video suggerito
video suggerito

F1, Ferrari: nuovi investimenti e il sogno Newey per tornare grandi

Dal GP del Canada la Ferrari presenterà nuove soluzioni aerodinamiche e innovazioni software per migliorare la power unit. “Difficile rientrare sulle Mercedes” dice Raikkonen. Dal 2015 torneranno forti investimenti nella Formula 1. Intanto continua il corteggiamento a Newey.
239 CONDIVISIONI
Immagine

Le contraddizioni e le ragioni per sperare. A Montecarlo, la Ferrari ha arrancato ancora dietro Mercedes e Red Bull, ma senza la manovra del doppiato Chilton, Raikkonen avrebbe potuto festeggiare il suo primo podio stagionale. I problemi di aderenza e grip sono tornati, anche se mascherati dalle gomme super-soft. Alonso ha difeso il quarto posto nonostante i problemi all'ERS all'inizio e ai freni alla fine. “Non riuscivo proprio a tenere il passo di Ricciardo” ha spiegato, “perché inizialmente ho risparmiato le gomme e quando ho provato ad alzare il ritmo, non sono più riuscito a seguirlo perché comunque ero già in una fase di degrado. Infine, ho avuto problemi ai freni con la macchina che tirava sempre sempre da una parte”.

Velocità – Il problema, al di là del piccolo miglioramento delle prestazioni con i pneumatici optional, è nel commento di Marc Genè subito dopo la gara ai microfoni di Sky: “La Ferrari è affidabile come nessun'altra squadra, manca solo la velocità”. Manca solo l'aspetto più importante, dunque, per cui a Montreal le Rosse si presenteranno con delle novità a livello di software per spingere di più la power unit e con un assetto aerodinamico più spinto. A cosa si deve l'inferiorità del motore Ferrari? La chiave del successo Mercedes non sembra la disposizione “segreta”, che ormai segreta non è più, del turbo lontano dal compressore. Anche perché la Ferrari, come ha rivelato Autosprint, ha uno schema simile, una soluzione a V intermedia tra Mercedes e Renault: la MGU-H, l'unità di recupero dell'energia cinetica, collegata con un'asta più corta rispetto a quanto avviene nella PU160 e il compressore spostato più avanti. L'handicap potrebbe stare allora nella scelta dell'equipe Ferrari di inserire il radiatore che raffredda l'aria all'interno del motore, che risulta più pesante. Una scelta che finisce per sotto-dimensionare il turbo: un problema che la Mercedes ha risolto incassando l'intercooler nella scocca.

Realista Raikkonen – “Credo sia molto difficile che qualcuno si possa inserire tra i piloti Mercedes” ha dichiarato Raikkonen. “soprattutto per me, vista la posizione di classifica. Io però sono sempre stato abituato a lottare e insieme al team, che sta lavorando sempre allo sviluppo della F14 T, spero di potermi togliere delle soddisfazioni. Come ho già detto, stiamo facendo un lavoro incredibile e credo che risolveremo i nostri problemi, ma serve tempo. Se questo avverrà prima della fine della stagione, i risultati si vedranno perché la mia motivazione è intatta”. I risultati, però, anche per un po' di sfortuna, ancora non si sono visti. I 17 punti in sei gare sono un bottino troppo magro per Iceman e per la Rossa, soprattutto se raffrontati ai 61 di Fernando Alonso. Una differenza difficile da pronosticare tra gli unici due ex campioni del mondo a correre con la stessa macchina, un gap che di fatto pone il finlandese sullo stesso piano del criticato Massa. Il brasiliano è forse l'unico che invece si aspettava questo risultato, come ha dichiarato a Autosport. “Fernando ha costruito una squadra intorno a lui, è riuscito anche a mettere tutto dalla sua parte. In più, Kimi non è perfettamente a suo agio con la macchina”. Raikkonen, però, non è arrivato per fare la seconda guida e la sua insofferenza è già emersa in Spagna, quando è sbottato con i suoi ingegneri. “Sembra che siamo sempre noi la seconda scelta…”.

Transizione – Questa è una stagione di transizione e di adattamento, per la Ferrari e per tutta la Formula 1, tra motori ibridi e contenimento dei costi. L'esigenza di spendere meno è condivisa da tutti, ma sul come fare la distanza tra i piccoli team, che avrebbero voluto introdurre il salary cap, e i grandi, che hanno proposto un piano di interventi solo sul settore tecnico-sportivo, è ancora forte. A Montecarlo, nella sua prima intervista pubblica, il nuovo team principal Ferrari, Marco Mattiacci, ha rilanciato la proposta di una terza macchina che le scuderie maggiori dovrebbero affidare in gestione ai team più piccoli: in questo modo crescerebbero le economie di scala e aumenterebbero spettacolo ed equilibrio competitivo, con un maggiore appeal per tutta la Formula 1 che potrebbe veder crescere i ricavi dalla vendita dei biglietti e dei diritti tv. La Mercedes, però, si è già opposta, e il presidente della FIA, Jean Todt, è apparso tutt'altro che entusiasta.

Newey e Vettel in rosso? – Per il futuro, la Ferrari sembra sempre più orientata a tornare a investire nella ricerca avanzata e nella Formula 1. Secondo Leo Turrini, giornalista e profondo conoscitore di cose interne alla Ferrari, la scuderia di Maranello, “ingaggerà sicuramente un motorista proveniente dalla Mercedes specialista sulla propulsione ibrida e un aerodinamico proveniente dalla scuola Red Bull”, ma non basta. La decisione più importante da prendere riguarda la guida tecnica. Montezemolo continuerà a scegliere una figura di riferimento di carattere gestionale, come era Domenicali, come Mattiacci, o tornerà a nomi di primo piano in grado di indirizzare chiaramente anche lo sviluppo della macchina? In questo caso i nomi sono pochi e sono noti: Adrian Newey, Ross Brawn, Pat Symonds e pochi altri. Il corteggiamento a Newey, principale artefice dei trionfi Red Bull degli ultimi anni, è già avviato, negazioni di circostanza a parte. La proposta, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe di quelle difficili da rifiutare: non solo tanti soldi, ma anche la promessa di lavorare in totale autonomia e di partecipare al progetto di una supercar esclusiva. Newey, che ha un contratto in scadenza nel 2015, ha smentito le dichiarazioni che gli hanno attribuito i giornali inglesi, dichiarazioni secondo cui sarebbe pronto a rimanere a lungo in Red Bull. Un modo indiretto di aprire a un futuro in Ferrari? I tifosi sognano che questo possa essere il primo passo per arrivare anche a vedere Vettel in rosso. Per ora si sono dovuti accontentare di vederlo guidare la Ferrari F1 turbo che fu di Gerhard Berger nel 1988 nel corso di un evento promozionale per il ritorno del GP d'Austria, in programma il prossimo 22 giugno sul circuito di proprietà della Red Bull. “È entusiasmante provare una vettura storica come questa!” ha commentato il tedesco. E che suono! Peccato che la Formula Uno abbia perso questo rumore, ha lasciato per strada una parte importante di se stessa”.

239 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views