F1, Hockenheim: anche Vettel celebra il mondiale della Germania
Non c'è solo Nico Rosberg. Anche Sebastian Vettel si è presentato in pista a Hockenheim con un casco speciale per celebrare il quarto titolo mondiale della Mannschaft, la nazionale tedesca, il primo dalla riunificazione (nel 1990, infatti, benché il Muro di Berlino fosse già caduto la nazionale di Beckenbauer risultava ancora iscritta come Germania Ovest). Il disegno del casco, che ha i colori della bandiera tedesca, prevede lo stemma nazionale, l'aquila, dorata su sfondo nero, sormontata dalle quattro stelle, una per ciascun titolo in Coppa del Mondo (1954, dopo il Miracolo di Berna; 1974, con la rimonta in finale sull'Olanda di Cruyff; 1990, grazie al rigore di Brehme tra le polemiche di Maradona; 2010).
L'aquila – Il Bundeswappen, lo stemma ufficiale della Germania, è già riconosciuto dalle tribù germaniche che lo identificano come rappresentazione del dio Odino. L'aquila rimane poi come insegna della dominazione romana e del Sacro Romano Impero. L'attuale aquila imperiale (il Reichsadler) compare con Carlo Magno mentre quella a due teste viene adottata dal 1433, dall'imperatore Sigismondo, e ripresa nel 1848 dopo la Rivoluzione tedesca dal Parlamento di Francoforte (non c'era più alcun simbolo nazionale dal 1806, dalla caduta dell'impero che aveva portato alla creazione della Confederazione tedesca). L'aquila, nera su sfondo giallo, è il simbolo del Secondo Reich, rimane l'effigie della Repubblica di Weimar e viene definitivamente ripresa alla caduta del nazismo.
Vettel: "Che periodo per noi" – "Ho visto la finale con un paio di amici a casa, in tv, grazie a dio l'hanno trasmessa" ha detto Vettel nella conferenza stampa della vigilia del GP di casa, sul circuito dove ha assistito alla sua prima gara dal vivo. "Come mi spiego questa vittoria? Sono passati 24 anni dall'ultima vittoria e spero non ce ne vorranno altri 24 per trionfare di nuovo. Credo che abbiamo avuto delle squadre molto forti negli ultimi mondiali e siamo andati molto vicini a vincere in passato. Per quello che riguarda la Formula 1, non credo ci sia una ragione specifica per spiegare il buon momento di noi tedeschi. Naturalmente, noi siamo la generazione arrivata dopo Michael Schumacher, e Michael è stato un'ispirazione enorme. Michael ha reso la Formula 1 uno sport molto popolare in Germania, grazie a lui tantissimi padri hanno portato i figli sulle piste di kart, e tutti volevano essere come lui. E' una questione di probabilità. Se hai 1000 bambini a provare i kart invece di 10, le possibilità che uno o due di loro finiscano in F1 sono ovviamente molto più alte. E come mai siamo forti anche nell’economia? Beh, penso sia solo perché ci piace lavorare!".