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F1, GP Gran Bretagna 1998, la prima di Schumacher col giallo

Michael Schumacher vince per la prima volta a Silverstone. A tre giri dalla fine gli viene comunicata una penalità. E’ il caos. Schumi vincerà tagliando il traguardo nella corsia box.
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È un'Inghilterra da romanzo gotico ad accogliere la Formula 1. È l'estate del 1998, su Silverstone si stende un tappeto di nuvole nere. Piove, e le previsioni non sono migliori per il resto del weekend. Albione non è mai stata così perfida. Nemmeno per Michael Schumacher, che su quel circuito storico dove la Ferrari ha ottenuto il suo primo successo in F1 non ha ancora mai vinto. “Non è che la cosa mi turbi, la notte dormo benissimo – dice -. Questo è un luogo storico dell' automobilismo, una terra di pionieri, qui è passata la storia delle corse e certamente farebbe piacere a me, come a qualunque pilota, riuscire a vincere qui. Non è successo, ahimè, ma la cosa non mi crea alcuna angoscia. Non è una maledizione che mi perseguita. Non ci credo a queste cose. Ti va male perchè qualcosa non funziona e bisogna lavorare perchè questo non accada più. E io credo che tutti noi alla Ferrari abbiamo lavorato bene in questo senso”. Così, mentre Schumi è sempre più vicino a un miliardario rinnovo del contratto, l'attenzione è tutta su Villeneuve che si presenta con i capelli tinti di porpora. “Onestamente – come dice Schumi – stava meglio quando era biondo platinato” scrive l'inviato della Stampa. “Ora ha il volto di un bimbo vecchio e tormentato”.

Le libere – Un campione del mondo in carica solo settimo con 11 punti dopo otto gare, e già comincia a filtrare la notizia che Frank Williams avrebbe già trovato un accordo per sostituirlo con Alex Zanardi. Chiude comunque quarto al venerdì, dietro il compagno di squadra Frentzen e alle due McLaren di Hakkinen e Coulthard. «Ci sono delle modifiche sulle nostre vetture – spiega il canadese -. A parte il passo lungo, sono state accorciate le pance. E in qualificazione avremo anche un motore speciale con qualche cavallino in più. Il che non guasta mai. Sono piuttosto fiducioso. Serve anche per mantenere alto il morale». Schumacher è solo settimo, ma il tempo al venerdì non conta. Conta solo il lavoro certosino di raccolta dei dati, per capire come mai la Ferrari perda aderenza quando ha il vento in poppa. Il tedesco passa tutto il pomeriggio a esaminare la telemetria, giro per giro, settore per settore. Disegna la mappatura ideale, studia come affrontare ogni curva, riguarda ogni singola frazione di secondo: quando ha frenato di più, quando di meno, dove ha guadagnato e dove ha perso. E quando conta di più, il risultato si vede.

Qualifiche – Schumi parte dove nessuno sperava, in prima fila accanto a Mika Hakkinen, lontano solo mezzo secondo, alla settima pole in carriera, la sesta su nove in stagione. Una pole col brivido, perché rinuncia all'ultimo tentativo e guarda Schumi portarsi lì, a 79 millesimi dopo il primo settore, prima di arrivare lungo in frenata alla Abbey e dire addio ai sogni. “Ma non conta molto ha detto Michael -. E' importante essere in prima fila. Sono fiducioso perché normalmente noi in gara recuperiamo qualcosa in fatto di competitività. Certo, come al solito, saranno determinanti le strategie”, soprattutto con la prospettiva della pioggia a far sorridere. “In gara poi – dice Michael – può succedere di tutto, ma siamo nelle condizioni di andare molto bene". Peccato solo che Irvine, fedele scudiero due settimane prima in Francia, sia solo quinto. In seconda fila, infatti, si rivede Villeneuve, il campione del mondo con quel cognome che sa di promessa mancata, costretto alle tinte sgargianti per non perdere l'attenzione insieme alla corona, alla firma di re sua per un solo inverno. “Eccomi – annuncia -. Adesso sono pronto a lottare”. Sarà una gara indimenticabile.

