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GP Azerbaigian: la Ferrari sacrifica Leclerc, quarta doppietta Mercedes

Al termine di una gran gara, Bottas vince e torna in testa al Mondiale. Secondo Hamilton: quarta doppietta Mercedes nelle prime quattro gare, impresa mai riuscita nella storia. Vettel paga un gap di un secondo al giro con le soft nei primi giri. Va meglio con le medie. Il Cavallino lascia in pista Leclerc, quinto, per 36 giri per aiutare il tedesco a rientrare.
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Due punte non bastano ancora alla Ferrari. Il Cavallino sacrifica Charles Leclerc, velocissimo con le gomme medie, ritarda al massimo l'unica sosta per favorire Sebastian Vettel nella lotta con le due Mercedes. Il tedesco però chiude terzo, al monegasco resta la magra consolazione del giro più veloce col nuovo record della pista in gara. Bottas, a un anno dal detrito che l'ha privato di una vittoria ormai certa, si prende un successo muscolare e meritato, la testa del Mondiale e il giro più veloce. La Mercedes completa la quarta doppietta nelle prime quattro gare, impresa finora mai riuscita nella storia della Formula 1. Leclerc chiude quinto dietro Verstappen. A punti anche Perez, Sainz, Norris che dà spessore alla sua miglior qualifica in Formula 1, Stroll e Raikkonen.

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Ferrari più vicina

Il rosso, dunque, non è il colore giusto a Baku. Non lo è il rosso Ferrari, non lo è il rosso delle mescole più morbide che non si rivelano performanti né nei primi giri né alla fine sulla SF90 di Leclerc dopo la sosta. L'ambizione di recuperare posizioni con le mescole più morbide svanisce di fronte a un peggioramento di prestazioni. Con le medie, tuttavia, la Ferrari si è avvicinata alle Mercedes. Il Cavallino ha sperimentato a Baku un paio di upgradesgrades, di novità aerodinamiche, nella zona dei bargeboard per migliorare l'efficienza aerodinamica e cercare un maggior carico dal corpo vettura e del diffusore posteriore, una zona cruciale per una monoposto come la Ferrari che nasce con un design più inclinato rispetto alla Mercedes. Avendo margine per non perdere posizione, i meccanici richiamano Leclerc a tre giri dalla fine per l'assalto al giro veloce e al punto bonus.

La partenza

Vettel assiste in partenza da terzo incomodo in disparte al duello nelle prime curve fra i due Mercedes. Bottas si difende da un Hamilton che a star secondo non ci sta, dietro spunta bene Perez, due volte a podio a Baku. Bottas, come nelle qualifiche, impone una differenza decisiva nel settore centrale. La Mercedes, che ha rinunciato alle ali posteriori molto scariche provate venerdì per inseguire un compromesso ancora più efficiente tra il carico aerodinamico e la resistenza all'avanzamento, nelle prove libere hanno fatto la differenza rispetto alle Ferrari nelle curve veloci.

Vettel perde tanto con le soft

Le Rosse, che venerdì e sabato nelle curve lente riuscivano a contenere lo svantaggio, si ritrovano ancora forzate a inseguire. Vettel perde quattro secondi nei primi quattro giri, Leclerc perde due posizioni in partenza anche perché parte con gomme medie che richiedono più tempo per raggiungere un livello ottimale di grip: infatti al quinto giro Leclerc è già settimo. Va in crisi Kvyat, su una pista caratterizzata da temperature più elevate del weekend (43,3 gradi sull'asfalto), le Mercedes volano ancor più nettamente di quanto visto nella simulazione di gara di venerdì.

Dopo cinque, sei giri chi è partito con le soft inizia magari a soffrire primi segni di degrado. Leclerc è l'unico che riesce a girare sul ritmo di Bottas e Hamilton che si tengono sull'1.47 alto: Vettel nei primi sei passaggi non scende sotto l'1.49. Un differenziale che conferma come le Frecce d'Argento girino a regimi ridotti nelle prove libere.

