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F1, GP Cina: doppietta Mercedes, la Ferrari sacrifica Leclerc per il podio di Vettel

Hamilton completa una gara perfetta nel gran premio numero 1000 della stagione. Vince davanti a Bottas. Arranca la Ferrari, che sacrifica il giovane monegasco. Leclerc deve lasciare la terza posizione a Vettel in avvio, poi proteggerlo dopo la seconda sosta di Verstappen: ritarda il pit-stop ma non è certo contento.
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Mercedes senza rivali. Nel gran premio numero 1000 nella storia della Formula 1 la Mercedes diventa la prima scuderia a completare tre doppiette nelle prime tre gare dopo la Williams nel 1992. Quando Alain Prost sventola la bandiera a scacchi, Hamilton conquista la 75ma vittoria in carriera, la sesta in Cina. Hamilton arriva davanti a Bottas e Vettel ma la Ferrari vivrà un post-gara probabilmente non serenissimo. Il team dichiaratamente sacrifica Leclerc come tante volte l'anno scorso in Mercedes avevano fatto con Bottas. Gli hanno chiesto di lasciare subito la posizione a Vettel, l'hanno chiamato ai box quattro giri dopo il compagno di squadra alla prima sosta, e di rallentare il più possibile la seconda. Finisce così quinto dietro Verstappen. A punti anche Gasly, che firma il giro più veloce ma svapora rispetto al compagno di squadra Verstappen, Ricciardo, Perez, un solidissimo Raikkonen e Albon, che completa una gara da applausi dopo essere partito dalla pit-lane: è lui il pilota di giornata per la Formula 1.

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Hamilton, partenza perfetta

Hamilton si fionda in testa alla prima curva, buono lo spunto di Leclerc. Per la terza volta in tre gran premi quest'anno il poleman non tiene la prima posizione. Vettel e il monegasco girano sui tempi di Bottas nei primi giri, dopo la Virtual Safety Car per il sandwich di Kvyat con le due McLaren. Il tedesco usa il DRS praticamente sempre per star vicino al compagno di squadra su una pista in cui l'ala mobile può fare la differenza: complici il rettilineo del traguardo di 764 metri e il più lungo da 1.202 metri, qui si sono visti 181 sorpassi nel 2016 e 54 nel 2017. Quest'anno, invece, i distacchi si allungano e si cristallizzano troppo: le posizioni rimangono di fatto bloccate e di duelli quasi non se ne vedono.

Ordine di scuderia: Leclerc lascia spazio a Vettel

Il drive-through di Kvyat per l'incidente al primo giro anticipa la sosta, anche questa insolitamente precoce, di Giovinazzi. Partito in fondo, l'italiano ha scelto una strategia non conservativa che però non ha pagato. Quindicesimo al primo giro, i suoi tempi sono gradualmente scesi così rientra ai box dopo soli sette giri. La differenza nelle strategie rimane un fattore a Shanghai. Iniziano ad essere un fattore anche gli ordini di scuderia. La Ferrari chiede a un non felicissimo Leclerc di lasciare all'undicesimo passaggio la posizione a Vettel, che stava comunque girando su tempi migliori, ma non di tanto.

Certo, Mattia Binotto alla presentazione della nuova Ferrari aveva chiaramente detto che il team ha un pilota numero 1 e un numero 2 da far crescere. Tuttavia, chiedere l'inversione delle posizioni così presto nella gara e nel Mondiale è il segno delle difficoltà della Ferrari, ancora costretta a una corsa in salita, in recupero. E provare a tenerlo il più a lungo possibile dopo la seconda sosta di Verstappen non l'ha certo aiutato: l'olandese si fermerà al giro 34, Leclerc sette tornate dopo, e in quell'intervallo perderà almeno 6-7 secondi.