La gara – Hakkinen e Schumacher partono bene, Irvine no. “”Non so perché ma è entrato in funzione il sistema che impedisce al motore di spegnersi e mi sono trovato in terza marcia. Ma non mi sono dato per vinto. La vettura era perfettamente equilibrata. Non mi sono mai divertito tanto” dirà. Si continua a girare su una pista bagnata. Hanno le gomme intermedie, aspettano che la pista si asciughi. Ma non è abbastanza: al primo pit stop scelgono ancora tutti le stesse mescole. E poi, viene a piovere di nuovo. Tutti di nuovo ai box, il diluvio richiede gomme da bagnato. Coulthard, bravo a passare Schumi in avvio, si gira al 37mo passaggio. Hakkinen ha quasi mezzo secondo di vantaggio sul tedesco della Ferrari al 43mo giro, quando Barrichello sbatte contro le barriere. Schumacher doppia Wurz, in regime di bandiere gialle, mentre la pioggia aumenta e gli organizzatori mandano in pista la safety car. Schumacher cancella il vantaggio, alla ripartenza, dopo sei tornate, Hakkinen va in testa coda alla Becketts, finisce nel prato e danneggia l'alettone anteriore. Perde solo tre secondi ma bastano per fargli perdere la prima posizione.

Penalità – Al 57mo giro, quando ne mancano tre alla fine, un ufficiale di gara si presenta al box della Ferrari. "In seguito a un rapporto del direttore di gara il pilota della vettura n.3 (M. Schumacher) sarà penalizzato di dieci secondi per aver effettuato un sorpasso mentre erano esposte le bandiere gialle". Poi, a mano, uno dei tre arbitri aggiunge: art. 57 lettera… E non si capisce se faccia riferimento al comma C o al comma E: nel primo caso deve fermarsi per 10 secondi ai box, nel secondo il tempo gli sarà addebitato a fine corsa. “Non ho capito bene di cosa sono stato incolpato. Con quella pioggia non si vedeva assolutamente nulla in pista, manco le vetture – dice Schumacher -. Inoltre la mia radio di bordo non funzionava. A un certo punto ho dovuto cambiare canale e collegarmi con Irvine pregandolo di avvertire i miei tecnici dei problemi che avevo. Lui avrebbe dovuto eventualmente fare da ponte”.

Vittoria col giallo – In base al regolamento, "i commissari devono, non oltre venticinque minuti da quando è accaduto il fatto, dare notifica scritta di una penalizzazione cronometrica alla squadra coinvolta. La notifica sarà esposta sui monitors dei tempi". La notifica invece è avvenuta dopo 31 minuti e non è stata mostrata. Nel dubbio, comunque, Todt decide di far rientrare il tedesco. Lo stesso regolamento gli impone di farlo entro i successivi tre giri. E Todt con grande astuzia tattica richiama Schumacher all'ultimo giro. E taglia il traguardo nella corsia dei box. La McLaren fa ricorso. “Se vogliono far vincere la Ferrari a tutti i costi, ce lo dicano” sbotta Ron Dennis. I commissari respingono il reclamo e ammettono di aver sbagliato loro, di aver notificato la decisione in ritardo. A quel punto, il pilota non era più tenuto allo "stop and go". Montezenolo è raggiante per la terza vittoria di fila in stagione. “Vincere in Inghilterra, sulla pista che vide il primo successo mondiale della Ferrari nel 1951, e avvicinarsi alla vetta sia della classifica piloti che di quella costruttori, è il migliore stimolo per lavorare ancora di più. Grazie a tutti, a chi ci segue con passione e a chi in Ferrari è capace di un lavoro di tanta qualità” dirà.

Cosa resterà – Come andrà a finire quel Mondiale a Suzuka è storia nota. Ma di quel GP d'Inghilterra 1998 resterà soprattutto la faccia stralunata di mister Chris Robinson, pronto a sventolare la bandiera a scacchi mentre Michael Schumacher riesce in un'impresa che nessuna delle leggende di questo sport, né Fangio, né Lauda, né Senna, né Prost erano stati capaci di compiere. Tagliare il traguardo per primo nella corsia dei box.

