F1, Hamilton: come nasce un campione
70 podi, 33 vittorie, 2 titoli mondiali. Lewis Hamilton è il pilota più vincente della più vincente nazione nella storia della Formula 1. A Abu Dhabi, infatti, ha celebrato anche il 237mo GP vinto e il 15mo Mondiale piloti per un britannico (staccata la Germania a quota 11). Per apprezzare tutto quello che Hamilton ha ottenuto, bisogna considerare da dove è partito.
Dove tutto è iniziato – Nessuno aveva mai offerto un sedile in F1 a un pilota di colore. Ma è solo uno dei segni di precocità che ne hanno scandito la vita e la carriera. Papà Anthony, che ha fatto anche tre lavori per sostenere Lewis e gli ha fatto anche da manager prima dell'accordo con Simon Fuller, agente tra gli altri anche di Beckham, è immigrato nel Regno Unito da Grenada quando aveva tre anni. Il papà si era già separato dalla moglie, e mamma di Lewis, e rimane a crescere da solo i figli. Non è facile, con la paralisi cerebrale parziale di Nicolas, il fratello minore di Hamilton nato nel 1992. E' Anthony che trasmette al due volte campione del mondo la passione per le macchine. Inizialmente guida i modellini telecomandati che gli assembla il padre e a sei anni compare nel programma per bambini della BBC Blue Peter per mostrare la sua abilità. Un paio d'anni dopo inizia a correre, e vincere, sui kart, che prova per la prima volta durante una vacanza con tutta la famiglia in Spagna. A 10 anni è il più giovane campione di sempre di Cadet Class Karting. A 10 anni si presenta alla cena per la consegna dei premi con un vestito nero preso in affitto e avvicina Ron Dennis. Gli chiede un autografo e gli dice: "Un giorno, voglio correre per te". "Nel suo approccio quel giorno" ha raccontato Dennis anni dopo, "c'era grande fiducia ma senza nessun accenno di arroganza". Il boss della McLaren gli promette: "Chiamami fra qualche anno". Ne passano tre e Ron Dennis lo rende il più giovane di sempre a ottenere un contratto in Formula 1 inserendolo nel programa di sviluppo per giovani piloti della McLaren.
Da Sainsbury al tetto del mondo – La carriera del campione più glamour della F1 moderna, con la Zonda rossa da 2 milioni di euro in garage, la bellissima Nicole Sherzinger come fidanzata, la villa a Montecarlo e l'orecchino di diamanti, è iniziata sulla pista tutt'altro che glamour di Rye House, all'ombra del centro di distribuzione dei supermercati Sainsbury, a Hoddeson. Il primo ad accorgersi del suo talento è Martin Hines, leggenda britannica dei kart, proprietario della scuderia Zipkart che aveva la sede proprio all'angolo della pista di Rye House. "I piloti novizi dovevano portare un numero nero per le loro prime sei gare. Normalmente li vedevi in fondo alla griglia. Ma un giorno vidi Lewis col suo numero nero a lottare con i primi. Uno spettatore casuale non avrebbe notato la differenza. Ma io capii che era speciale". E non si stupirà quando Lewis diventerà il primo a finire sul podio nelle prime tre gare disputate in carriera in Formula 1. Hines si offre di fornire i kart a Hamilton. "La famiglia non era ricca, ma io volevo aiutarli". In cambio ha ottenuto un legame di cinque anni con un ragazzino brillante, che desiderava imparare e con un talento innato per le corse. "Lewis era determinato ad essere il migliore e non gli interessava nient'altro. Non credo abbia mai pensato nemmeno per un minuto di non riuscire un giorno a vincere il titolo mondiale". "A scuola andava anche benissimo" ricorda John Seal, il preside della scuola che Lewis frequentava a Stevenage. "E spiccava sugli altri, era popolare e non solo perché vinceva. Era composto quando parlava in pubblico, sempre concentrato, eccezionale per un ragazzino della sua età". Continua a bruciare le tappe, il giovane Lewis. Nel 2000 è il più giovane campione di sempre in Formula A Karting, e nel 2003 vince il titolo nella Formula Renault britannica con la Manor Motorsport di Toni Shaw, dove qualche anno prima aveva debuttato Kimi Raikkonen. "Come Kimi, Lewis era aggressivo, frenava sempre molto tardi ed era bravissimo a far lavorare la macchina in entrata di curva. In più, era incredibilmente brillante nell'interpretare le condizioni di gara e velocissimo con le gomme nuove". Sono gli anni dell'amicizia con Nico Rosberg, del paintball, dei giri in dune buggy e dei materassi tirati per gioco dalle finestre degli alberghi. Dieci anni dopo, molto è cambiato nel suo rapporto con il rivale, che comunque è andato ad abbracciarlo prima della premiazione sul podio dello Yas Marina. Non le qualità che Lewis ha conservato e mostrato in questa stagione di record, con in più quell'esperienza che un po' gli era mancata nei due anni in cui ha perso il Mondiale all'ultima gara, dopo il primo trionfo del 2008. La Gran Bretagna ha ritrovato il suo campione.