F1, GP Singapore: disastro Ferrari, il Mondiale si allontana
Il Mondiale della Ferrari naufraga a Marina Bay. Il rosso del Cavallino è il colore della rabbia, il nero della notte di Singapore è un'ombra che oscura l'orizzonte, che appesantisce pensieri e prospettive. L'incidente alla prima curva, Vettel e Raikkonen stringono Verstappen e finiscono fuori, libera Hamilton. Nella prima edizione sotto la pioggia su questo tracciato, nella gara più lunga del Mondiale, Hamilton amministra e trionfa. Vince dopo una successione di safety car, nella gara più lunga della stagione, e allunga a 28 punti il distacco nel Mondiale da Vettel. Trionfa davanti a Ricciardo, che conferma come la Red Bull sia dal punto di vista del telaio la macchina migliore in pista, e Bottas.
La classifica: Sainz alla miglior gara in carriera
Dietro, Sainz sfodera una bella dimostrazione di guida in curva e festeggia il miglior piazzamento di sempre (è stato al massimo sesto, in quattro occasioni). Perez, quinto, celebra il rinnovo del contratto per il 2018 con il quinto posto, la Force India comunque manda a punti entrambi i piloti con Ocon al traguardo in tutte le prime 23 gare in carriera, a due lunghezze dal record all-time di Max Chilton. Primi punti in carriera per Palmer, sesto davanti a Vandoorne, anche lui al miglior risultato in carriera, su una McLaren zavorrata dall'inaffidabilità della power unit che però non cancella i progressi a livello di telaio. Ottavo un buonissimo Stroll, che si esalta sotto l'acqua, nono Grosjean che salva l'orgoglio Haas. Per la Ferrari resta l'occasione mancata, resta la rabbia per un incidente che nasce dalla paura dello spunto della Red Bull, su un circuito in cui le "lattine" hanno dimostrato di possedere un passo migliore nel weekend.
L'incidente alla prima curva
La gara, si diceva, si sarebbe decisa alla prima curva. La prima volta sotto la pioggia a Marina Bay non fa che avverare la profezia. In pochi metri la Ferrari si gioca gara e Mondiale. Vettel parte non benissimo, Raikkonen ha un ottimo spunto all'esterno ma Verstappen che sta puntando verso il centro, stringe Iceman. La vera questione, però, è che Vettel punta chiaramente a chiudere verso l'olandese che si muove verso sinistra, verso Iceman. Raikkonen, che è davanti e avrebbe potuto superare i 1500 punti in Formula 1, non si allarga ma tira dritto e la carambola diventa inevitabile. Con meno colpe di tutti, Verstappen deve rassegnarsi al settimo ritiro stagionale.
Primo doppio ritiro del Cavallino dal 2015
La carambola distrugge le monoposto, coinvolge anche leggermente Alonso che ha avuto un ottimo spunto ma finisce con l'ennesimo e rassegnato "no power" della stagione (motore muto per l'asturiano che ha visto solo 3 volte su 14 gare la bandiera a scacchi). "Non ho molto da dire, credo di aver fatto una partenza normale" ha commentato Vettel a Sky. "Ho provato a chiudere Max, ho sentito un colpo al fianco. Ho visto solo Max negli specchietti, ho sentito Raikkonen che mi prendeva sul fianco. Episodi così succedono".
Hamilton allunga, la pista si asciuga
Il tedesco, al primo ritiro dopo 18 gare consecutive, esce davanti a tutti alla prima curva ma inizia a perdere i liquidi del radiatore prima di andare in aquaplanning e schiantarsi sulle barriere. E' il primo doppio ritiro per il Cavallino dal GP del Messico del 2015.
La safety car convince tutti a rientrare e cambiare le gomme. La full wet va in temperatura presto e dà più garanzia in frenata. Questo permette a Perez di passare facilmente Bottas che monta l'intermedia.
Hamilton avverte problemi sempre più evidenti, a partire già dall'ottavo giro, alle gomme anteriori, che però dovrebbero essere meno sollecitate a questo punto di gara rispetto alle posteriori.
Torna la safety car all'undicesimo giro perché Kvyat dopo il sorpasso su Magnussen per il decimo posto va in sottosterzo contro le barriere nel back straight. Ricciardo, che avverte via radio una scarsa trazione, può essere soddisfatto perché con la pista che si sta asciugando Hamilton inizia a far segnare parziali record nei primi due settori al momento del botto del russo della Toro Rosso.
Stroll bene sul bagnato
Il britannico si conferma fenomenale nelle ripartenze, con una gomma più usata rispetto a Ricciardo, che ha una mescola nuova e ha bisogno di almeno un giro per portarla in temperatura. "La pista in alcune zone è asciutta, ma le parti bagnate sono tanto bagnate" commenta l'australiano via radio.
Solo Massa, che ingaggia un duello rusticano con Magnussen e insieme rischiano di stringere contro le barriere Ocon, e Wehrlein mantengono ancora le full wet dopo 15 giri e due interventi della safety car, mentre Stroll conferma di essere non solo molto cresciuto, ma di sapersi destreggiare benissimo sotto la pioggia dopo la qualifica di Monza, alla sua prima volta in condizioni così estreme. Anche se blocca le ruote alla curva 7 e consente a Vandoorne di passargli davanti e prendere l'ottava posizione.
Hamilton guadagna due secondi su Ricciardo fra il sedicesimo e il ventunesimo giro. Il britannico controlla con sempre più agio, mentre il balletto del cambio gomme, avviato da Magnussen, si apre ufficialmente al 28mo giro. Massa sottolinea via radio che le Ultrasoft sembrano le mescole più adatte: le scelgono tutti tranne Sainz, che opta per le Supersoft ma si rivela vulnerabile agli attacchi da dietro di Perez, ed Ericsson che vira sulle Soft.
Sainz solidissimo, Hulkenberg sfortunato
Sainz fa valere le qualità in curva, soprattutto quando si tratta di ritardare la staccata, rispetto al messicano che ha mescole più performanti. I tempi, quando mancano 25 giri alla fine, scendono sistematicamente sotto il piede dell'1.49.
Il vantaggio di Hamilton, però, svanisce con il nuovo ingresso della safety car per il botto di Ericsson contro le barriere. "Non posso crederci che avevamo tutto quel gap e lo perdiamo così" si sfoga il britannico via radio. Aumenta la rabbia anche di Hulkenberg, il pilota con più gran premi alle spalle senza essere mai salito sul podio. Il tedesco si mantiene quarto praticamente per due terzi di gara ma al pit stop ha un problema elettrico e rientra decimo. E' il preludio al ritiro.
Hamilton amministra
Hamilton si prende un giro di rallentamento, perde oltre un secondo nel solo secondo settore rispetto a Ricciardo ma poi torna col piede pesante sull'acceleratore al 44mo passaggio e si riprende due secondi e mezzo. E allo scoccare delle due ore si conferma padrone della stagione. Ora il Mondiale può perderlo solo lui.