L'undercut di Verstappen

Al momento dell'ordine di scuderia, Vettel ha 4,5 secondi da recuperare su Bottas che, avvisato, alza il ritmo, e 8 da Hamilton. Leclerc freme, Vettel lo stacca di poco ma le Frecce d'Argento diventano un puntino sempre più lontano. Il cambio di posizione non altera il confronto con Mercedes, anzi è Verstappen che da dietro si avvicina a Leclerc.

La Mercedes gira sistematicamente sul piede dell'1.38.8, un andatura costante che conferma anche uno scarso degrado delle gomme. Vettel, invece, tra il 13° e il 16° giro, si tiene intorno all'1.39.5. In difficoltà nel rapporto interno e nel confronto con le Mercedes, le Ferrari hanno gestito meno bene il consumo degli pneumatici.

Verstappen si ferma prima di tutti e diventa un fattore nell'articolazione delle prime soste, perché a Shanghai l'undercut è possibile per chi anticipa la sosta ed esce con gomme più morbide. Vettel, che chiede via radio una modifica all'ala anteriore, deve subito difendersi da Verstappen che gli sta dietro solo perché il traffico l'ha rallentato dopo l'uscita dai box. Ha azzardato la Red Bull, Verstappen si butta dentro, secco, al tornante ma Vettel lo sa, si tiene largo e prepara il controsorpasso con l'incrocio in uscita.

Leclerc fa da scudiero

Chi perde è Leclerc, che ha 12 secondi da recuperare dalla seconda Mercedes al giro 21. Vettel e Verstappen guadagnano tanto, al monegasco dicono via radio di continuare a spingere, ma appare sempre più chiaro come la Ferrari voglia conservare l'opzione di diversificare le strategie tra i due piloti e tenere Leclerc su una sosta sola anche a costo di fargli perdere terreno. Strada che la Ferrari non percorrerà per le conseguenze della seconda sosta anticipata di Verstappen.

Infatti, quando Leclerc si ferma al 23mo giro, monta le dure ma si ritrova dietro Verstappen di dieci secondi: inizia a martellare, guadagna quattro decimi a giro nei primi passaggi con le gomme nuove mentre l'olandese soffre di graining già dal 30° giro: conseguenza della spinta decisa per tentare l'undercut sulle Ferrari. Si lamenta anche Hamilton via radio perché la Mercedes ha deciso di richiamare Bottas prima di lui. Il finlandese ha messo una serie di giri veloci in fila dopo la sua sosta, anche se gli ingegneri di pista avvisano il finlandese che la priorità è "arrivare al traguardo".

Ferrari-Mercedes, divario più contenuto con le gomme dure

Con le gomme dure, il divario tra Mercedes e Ferrari in termini di ritmo gara è più contenuto rispetto ai valori espressi nella prima parte di gara con le "gialle", le medie. Le ha mantenute benissimo Raikkonen, che si ferma a metà gara, monta le dure e passa subito Magnussen alla curva 14. Bello anche il successivo duello con Grosjean per il nono posto.

Verstappen anticipa la seconda sosta, Leclerc protegge Vettel

Verstappen si ferma al giro 35 per montare le gialle e accelerare l'ultimo stint. in Ferrari richiamano subito Vettel. Mercedes li richiama entrambi, insieme, al giro 37. Hamilton entra prima, Bottas appena dietro. Leclerc, l'unico che non si è fermato due volte dei top driver, è in mezzo alle due Mercedes. Il monegasco rallenta Bottas, che prova due volte il sorpasso muscolare, e favorire il rientro da dietro di Vettel, notevole nel primo settore. Ma con gomme dure usate può reggere solo fino al giro 40, poi Bottas prepara benissimo l'attacco alla fine del back-straight e copre in uscita il lato esterno per evitare l'incrocio.

Leclerc perde tanto, quasi due secondi al giro da Vettel che si riprende il terzo posto con un sorpasso stavolta non richiesto via radio al 43° passaggio, subito prima della seconda sosta del monegasco. Il finale è acceso solo da Gasly che rientra solo per tentare di prendersi il giro veloce. E ci riesce.

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