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F1: Alonso e Hamilton i più pagati nel 2014

I due ex campioni del mondo guidano la top-10 dei contratti più alti. La Mercedes è la scuderia che investe di più nei piloti: Rosberg è quinto, Raikkonen sesto. Button completa il podio dei più ricchi nel circus.
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La Formula 1 sta cercando di avvicinare l'etica e l'estetica, di consumare meno, e soprattutto di costare meno. Ma chi sono i dieci piloti più pagati in griglia? La top-10 conferma l'euro-centrismo del circus: qui si corrono quasi metà dei GP in calendario, da qui arrivano tutti i primi sei, e sette dei primi 10 piloti con i contratti più lucrativi.

UNA POLTRONA PER DUE – I più pagati sono due ex campioni del mondo usciti delusi dal primo Gran Premio della stagione: Fernando Alonso e Lewis Hamilton (€20M), tanto vicini nei guadagni quanto lontani in pista, anche in qualifica. Il britannico ha firmato la sua 32ma pole in carriera, e ha agganciato Nigel Mansell al sesto posto nella classifica all time, ma ha chiuso la gara dopo un paio di giri per un incidente. Ha continuato a scattare selfie con i suoi due cani nel paddock e si è consolato con i ricordi di Lauda: “Nel 1984 anche io non mi ero classificato nella prima gara, ma poi alla fine sono diventato campione”, celebrando il titolo in Portogallo con mezzo punto sul compagno di squadra, Alain Prost, che aveva vinto la gara inaugurale sul circuito brasiliano del Jacaperagua. Trent'anni dopo, Hamilton ha visto il suo compagno di squadra festeggiare la prima vittoria nel primo GP della stagione, la 100ma nella storia per una monoposto a motore Mercedes. Rosberg, quinto nella classifica dei più pagati nel 2014 (€11M), è già in Malesia insieme a Hamilton per un'esibizione a Kuala Lumpur organizzato dalla Petronas, l'azienda petrolifera malese che è il principale sponsor del team di Brackley. Nato a Wiesbaden come McEnroe, Rosberg è tutt'altro che ribelle: è il campione “cool”, che gioca a calcio (tifa Bayern Monaco), gira in Vespa, si è scattato una celebre foto molto simpatica con il Dalai Lama, suona la chitarra, adora Milano e le boutique di via Montenapoleone e a ottobre sposerà Vivian Sibold. Architetta d'interni che un mesetto fa ha aperto una gelateria a Ibiza, "Vivi's creamery". A Melbourne, Rosberg ha tenuto Alonso a 35” di distacco, e se non fosse entrata la safety car sarebbero stati molti di più. L'asturiano ha fatto poco per nascondere il malumore e ha chiesto migliorie immediate al motore, più pesante rispetto a quello della Mercedes di circa 13 kg, e alla componente elettronica del turbo, che non sfrutterebbe al massimo l'ERS.

IL VALORE DELL'ESPERIENZA – La Ferrari è l'unica scuderia con due ex campioni del mondo al via, ma non è quella che spende di più per i piloti. Kimi Raikkonen, infatti, è sesto nella graduatoria dei contratti (€10M). A Melbourne, il finlandese è rimasto tagliato fuori dalla Q3 e in gara è rimasto invischiato all'ottavo posto (diventato settimo d'ufficio). “Abbiamo identificato alcune problematiche generali che devono essere affrontate a Maranello e anche diversi aspetti relativi alla ricerca del miglior assetto per la mia vettura e che riguardano il sistema brake-by-wire. Il corretto assetto di questo dispositivo è sicuramente un aspetto che contribuisce al miglioramento del feeling generale con la vettura perché favorisce molto le fasi di ingresso in curva” ha spiegato. L'esperienza, ha concluso, sarà il suo valore aggiunto. Lo è stato di sicuro anche per Jenson Button, sul podio tanto a Melbourne (dopo la squalifica di Ricciardo) quanto nella classifica di “ricchezza” (terzo, €16M). Il britannico, il più anziano nel Mondiale, ha corso la sua prima gara dopo la morte del padre, che gli è stato al fianco sempre, fin dagli esordi sui kart, ed era sempre l'ultima persona ad abbracciarlo sulla griglia pochi istanti prima della partenza di ogni sua corsa. Il bel risultato della McLaren di Button è la conferma del dominio dei propulsori Mercedes, cui si affida anche la Force India per uscire dall'anonimato. Una scelta che si rispecchia nella volontà di investire tanto in Sergio Perez, che ha il nono ingaggio più alto nel mondiale (€2M) e cerca un posto al sole anche per il suo orgoglio, dopo essere stato licenziato proprio dalla McLaren.

