F1, Mattiacci: “Alonso è il motivatore in Ferrari”
"Vedere Alonso guidare così dà grande motivazione a tutta la squadra" spiegava il team principal Marco Mattiacci nella conferenza stampa di ieri all'Hungaroring. "Vorremmo che anche Kimi facesse lo stesso". Purtroppo, però, nelle qualifiche di oggi la squadra gli ha di fatto tolto la possibilità di prendere parte alla Q2 con una incomprensibile e ingiustificabile scelta conservativa, forse per proteggere le gomme, forse per non consumare troppo carburante. Tutto lo staff era infatti persuaso che il tempo di Raikkonen fosse sufficiente a evitare il taglio, ma in extremis è arrivata la beffa doppia, perché a escluderlo per 7 centesimi è Jules Bianchi, che fa parte della Ferrari Driving Academy e corre per una monoposto a motore Ferrari.
Lauda, caso chiuso – Inevitabili nuove critiche a questo punto, a poche ore dalla "pace" siglata con Niki Lauda, che in un'intervista al quotidiano spagnolo As aveva definito la Ferrari, senza mezzi termini, "una macchina di m…". Dopo aver accettato privatamente le scuse del presidente Mercedes che in Ferrari ha vinto due titoli mondiali portando al successo le rivoluzionare 312 disegnate da Forghieri, Mattiacci ha voluto mettere la parola fine alla vicenda anche in forma pubblica. "Ognuno è libero di fare commenti" ha detto, "sono contento che abbiano il tempo di pensare alle nostre auto, noi siamo talmente impegnati da non avere il tempo di pensare alle auto delle altre squadre. Credo che quella sua dichiarazione sia stata estrapolata e tolta dal contesto. Niki Lauda ha tutta la mia considerazione e il mio rispetto, è stato un'icona per me e per la Ferrari. Oggi è venuto nel nostro box a scusarsi e mi sento a disagio nel ricevere a nome della Ferrari le scuse da un campione che in fondo è stato messo in mezzo. Niki è un amico della Ferrari, capitolo chiuso".
Le regole del gioco – La Ferrari è la scuderia che più di tutte sta premendo per un rinnovamento delle regole, per una semplificazione in grado di restituire appeal all'intera Formula 1. A proposito dei regolamenti restrittivi approvati quest'anno, con il benestare dello Strategy Group di cui anche la Ferrari fa parte, rientrano la sostanziale impossibilità di eseguire test durante l'anno e limiti ancora più restrittivi al numero di pezzi che si possono sostituire e agli interventi possibili in regime di parco chiuso. Sottigliezze tornate d'attualità a Hockenheim, quando la Mercedes dopo l'incidente di Hamilton in qualifica ha cambiato i freni e il cambio, ed è stato penalizzato di cinque posizioni in griglia. Sostituzioni "permesse" dalla FIA solo in quanto motivate da evidenti ragioni di sicurezza. “Non credo che discutere se sia o meno accettabile cambiare i freni interessi alla gente" ha affermato Mattiacci. "Nel nostro ambiente si parla sempre di spettacolo, e vedere un pilota che recupera dal 20mo posto e arriva sul podio per me è spettacolare. Servono regole certe, senza dubbio, è importante che la FIA mantenga sempre uno stesso approccio, lo stesso metro di giudizio. Ma in questo caso non abbiamo protestato perché non è nei nostri principi cercare di rovinare la grande gara di un un campione che ha dato spettacolo. E poi i freni non hanno un grande impatto sulle prestazioni".
Nuova geografia – Nel futuro della Formula 1 ci sono anche i nuovi gran premi in Messico, dal 2015, e a Baku, in Azerbaigian, nel 2016, dove proprio questa settimana si sta disputando un torneo di tennis in un bell'impianto desolatamente vuoto, segno che i petrodollari non possono comprare la passione per lo sport in questi nuovi mercati. Per Mattiacci si tratta comunque "di una grande opportunità" per la Formula 1, anche se questa rinnovata geografia che insegue centri di gravità poco permanente ricchi e senza tradizione finisce per mettere a rischio un'istituzione come Monza. "Sicuramente ci sono segnali di pericolo e disaffezione" ha detto Mattiacci, con evidente riferimento anche agli spalti deserti di Hockenheim, che ha un contratto per ospitare il GP di Germania anche nel 2016 e nel 2018 anche se la FIA ha già chiuso un accordo per correre per cinque anni all'Hungaroring (in quei due anni il GP potrebbe assumere denominazioni diverse). "La Formula 1 però resta una delle più spettacolari piattaforme sportive del pianeta. Dobbiamo trovare una soluzione positiva e far convergere tutti intorno a un tavolo per discutere e trovare soluzioni concrete che ci portino dove vogliamo andare. Siamo tutti qui per promuovere il nostro sport, abbiamo bisogno di farlo in modo intelligente, ed è ora di passare alla fase successiva cioè dibattere, discutere e trovare soluzioni".
Futuro – Dove sarà la Ferrari in questi prossimi appuntamenti? "Realisticamente non possiamo prendere alcun tipo di impegno, dobbiamo lavorare gara dopo gara. Abbiamo un piano a medio-lungo termine per tornare al top ma non abbiamo alcun elemento per poter dire con precisione quando ci torneremo".