GP Europa, brividi a Baku: Ferrari, solo sfortuna?
La prima volta non si scorda mai. Rosberg centra a Baku la sessantesima pole per una Mercedes, la 25ma in carriera. Accanto a lui partirà Ricciardo, che chiude con lo stesso tempo al millesimo di Vettel, ma ha completato il suo giro qualche secondo prima del tedesco. "E' stato fondamentale mandare subito Ricciardo fuori dalla pit lane con la bandiera rossa" ha detto Horner, "così è stato il primo a tornare in pista". Così Vettel deve accontentarsi della seconda fila, insieme a Raikkonen. Ancora una volta, comunque, per episodi, strategie, sfortuna, coincidenze, la Ferrari, che ha comunque salvato in Q3 una due giorni povera di acuti, manca la prima fila anche quando una delle Mercedes si auto-elimina. Hamilton, infatti, vorrebbe dimenticarla in fretta questa giornata. Il britannico tocca le barriere nella parte più stretta del tracciato e per la terza volta in stagione, dopo i disastri di Sochi e Shanghai, partirà oltre la terza fila: sarà soltanto decimo, in quinta fila insieme a Verstappen. Perez, invece, vorrebbe dimenticare e cancellare l'inutile errore di ieri a libere praticamente finite. Il messicano firma il secondo tempo di giornata (con lo stesso tempo delle Mercedes nel secondo settore) ma ha dovuto sostituire il cambio e partirà solo settimo, in quarta fila con Bottas, battuto per la seconda volta in stagione dal compagno di squadra. Massa, infatti, completa con un solido Kvyat la terza fila.
Brivido Mercedes – Sull'unico "Tilkodromo" col sapore dei tracciati di vecchia generazione, lungo, capace di alternare rettilinei infiniti, curve a 90 gradi e passaggi stretti con le barriere a delimitare una carreggiata di soli sette metri, Hamilton avrà qualche problema in più domani. Dovrà infatti partire con il treno di gomme con cui ha chiuso la Q2, che ha rovinato con lo spiattellamento alla curva 7 nel penultimo giro lanciato. "Ieri avevo moltissimo ritmo, oggi per niente" ha detto, "a volte succede". Hamilton e Rosberg, nonostante i controlli al cambio sulla sua vettura, stampano subito tempi irraggiungibili per tutti. Il tedesco dà sei decimi alle Red Bull e un secondo a Bottas nel solo primo settore mentre Hamilton va lungo alla curva 15 senza però toccare le barriere. La lotta tutta interna in casa Mercedes non si esaurisce però sul rettilineo più lungo del Mondiale o nelle panoramiche curve strette nella zona del castello.
Tensioni – "Questa è una pista per veri uomini" ha detto Hamilton, parlando anche delle curve strette e pericolose nel settore centrale, una situazione accettata anche perché Baku paga quasi il doppio per essere in F1 rispetto ad altri circuiti, chiamati a rispettare standard di sicurezza più alti e più rigidi (a Montreal, per esempio, gli organizzatori versano quasi 19 milioni di dollari alla F1 e ne hanno investiti 32 per gli interventi al tracciato, mentre ai nuovi impianti si chiedono non meno di 30 milioni). "Strano, nelle riunioni sembrava la pensasse diversamente" ha risposto Rosberg. Certo, non è facile per nessuno la prima edizione di un gran premio con le vie di fuga tipiche di un tracciato cittadino e le velocità da impianto permanente: Verstappen, per esempio, anche grazie a una scia in Q1 tocca i 354 kmh. Anche per questo, e alla luce dei dati emerse nelle tre sessioni di libere, per la prima volta dall'inizio della stagione Pirelli ha deciso di variare la pressione di gonfiaggio delle gomme, portata a 21 psi rispetto ai 22 previsti, il valore più alto finora nel Mondiale.
Ferrari, Q1 anonima – Nella Q1 escono più tardi di tutti Raikkonen e Vettel, che ha preoccupato i tecnici costretti a lavorare fino all'ultimo sulla centralina della sua SF16H. Nella prima sessione, Iceman si prende la soddisfazione di arrivare davanti al compagno di squadra, ancora poco brillante. "Le qualifiche sono cruciali per Raikkonen" commenta Damon Hill per Sky Sports UK. "Quando ha pista libera, corre anche bene in gara. Ma se guardi le sue prestazioni al sabato, viene da chiedersi se valga ancora la pena di mantenerlo in squadra". E già si parla di possibili alternative, su tutti Sergio Perez, brillantissimo per tutto il weekend. "Resterà con noi nel prossimo futuro" assicura però il team principal Otmar Szafnauer.
McLaren, illusione finita – Nel finale della Q1 si tiene ben sopra la linea di galleggiamento Gutierrez, che conferma come le supersoft qui a Baku possano garantire più di un giro lanciato di fila. Finisce subito, invece, l'illusione della McLaren. Alonso, quarto nella prima sessione di libere, supera il taglio mentre Button, che alla vigilia dichiarava di entrare fra i primi dieci, deve arrendersi alla prima eliminazione in Q1 della stagione, frenato anche dal traffico nel giro lanciato e superato addirittura anche dalle due comunque sorprendenti Manor. Le McLaren pagano inevitabilmente l'inferiorità della power unit (venerdì perdevano quasi un secondo nel terzo settore, segnato dal lunghissimo rettilineo d'arrivo) e vedono svanire l'effetto sorpresa garantito nelle prime sessioni di libere dalla diversa tecnologia di simulatori della scuderia.
Notevole, anche nel secondo settore, la prestazione di Perez che sta certo rimpiangendo l'errore alla fine delle libere. Notevole, soprattutto, l'1:42 di Rosberg che scuote anche un Hamilton tutt'altro che perfetto nel suo primo giro lanciato, tanto da ritrovarsi in extremis al decimo posto e doversi di fatto giocare sulla bandiera a scacchi la qualificazione alla Q3. Si butta con tutta la foga Hamilton, che va lungo alla curva 7 nel penultimo giro e scampa comunque il pericolo, anche se resta staccato di un secondo dal compagno di squadra prima dei 12 minuti decisivi per la pole. Tagliati, a sorpresa, Hulkenberg, brillantissimo ieri, Alonso e Gutierrez. Si salva Daniel Ricciardo, che scala la classifica fino alla quarta posizione con le Ferrari sempre indietro, tra la terza e la quarta fila virtuale, senza dare mai la sensazione di poter essere davvero competitiva. Nonostante il nuovo profilo dell'ala anteriore, con i flap rivisti, e un'ala posteriore a basso carico leggermente rimodellata rispetto al Canada. A sorpresa, non passa il taglio Hulkenberg che, nonostante un venerdì brillantissimo, si vede fuori dalla top-10 anche per un'incomprensione col suo box. Sperava infatti di avere ancora un giro in più a disposizione, il tedesco, comunque troppo lontano anche dal compagno di squadra. Hulkenberg paga a carissimo prezzo l'errore commesso nelle prime fasi della Q2, e finisce fuori dalla top-10 come le due Haas di Grosjean e Gutierrez, la McLaren di Alonso, la Toro Rosso di Sainz e la Sauber di Nasr.