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F1, Ferrari: al GP Belgio torna Raikkonen… e si perde Alonso

Raikkonen sfodera la migliore gara della stagione. Tra qualifiche e gare, il finlandese ha recuperato 15 posizioni in stagione. Delude Alonso, inspiegabilmente rassegnato quando si è trovato a lottare negli ultimi due giri.
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La Ferrari c'è sempre… a metà. Fino alla pausa, Alonso ha salvato l'onore, l'orgoglio e la classifica di un Cavallino troppo poco rampante. Ora, all'università della F1, ne GP che porta a Monza, finalmente Raikkonen risorge, lotta a lungo per il podio, sarebbe il primo per lui dal GP di Corea dello scorso anno, ma alla fine si deve inchinare alle gomme più usurate di quelle di Bottas e di Rosberg, che hanno dalla loro anche non pochi cavalli in più. Ma che succede? Proprio nel giorno in cui la Ferrari recupera Raikkonen, confermato anche per l'anno prossimo, si perde Alonso. Si perde quando meno te lo aspetti, si perde proprio quando avrebbe potuto, forse dovuto fare la differenza.

Che succede, Alonso? – C'è un dato che permette di rivalutare la stagione di Iceman, al netto delle troppe qualifiche spente, al di là della considerazione che questa è la prima gara stagionale in cui arriva tra i primi 5. Nel bilancio tra risultato delle qualifiche e delle gare, Raikkonen ha recuperato nel complesso 15 posizioni tra la griglia di partenza e la bandiera a scacchi. Alonso, con le quattro posizioni perse oggi, ha il bilancio in pari. Certo, 80 punti di differenza nel Mondiale pesano, e nemmeno poco, nella lotta al terzo posto nella classifica costruttori. Anche perché nel contratto di Alonso pare proprio ci sia una clausola per cui l'asturiano può svincolarsi senza pagare penali in caso di mancato raggiungimento di questo traguardo. Se però, dopo questo GP, la distanza tra la Ferrari e la Williams è di soli 8 punti, il merito è sicuramente di Bottas, che ha soffiato il podio a Raikkonen negli ultimi giri. Ma la colpa è tutta di Alonso. La partenza in salita non ha aiutato, la penalità di 5″ perché i meccanici continuano a lavorare sulla sua vettura per farla partire a giro di ricognizione iniziato, non è proprio un buon segno. Per sua fortuna riesce a lasciare la griglia in tempo, prima che l'ultima monoposto superi la linea del traguardo, ed evita la beffa di dover partire dalla pit lane. Naviga tra la quarta e la sesta posizione fino alla prima sosta, rientra decimo ma subito, di slancio, passa Gutierrez. Sembra l'inizio di una gara di sudore e spirito combattivo, una corrida delle sue per le posizioni ai margini del podio. E rimane così fino agli ultimi due giri. Qui, però, Alonso rovina tutto. Quando il gioco si fa duro, lascia che siano gli altri a giocare. In un impeto eccessivo tocca Vettel alla Source, va largo all'Eau Rouge e si ritrova ottavo, infilato anche da Magnussen e da Button. Il danese un po' lo ostacola, forse si difende con troppo ardore, e finisce sotto indagine. "Ho fatto del mio meglio, forse ho difeso un po' troppo, ma c'è una indagine e decideranno i commissari" ammette. Jacques Villeneuve, che commenta la F1 per Sky, ci va giù duro: "È il nuovo Perez del campionato, ecco l'effetto di portare giovani inesperti in F1". Rischia una penalità di 20 secondi, rischia di finire fuori dalla zona punti. Ma anche se Alonso dovesse recuperare una posizione "a tavolino", non cambierebbe più di tanto il giudizio su un campione apparso improvvisamente rassegnato dopo aver "tirato la carretta" praticamente da solo per metà stagione. E certo ha scelto proprio la gara sbagliata per dimostrarlo.

Novità ok – A livello di squadra, il GP non può che risultare positivo. Guardando all'intero weekend, le Ferrari sono sempre state competitive, anche in tutte le sessioni di prove, sempre nelle posizioni immediatamente ai margini del podio, con l'asciutto e col bagnato. Evidentemente la diversa coibentazione degli scarichi ha effettivamente portato l'atteso miglioramento delle prestazioni della power unit, quei 12-15 cavalli di potenza in più che nei fatti hanno consentito di limitare il gap nel primo e terzo settore, i più veloci del lunghissimo tracciato delle Ardenne, e tenuto le Rosse alla pari con le Williams e le McLaren, spinte dai motori Mercedes, oltre che con le Red Bull. In vista di Monza, altro circuito che premia la velocità più che l'aerodinamica, c'è di che essere soddisfatti. Ma sulla nuova Parabolica servirà l'Alonso di inizio stagione, non il matador abbacchiato visto oggi.

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