F1, GP Brasile: prima fila Mercedes, Ferrari altra delusione
Cambia l'ordine dei fattori, non il risultato. Decima pole stagionale per Rosberg, 1.10.166, battuto anche il tempo di Schumacher in Q2 nel 2006, ma non il record in qualifica di Barrichello nel 2004. Secondo posto per Hamilton, staccato di soli 33 millesimi. Risultato: decima prima fila tutta Mercedes, eguagliato il primato della Williams di Hill e Prost nel 1993. L'unica incognita rimane l'affidabilità, e il calore eccessivo che Rosberg sente arrivare dal posteriore a metà delle qualifiche è forse un piccolo campanello d'allarme nella lotta al Mondiale che, comunque vada, si deciderà a Abu Dhabi. Vola Massa, terzo a meno di un decimo da Rosberg, per una seconda fila tutta Williams con Bottas quarto. Delude Ricciardo, solo nono, incastrato tra le due Ferrari di Alonso, ottavo, e Raikkonen, solo decimo.
Vettel rischia in Q1 – Vettel rischia e non poco in Q1, è a lungo oltre il 107% poi si salva con un modestissimo 13mo tempo che però gli basta per agganciare almeno la Q2. tagliate invece le Lotus di Maldonado e Grosjean, escluso per un decimo perso in gran parte per un "lungo" con bloccaggio delle ruote all'ultima curva (evidentemente è già svanito l'effetto dei primi punti raccolti a Austin ), la Force India di Perez e la Toro Rosso di Vergne, che paga sei decimi rispetto al compagno di squadra Kvyat e si sfoga via radio. "Scusate, oggi la macchina era inguidabile" protesta. Il migliore degli altri in Q1 è Massa, terzo, a 255 millesimi dalle Mercedes e con due decimi di vantaggio su Bottas, quarto. Il tedesco non riesce a bilanciare l'elevato sottosterzo ma le due Red Bull passano comunque in Q3, Ricciardo firma l'ottavo tempo con l'unico giro lanciato nello stint centrale. La notizia è il quarto tempo di Hamilton in Q2, superato anche dalle due Williams. Non supera il taglio, invece, Kvyat, che dovrà comunque retrocedere in griglia perché non ha scontato completamente la retrocessione di 10 posizioni per aver cambiato il settimo motore a Austin. Fuori anche Sutil, per la prima volta in top-10 in stagione la scorsa settimana. Il tedesco si è lamentato non poco della scelta della team principal Monisha Kaltenborn di ingaggiare per l'anno prossimo Nasr e Ericsson, che portano ricche sponsorizzazioni, nonostante il contratto del tedesco non sia ancora scaduto. Oggi, però, Sutil ha avuto vita dura su una Sauber particolarmente instabile, e l'uscita alla Juncao all'inizio della Q2 è lì a confermarlo
Ferrari – E' ancora un sabato in salita per Fernando Alonso, che ha problemi alle batterie nei primi minuti delle qualifiche e non nasconde frustrazione e sarcasmo via radio. "Com’è possibile iniziare le qualifiche con la batteria scarica? Adesso sono in mezzo al traffico, ma non preoccupatevi…" si lamenta, poi veleggia tranquillo verso la Q2 e abortisce anche l'ultimo giro lanciato salvaguardando un treno di gomme. Non va meglio però in Q2: Alonso ha solo il decimo tempo, staccato di un secondo dalle Mercedes, scavalcato anche da Raikkonen, settimo. Il finlandese ha provato già ieri diversi assetti all'avantreno per trovare il giusto feeling con la macchina. "Alcune delle modifiche" ha spiegato Pat Fry, " stanno già pagando molto in funzione del modo in cui stiamo sviluppando la vettura del prossimo anno. Solo il tempo dirà davvero come andranno le cose. C’è un grosso svantaggio da recuperare, ma almeno c’è il tentativo di migliorare il processo tecnico e investire dove abbiamo bisogno di farlo". Il tecnico inglese ha comunque smentito che la 666 sia più lenta della F14T di quest'anno. "ci siamo prefissati degli obiettivi impegnativi dal punto di vista della powe unit e del telaio. Ovviamente c’è un divario enorme che dobbiamo recuperare. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi? No, tutt’altro, ma credo che ci siano almeno quattro mesi e mezzo davanti a noi e le cose stanno davvero migliorando su entrambi i fronti. Quindi, penso che ci siano stati dei buoni progressi in questo senso". Mentre Alonso sembra destinato a tornare alla McLaren, che lasciò dopo un solo anno, il 2007, segnato dallo scandalo Spygate, la Ferrari insiste per ottenere dal prossimo anno che si possa modificare il 67% della power unit entro la nuova scadenza fissata alla fine di luglio. Il Cavallino in realtà avrebbe prima proposto di ritardare la deadline per modificare il 48% della power unit e starebbe ora cercando di alzare il tiro sulla proroga. Ma la Mercedes, aperta anche a qualche compromesso in materia, non sembra intenzionata a concedere più del 48% nel prossimo meeting a Abu Dhabi.
Ancora una volta, le gomme avranno un ruolo centrale. Ancor di più perché la pista, come ha avuto modo di accertare il responsabile Motorsports Pirelli, Paul Hembery, è sicuramente più liscia dell'anno scorso ma l'asfalto nuovo rilascia in superficie un sacco di oli, e questo potrebbe rendere la pista particolarmente scivolosa in caso di pioggia. "Può succedere comunque che si verifichi un certo grado di blistering sulla mescola più morbida, quando si arriva ad avere una temperatura di quasi 60 gradi sulla pista" ha spiegato Hembery.