Leclerc veloce con le medie

Il monegasco, senza DRS, abbassa i suoi tempi nel primo settore, insegue Verstappen, lo passa alla prima curva e in dieci giri ha ridotto a soli tre secondi il gap da Sebastian Vettel. Un sorpasso non scontato, perché a quel punto della pista si arriva dopo il lunghissimo rettilineo di arrivo e un tratto in pieno che raffredda le gomme e fa aumentare le possibilità di bloccaggio o spiattellamento.

La gomma "gialla" si rivela gomma da gara, i meccanici Ferrari fanno rientrare Vettel prima del previsto proprio con Leclerc ormai alle spalle in regime di DRS per montare le medie. Hamilton perde due secondi nel primo settore nel giro successivo, il box Mercedes registra un degrado pesante sulle due vetture e decide di reagire richiamando per primo il finlandese. Il pit stop di Bottas, che sceglie le medie, è leggermente più lento di quello di Leclerc, che vede la sagoma di Hamilton davanti. Il campione del mondo spinge le gomme soft per sedici giri, rientra ai box e si ritrova dietro il compagno di squadra.

La Ferrari sacrifica Leclerc

La sosta evidentemente funziona per Vettel, che con le gomme medie impone un ritmo più efficace rispetto all'inizio della corsa. Qualche problema evidentemente c'era nel primo stint, visto che con le soft il tedesco ha perso quasi un secondo a giro. Hamilton, che ha chiesto una modifica all'angolo di incidenza dell'ala anteriore, riparte meglio di Bottas che però accende la gara con l'1.46.0 al giro 18. Leclerc perde tanto terreno in questa fase, ma rientrare dopo soli 17-18 giri non garantisce di poter arrivare fino al traguardo con una gomma soft. E nessuno ha ancora provato le gomme dure, alla luce dell'annullamento della prima sessione di libere.

Hamilton però a metà gara comincia ad avvertire un evidente calo di prestazioni e di rendimento con le medie. "Le opportunità arriveranno negli ultimi giri" gli dicono via radio. La temperatura della pista un po' si abbassa, il britannico fa respirare le gomme per un passaggio o due poi si rimette all'attacco di Bottas. La Ferrari, però, proprio alla luce delle difficoltà annunciate via radio dal campione del mondo, continua ad allungare l'attesa di Leclerc per l'unica sosta. Hamilton resta lì, a meno di quattro secondi da Bottas, che resta dietro a Leclerc ma così facendo facilita il ritorno del compagno di squadra, entrato in zona DRS a venti giri dalla fine.

La resa di Leclerc

Ne mancano 17 di giri al traguardo quando il monegasco si ferma. E' chiamato ad un finale di giri da qualifica, senza respiro e senza pause. Anche perché Max Verstappen, alle spalle di Vettel, mantiene comunque un ritmo notevole. Binotto gioca a due punte, ancora tiene Leclerc tanto in pista per far rientrare il tedesco. Gli dicono via radio che aspettano anche perché non sono sicuri dell'effettiva durata delle gomme soft.

L'incognita però ha il nome e il volto di Max Verstappen che alimenta desideri di podio o di vittoria con una serie di giri costanti e velocissimi. Alla fine Leclerc rientra, e si ritrova dietro Gasly che invece ancora non si è fermato. Anche il francese, estremamente convincente, gioca di squadra, si mette davanti al monegasco e cerca di rallentarlo. Bravo a prendere subito l'iniziativa: cerca invano il sorpasso all'interno in curva 1, ma si va a prendere la posizione alla 3 dove in precedenza è andato lungo Ricciardo (costretto al ritiro) trascinandosi dietro anche Kvyat. Si ritirano anche Gasly (perdita di potenza) e Grosjean.

La gomma rossa non funziona per Leclerc, che cerca e guadagna la consolazione del giro veloce. Ma più del podio di Vettel per la Ferrari non c'è. Il tempo per raccogliere non è ancora arrivato.

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