Anche il vero sconfitto del primo GP stagionale, Sebastian Vettel, guadagna 16 milioni di euro. Dopo il record di nove vittorie consecutive sul finale della passata stagione, il ritorno di Sebastian Vettel nel mondo dei comuni mortali non poteva essere più brutale. La prima esclusione in Q2 da oltre 18 mesi, e il ritiro per problemi alla power unit Renault già nel giro di ricognizione, sono i primi problemi per lui in Red Bull dopo un idillio durato quattro anni. Ma la RB10 del genio Newey ha dato segni di crescita, e Vettel ama correre in Malesia. “Kuala Lumpur mi piace molto: ogni volta che posso, cerco sempre di fare un giro per i mercatini notturni. Per quanto riguarda la pista, ci sono due possibilità di sorpasso, alla prima e all’ultima staccata, entrambe situate in fondo a lunghissimi rettilinei”. Le sue curve preferite, però, sono la cinque e la sei, la velocissima doppia sinistra-destra dopo il primo intermedio. Due curve veloci per mettersi le difficoltà alle spalle e uscire a tutta verso un futuro di nuovi trionfi.

IL RESTO DEL MONDO – Il primo pilota non europeo nella classifica dei più pagati è Felipe Massa (settimo, €4M), che ha scelto di scommettere sulla Williams ma nel primo GP non ha allontanato quell'aura di pilota un po' sfortunato che l'ha accompagnato dalle sue ultime stagioni in Ferrari. Ottavo è Dani Ricciardo (€2.5), che ha festeggiato in casa un secondo posto solo virtuale. La sua Red Bull avrebbe violato i limiti di flusso di benzina e scelto di montare sensori diversi da quelli omologati FIA, considerati meno affidabili, l'appello sarà discusso ad aprile. E per qualcuno la Red Bull avrebbe “usato” Ricciardo, sapendo che sarebbe stato quasi certamente squalificato, per aprire una guerra di principio con la federazione internazionale. Restano, però, i problemi alla power unit Renault, per la Red Bull e per la Lotus, che vuole solo dimenticare un weekend pessimo e l'inizio di un mondiale arrivato troppo presto. Boullier già prolunga l'agonia: bisognerà aspettare le prime gare in Europa per vedere la luce alla fine del tunnel, ha detto. Grosjean, decimo nella lista dei più pagati (€1.5M), ha detto che guidare in F1 quest'anno è meno divertente, e c'è da capirlo.

 

LA TOP 10 DEI PILOTI PIÙ PAGATI NEL 2014

1. Fernando Alonso – Ferrari – €20M ($27.14M USD)

2. Lewis Hamilton – Mercedes – €20M ($27.14M USD)

3. Jenson Button – McLaren – €16M ($21.71M USD)

4. Sebastian Vettel – Red Bull – €16M ($21.71M USD)

5. Nico Rosberg – Mercedes – €11M ($14.93M USD)

6. Kimi Raikkonen – Ferrari – €10M ($13.57M USD)

7. Felipe Massa – Williams – €4M ($5.43M USD)

8. Daniel Ricciardo – Red Bull – €2.5M ($3.39M USD)

9. Sergio Perez – Force India – €2M ($2.71M USD)

10. Romain Grosjean – Lotus – €1.5M ($2.04M USD)

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