F1, GP Germania: Hamilton e Rosberg, la tensione sale ancora
“In questa stagione l'aspetto mentale è molto importante, perché la lotta per il Mondiale è estremamente serrata”. A parlare è Fernando Alonso, che è costretto ad assistere da spettatore alla battaglia tutta interna alla Mercedes tra Rosberg e Hamilton. Una situazione che l'asturiano conosce bene, però, in cui rivive le tensioni che ha sperimentato nel 2007 da compagno di squadra del britannico alla McLaren. Ma è un'altro il referente cultural-sportivo cui più spesso è stata associata la competizione tra i due alfieri delle Frecce d'Argento: la convivenza, sempre in McLaren, tra Ayrton Senna e Alain Prost. Due generazioni diverse, vero, due rivalità diverse che però hanno parecchie cose in comune. Hamilton, come Senna, è più aggressivo, ha più talento naturale; Rosberg, come il Professore, è più scrupoloso e metodico. Due rivalità esplose, forse non casualmente, nello stesso circuito, a Montecarlo.
Come Senna e Prost – Non erano ancora compagni di squadra, in verità, Senna e Prost nel 1984, ma quella rimonta del brasiliano sotto il diluvio abortita dagli organizzatori della corsa dopo le proteste del francese è il prologo e l'epifania di tutto quel che sarà negli anni a venire. Senna e Prost sono diversissimi, di fatto si odiano e nemmeno troppo cordialmente. Non cercano nemmeno di nasconderlo, ma i risultati sono straordinari. L'esito di quella guerra sportiva è sbalorditivo: nella prima stagione di coabitazione tra due più grandi piloti della storia della Formula 1 la McLaren vince 15 gare su 16, un record tutt’ora imbattuto. Con Ron Dennis al ponte di comando non sono mai mancate le polemiche perché il manager inglese adorava vedere i suoi due piloti combattere tra loro senza ordini di scuderia. “Penso che la lotta fra Senna e Prost”, ha dichiarato Hamilton dopo il GP di Monaco di quest'anno, “fosse un po’ più vivace della nostra. Credo comunque che la situazione cambierà. Spero che anche noi potremo guardare indietro a questo periodo e dire che siamo stati protagonisti di una situazione simile”.
L'esplosione a Monaco – Qui, dove è cresciuto, Rosberg è finito sulle barriere al Mirabeau a due minuti dalla fine delle qualifiche, e le bandiere gialle hanno di fatto impedito a Hamilton di completare il suo ultimo giro veloce e togliere la pole al compagno di squadra. Una manovra che ha fatto tornare alla mente il 2006, quando Schumacher parcheggiò la sua Ferrari alla Rascasse ostacolando il giro lanciato di Alonso: allora gli organizzatori punirono però il tedesco, costretto a partire dal rettilineo dei box. Per giorni una domanda ha continuato ad aleggiare nel paddock: il suo è stato un errore o un incidente volontario? In ogni caso, l’incidente di Rosberg è l’atto di inizio della guerra fredda, una contrapposizione fatta di giochi psicologici e trucchi al limite della regolarità che ha visto il suo ultimo capitolo a Hockenheim.
La tensione cresce – Nel Principato, in gara, Hamilton spinge al limite e insiste via radio che gli interessa sapere solo il suo distacco da Rosberg, un comportamento criticato dal presidente Niki Lauda. Una settimana dopo, il britannico prova a lanciare messaggi distensivi via twitter postando una foto che li immortala su un monociclo quando erano ancora adolescenti e grandi amici. Ma non basta. Dopo la vittoria nel Gran Premio d’Austria, a dispetto della trasparenza predicata da Wolff, Rosberg è stato chiaro: "Se trovo un piccolo vantaggio da qualche parte, non lo vado a dire a tutti, lo tengo per me". Chiarissimo chi ci fosse, in realtà, dietro il "tutti". Il resto è storia nota è recente. Rosberg, benché i due vivano nello stesso condominio, non invita al suo matrimonio Hamilton, che commenta alla Bild: “Per quanto mi riguarda non ci sarà nessun regalo di matrimonio in pista”. Il britannico critica, un po' scherzando e un po' no, il casco speciale del tedesco celebrativo dei quattro titoli mondiali della nazionale perché, dice, in fondo è figlio di un finlandese, ha sempre vissuto a Montecarlo e nei kart ha sempre corso sotto la bandiera del Principato di Monaco.
La goccia che fa traboccare il vaso – “Il mio caro compagno di squadra ha deciso di rientrare ai box senza preavviso,e questo ci ha mandato un po' in confusione” ha dichiarato Rosberg, che nelle libere del venerdì a Hockenheim è stato costretto ad aspettare che i meccanici montassero un nuovo treno di gomme a Hamilton, con i freni di Nico che nel frattempo si andavano surriscaldando. Nessuna di queste piccole scaramucce basterebbe da sola a creare le tensioni e gli strascichi che stanno segnando la corsa al Mondiale. Ma è la somma che fa il totale, e la regola vale anche per le stelle del team di Brackley, che insegue la prima vittoria in Germania dal 1954, dai tempi di Juan Manuel Fangio.