Stadler, è stato arrestato questa mattina nell’ambito dello scandalo dieselgate. Lo riferisce Dpa, citando un portavoce del gruppo Volkswagen. “Confermiamo che Stadler è stato arrestato questa mattina. L’udienza per determinare se sarà rinviato a giudizio è in corso” ha chiarito, aggiungendo che nel caso di Stadler si applica la presunzione di non colpevolezza. Il fermo è stato disposto dal pubblico ministero di Monaco che, alcuni giorni fa, aveva accusato Stadler e altri membri del consiglio di amministrazione di “frode” e di aver contribuito “all’emissione di certificati falsi”. I magistrati che stanno indagando sul ruolo di Audi nello scandalo emissioni giustificano il provvedimento ritenendo che vi sia un “rischio di occultamento delle prove”. Le indagini riguardano complessivamente 20 persone e lunedì scorso erano state perquisite le abitazioni private e gli uffici personali di Stadler e un altro membro del board.
Il gruppo Volkswagen è sotto indagine dal 2015 da parte delle autorità bavaresi oltre che di altri Paesi dopo aver ammesso di aver manipolato le emissioni dei motori diesel per eludere i test di omologazione negli Usa. La scorsa settimana Volkswagen ha accettato di pagare, riconoscendo la propria responsabilità, una multa da oltre 1 miliardo di euro inflitta dalla Procura di Stato di Braunschweig. A quasi tre anni dallo scoppio dello scandalo, ricorda Bloomberg, sono sempre maggiori i guai giudiziari del gruppo di Wolfsburg, non solo in Germania ma in altri 55 Paesi, oltre alle accuse relative alla manipolazione del mercato azionario. Complessivamente, per fronteggiare sanzioni, costi di richiamo e indennizzi ai proprietari, il gruppo ha accantonato oltre 27 miliardi di euro. L’agenzia federale dei trasporti (Kba) la scorsa settimana ha ordinato il richiamo di circa 60mila Audi A6 e A7 dopo la scoperta di un software illegale per il controllo delle emissioni. Attualmente, sono sotto inchiesta l’ex ceo di Volkswagen, Martin Winterkorn, il suo successore, Matthias Muller, oltre all’attuale numero uno del consiglio di sorveglianza a capo del gruppo, Hans Dieter Poetsch, e l’attuale ceo di Volkswagen, Herbert Diess.