GP GRAN BRETAGNA – STORIA E NUMERI

Prima edizione: 1950, Silverstone (vittoria di Nino Farina, Alfa Romeo)

Edizioni: 67 (50 – Silverstone; 12 – Brands Hatch; 5 – Aintree)

Gara più lunga: 1956 (2h 59m 47s)

Gara più breve: 1985 (1h 18m 10.436s)

Vittorie dalla pole a Silverstone: 16 su 49

Vittoria dalla più bassa posizione in griglia: 7° (Emerson Fittipaldi, McLaren, 1975)

Le vittorie Ferrari

1951 Gonzalez
1952 Ascari
1953 Ascari
1954 Gonzalez
1956 Fangio
1958 Collins
1961 Von Trips
1976 Lauda
1978 Reutemann
1990 Prost
1998 Schumacher
2002 Schumacher
2003 Barrichello
2004 Schumacher
2007 Raikkonen
2011 Alonso

VITTORIE PILOTI
5 Clark, Prost
4 Mansell
3 Brabham, Lauda, M.Schumacher, Hamilton
2 Gonzalez, Ascari, Moss, Stewart, Fittipaldi, J.Villeneuve, Coulthard, Alonso, Webber
1 Farina, Fangio, Brooks, Collins, Von Trips, Siffert, Rindt, Revson, Scheckter, Hunt, Reutemann, Regazzoni, Jones, Watson, Senna, D.Hill, Herbert, Hakkinen, Barrichello, Montoya, Raikkonen, Vettel, N.Rosberg

PODI PILOTI
7 Prost, M.Schumacher
6 Mansell, Barrichello, Alonso
5 Surtees, Clark, Lauda, Hakkinen, Raikkonen, Hamilton, Webber
4 Fangio, Hawthorn, Brabham, G.Hil, Hulme, Fittipaldi, Piquet, Senna, Vettel
3 Moss, McLaren, Ickx, Stewart, Scheckter, Watson, Reutemann, Alesi, Coulthard, Montoya, N.Rosberg
2 Farina, Gonzalez, Ascari, Collins, Amon, Peterson, Revson, Laffite, Tambay, Nannini, Berger, Patrese, J.Villeneuve, Irvine
1 Fagioli, Parnell, Villoresi, Taruffi, Marimon, Kling, De Portago, Behra, Brooks, Musso, Salvadori, Ireland, Von Trips, Ginther, P.Hill, Siffert, Rindt, Pace, Hunt, Nilsson, Arnoux, Regazzoni, Jarier, Jones, Pironi, Warwick, Alboreto, Boutsen, Brundle, D.Hill, Herbert, Wurz, R.Schumacher, Heidfeld, Bottas, Ricciardo

POLE PILOTI
5 Clark
4 Moss
3 Brabham, Piquet, Mansell, D.Hill, Alonso, Hamilton
2 Farina, Rindt, Peterson, Lauda, Arnoux, K.Rosberg, Hakkinen, Barrichello, Vettel
1 Gonzalez, Ascari, Fangio, P.Hill, G.Hill, Regazzoni, Ickx, Pryce, Hunt, Jones, Pironi, Berger, Senna, Prost, Villeneuve, M.Schumacher, Montoya, Raikkonen, Kovalainen, Webber, N.Rosberg

VITTORIE COSTRUTTORI
16 Ferrari
14 McLaren
10 Williams
8 Lotus
4 Mercedes
3 Red Bull
2 Cooper, Tyrrell, Renault
1 Alfa Romeo, Vanwall, Brabham, Matra, Benetton

PODI COSTRUTTORI
52 Ferrari
33 McLaren
22 Williams
15 Lotus
10 Brabham
9 Benetton, Red Bull
8 Mercedes
6 Cooper, Tyrrell
5 BRM, Renault
4 Alfa Romeo
3 Maserati
2 Ligier
1 Vanwall, Lola, Matra, March, Penske, Toleman, Honda, Sauber, Brawn

POLE COSTRUTTORI
15 Ferrari
13 Williams
10 Lotus
7 McLaren
5 Mercedes
3 Renault, Red Bull
2 Vanwall, Cooper, Brabham
1 Alfa Romeo, Maserati, Shadow, Ligier

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