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F1, Mercedes: fallito l’esperimento sound box

La Mercedes ha provato la soundbox. Il risultato però è stato fallimentare. Bernie Ecclestone ha insistito per avere motori più rumorosi. Gli organizzatori dei GP, infatti, avrebbero chiesto di pagare meno perché i V6 più silenziosi allontanano gli spettatori. Ma perché tanta fretta?
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Molto rumore per nulla. Nei test di Barcellona, Nico Rosberg ha provato sulla sua Mercedes la sound box, il megafono pensato per aumentare il rumore delle power unit V6. Ma è stato un clamoroso buco nell'acqua. Rosberg ha chiuso con il secondo tempo la due giorni di test al Montmelò, dietro Pastor Maldonado che ha girato con successo con le gomme supersoft. “Abbiamo provato i freni con cui non ero ancora troppo a mio agio quest’anno e abbiamo provato una serie di diverse soluzioni, che hanno dato un sacco di riscontri interessanti” ha detto Rosberg, che come il compagno di squadra ha lavorato molto sugli assetti, sul motore e sulle prove di partenza. Rosberg, il primo nella storia ad arrivare secondo per quattro volte di fila dietro lo stesso pilota, insieme a Hamilton ha portato la Mercedes a una serie di primati non da poco. La scuderia di Woking ha vinto cinque gare consecutive (il record sono le undici della McLaren nel 1988), e c'è chi dice che potrebbe vincerle tutte, ha completato quattro doppiette consecutive ed è stata in testa in ogni giro dei primi cinque gran premi, come non accadeva dai tempi della Williams di Mansell e Patrese nel 1992. Non stupisce che la Mercedes abbia cercato di partire davanti a tutti anche nelle sperimentazioni sonore. La soundbox, una sorta di imbuto montato alla fine dello scarico, si è rivelato però del tutto inutile già dopo pochi giri. “Abbiamo provato un nuovo terminale oggi, perché come squadra vogliamo che le cose funzionino bene per lo sport. Sfortunatamente non è stata una grande soluzione, semplicemente non ha funzionato, non era abbastanza rumoroso. Perciò dovremo solo provare un’altra soluzione” ha dichiarato il pilota.

Enjoy the silence? Anche no – I nuovi motori ibridi della Formula 1, ha spiegato a inizio anno Fabrice Lom della FIA, raggiungono picchi di volume a 134 decibel rispetto ai 145 dell’anno scorso. Le nuove regole, però, oltre a ridurre la potenza dei motori, hanno imposto un contenimento dei consumi di carburante e dei flussi di benzina ad alti regimi, e di conseguenza della velocità. In termini “sonori”, i V8 che giravano a 18.000 giri al minuto su monoposto che presentavano due differenti scarichi, producevano un’onda da 600Hz. Il V6 turbo attuale, con un solo scarico e due cilindri in meno, produce una frequenza massima di 750Hz.  È soprattutto Bernie Ecclestone a spingere per un ritorno indietro. “Sono rimasto disgustato dalla mancanza di rumore” ha detto al quotidiano australiano The Age dopo il primo GP della stagione, in Australia. La questione si è accesa dopo le proteste di Ron Walker, presidente dell’Australian Grand Prix Corporation (AGPC), che si è lamentato per il poco eccitante spettacolo uditivo delle nuove monoposto e minacciato di rescindere il contratto con la FIA.  Inoltre, sembra che nel meeting di Shanghai con la FIA, gli organizzatori dei gran premi abbiano chiesto una riduzione della tassa di iscrizione che versano per partecipare al Mondiale proprio in virtù dei minori incassi: gli spettatori iniziano a disertare le corse, questa la tesi della FOPA, l'associazione degli organizzatori, perché delusi dalla mancanza di suono. E dunque da un'esperienza meno adrenalinica e coinvolgente.

Il fallimento della soundbox – Al di là della volontà di Bernie Ecclestone, viene da chiedersi il perché di tutta questa fretta per provare un'appendice posticcia da utilizzare solo per pochi mesi. Dopo l'esperimento di Rosberg, infatti, per nuove prove bisognerà aspettare i test di Silverstone di metà luglio. Quindi, per metà campionato non cambia nulla in ogni caso, e per il 2015 le squadre possono già iniziare a lavorare a soluzioni integrate, a un design delle power unit in grado di garantire un rombo maggiore. I dubbi non fanno che aumentare alla luce dei risultati fallimentari dell'esperimento. “La gente lega spesso la potenza al rumore”, ha spiegato Toto Wolff, “perciò abbiamo provato a cambiare qualcosa a livello dello scarico. In questi giorni, però, ho parlato con persone dell’ambiente e mi hanno detto che con il volume attuale si possono portare in circuito le famiglie senza porsi problemi”. Per Rob Fernley, vice presidente della Force India, “l'uso di artifici come questo è del tutto inutile. Non si può giudicare la Formula 1 dal rumore. Per me è solo questione di abitudine. Presto tutti avvicineranno questo sound alla tecnologia più avanzata”.

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