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Dopo Audi e Vw, ora anche BMW: inchiesta Usa per crash test sulla Mini

La Nhtsa sta indagando su Mini per i ritardi nel risolvere i problemi alle auto che non hanno superato i crash test. Coinvolti 30.000 veicoli.
A cura di Valeria Aiello
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Dopo lo scandalo che ha travolto il gruppo Volkswagen, anche Bmw finisce al centro delle indagini americare. La National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) americana sta indagando su Mini per i ritardi nel risolvere i problemi alle auto che non hanno superato i crash test. I modelli nel mirino sono 30mila, tra Mini Cooper e Cooper S, prodotte tra il 2014 e 2015.

I test effettuati dall’Autorità statunitense nell’ottobre del 2014 avevano evidenziato che la Mini Cooper 2 porte Hardtop, quella che sul mercato italiano sarebbe la Mini 3 porte, nei crash test non protegge adeguatamente il manichino femminile posteriore durante l’impatto laterale. Successivamente, nel dicembre 2014, Bmw aveva annunciato una campagna per aggiungere un rinforzo ai pannelli laterali del modello ma l’operazione, come riferito da Associated press, non ha mai avuto inizio. Episodi analoghi si sarebbero verificati nel luglio 2015, con la Mini Cooper S MY 2015, sempre nel crash test dell’impatto laterale. La Nhtsa ha quindi aperto l’indagine perché il costruttore bavarese avrebbe dovuto agire tempestivamente per risolvere il problema.

BMW era a conoscenza o avrebbe dovuto essere consapevole della non-conformità con il FMVSS 214 (lo standard federale, ndr) e avrebbe dovuto prendere misure correttive sui veicoli Mini Cooper identificati nel richiamo 15V-450 prima di quanto abbia fatto. Da una analisi dei database di NHTSA appare che BMW non abbia inviato le comunicazioni di richiamo disposte dal NHTSA in modo tempestivo – si legge nella documentazione della Nhtsa.

L’agenzia americana potrebbe decidere di imporre una multa a BMW, fino a 35 milioni di dollari, per non aver risolto i problemi di sicurezza, e aggiungersi ad un lungo elenco che dal 2003 vede Fiat Chrysler, General Motors, Honda, Hyundai, Ford, Toyota ma anche il produttore di airbag Takata, rinfoltire le fila dei multati.

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