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Ferrari, Marchionne: “Né scuse, né sconti: ce la vedremo in pista”

Il Presidente della Ferrari si è presentato nei box di Barcellona per stare vicino alla squadra impegnata nei test sul circuito catalano.
A cura di Vito Lamorte
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Una visita annunciata. Sergio Marchionne era atteso e alla fine è arrivato sul circuito di Barcellona dove i suoi uomini sono impegnati nella terza giornata di test pre-season. Il numero uno della Rossa ha fatto visita alla squadra del Cavallino Rampante nei box del Circuit of Catalunya. Il neo Presidente parla delle sue aspettative dopo questi primi test positivi: "Era essenziale ricreare un equilibrio nello sviluppo della vettura. Quello che stiamo vedendo adesso è il risultato di una pianificazione chiara di una squadra che ormai ha gli obiettivi chiari e i mezzi per farlo. Tutto questo spingerà la Ferrari avanti. Ci vorrà un po’ di tempo, alla prima gara sarà difficile stabilire quale sarà la vera capacità della vettura, bisognerà aspettare di tornare qui in Spagna durante la stagione per vedere cosa sarà capace di fare". Dopo aver parlato dgli obiettivi, fa riferimento alla conferenza stampa di ieri di Arrivabene e non si tira indietro sulle domande che riguardano la SF15-T: "Me la potevo immaginare pure peggio. Credo che stia dando risultati in linea con quello che si attendevano i tecnici, ma bisogna aspettare le gare. I test sono utili a scoprire quali sono i limiti della vettura, ma poi bisogna andare a correre".

Così come Arrivabene, Marchionne cerca di placare l'ottimismo dopo le prime uscite: "Il ritardo c’è ancora. È che ormai lo abbiamo metabolizzato, mica possiamo darci sempre delle colpe. L’abbiamo capito e ora bisogna guardare avanti. E poi bisogna vedere come stanno giocando gli altri. Credo che la cosa importante sia stata convincere la Commissione F1 di poter usare dei gettoni per lo sviluppo nel corso della stagione con un’interpretazione delle regole che era giusta. Questo ci dà modo di apportare delle modifiche alla power unit durante la stagione. Abbiamo conseguito un risultato importante per noi".

Il Presidente della Rossa parla del ruolo più centrale della scuderia nei vertici F1: "Noi abbiamo un ruolo importante in Formula 1, ma ho il massimo rispetto per quello che è riuscita a fare la Mercedes l'anno scorso: ha svolto un lavoro stupendo e assolutamente incredibile, mi vergogno del fatto che non siamo riusciti a farlo noi…" e sulla rivoluzione che in tanti auspicavano, dichiara con fermezza: "Non bisogna confondere due cose: cosa si può fare nel 2015 per il 2016 e quello si potrà ottenere per il 2017. Quei cambiamenti che erano richiesti per il 2016 avrebbero creato dei grossi problemi nella gestione del 2015 sia per noi, sia per la Mercedes. Abbiamo deciso di affrontare le gomme più grandi, le monoposto più larghe e i motori più potenti in maniera più coerente nel 2017. Il regolamento attuale resta valido anche per il prossimo anno: modificare le regole di sana pianta, toccando l’aerodinamica, avrebbe creato dei problemi enormi. Non dobbiamo scherzare: questi sono proiettili su pista e non ce li inventiamo di notte. È facile fare le modifiche sulla carta, ma poi bisogna farle funzionare in pista".

Il CEO della FCA svela che lo vedremo spesso in pista: "Fino a quando sarà necessario e poi sono un ferrarista sfegatato per cui vengo non appena posso. Una cosa importante che i ragazzi devono capire è che gli stiamo dando un appoggio e un sostegno incondizionato. Sono qui per fare il tifo per loro, non sono in grado di cambiare la vettura, non ne sarei capace. È importante che sappiano che c’è tutta la Ferrari dietro di loro. E spero che lo capiscano anche i tifosi che torneranno ad avere fiducia in quello che stiamo facendo".

Sergio Marchionne conclude parlando del team con una certa soddisfazione: "Le squadre si fanno con chi c’è al tavolo. Si chiudono le porte e si fanno i muscoli con le forze che si hanno. Non ho mai creduto nell’andare a cercare le superstar, gente che poi ti rivoluziona il modo di lavorare. I ragazzi che abbiamo in pancia sono fenomenali. E vi dico che i nostri motoristi li schiererei contro chiunque. Non mi vergogno né di loro, né dei telaisti. Non chiedo né scuse, né sconti: ce la vedremo in pista…".

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