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F1, a Monza anche i disabili costretti a pagare per incontrare i piloti

Dal prossimo Gran Premio di Formula 1 l’accesso alla consueta sessione di autografi del giovedì pomeriggio sarà consentito solo pagando. Stop alle agevolazioni per i disabili e gli accompagnatori.
A cura di Valeria Aiello
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UPDATE – Dopo la polemica arriva la risposta dell'Autodromo di Monza: riceviamo e pubblichiamo, quindi, la richiesta di rettifica dell'impianto brianzolo in merito alla questione riguardante l'ingresso dei tifosi con disabilità in occasione del prossimo Gran Premio d'Italia

Se fino allo scorso anno i disabili potevano partecipare gratuitamente alla sessione di autografi del giovedì che precede il Gran Premio d’Italia, dal prossimo 5 settembre dovranno avere un abbonamento di 3 giorni per la tribuna. Lo denuncia un accompagnatore, Pietro Ravasi, a Ilfattoquotidiano.it, spiegando che  – per accedere all’area dedicata alle foto e agli autografi è obbligatorio comprare un abbonamento tre giorni tribuna, non prato o di altri settori, con costi proibitivi”. Una situazione spiacevole, quella che si sta delineando alla vigilia del weekend di Formula 1 a Monza dove, per avere la possibilità di incontrare i vari Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Max Verstappen nella F1 Fan Zone dietro alla tribuna e sperare in un autografo, da quest’anno i disabili saranno costretti a dover pagare il prezzo intero dell’abbonamento valido per tutto il weekend.

Anche i disabili costretti a pagare per incontrare i piloti

Ravasi, meccanico della Nazionale italiana di Powerchair Hockey campione del mondo nel 2018, da anni anche accompagnatore di persone disabili in occasione della gara di Monza, chiarisce inoltre che è necessario “acquistare anche un secondo abbonamento dello stesso tipo per l’accompagnatore, figura fondamentale per quasi tutte le persone che vivono su una carrozzina. Molti disabili non potranno più partecipare all’autograph session perché in pochi possono permettersi il pagamento di due ticket così onerosi. Altro che promuovere l’inclusione dei disabili, qui è in atto una vera discriminazione”.

Una situazione che sta facendo discutere anche sui social, dove non mancano post e messaggi di disapprovazione sui canali ufficiali del circuito di Monza. “Il problema – ha concluso Ravasi – non è la quantità di biglietti disponibili per disabili non deambulanti ma le modalità di ingresso a pagamento. Mi auguro che l’organizzazione del circuito possa intervenire per risolvere il grave problema che va a colpire persone che chiedono solo di continuare a incontrare gratuitamente i piloti di Formula Uno come facevano gli altri anni”.

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