GP, Italia: Ferrari, Cavallino più rampante che mai a Monza
L'aveva promesso Alonso: faremo la gara dell'anno per i nostri tifosi. Almeno per questa prima giornata, la promessa è stata più che mantenuta. Non è solo per le posizioni di Alonso e Raikkonen, quarto e settimo dopo la PL1, terzo e quarto in PL2, ma soprattutto per il distacco decisamente ridotto rispetto a Rosberg. Iceman, sulla scia delle buonissime sensazioni finalmente destate a Spa, chiude a 106 millesimi da tedesco, con Alonso a poco più di tre decimi dal leader del Mondiale. Distacco che ovviamente dipende anche dalla quantità di carburante a bordo, a Monza 10 chili di benzina in più costano 0.3″, e la Ferrari tradizionalmente gira abbastanza leggera al venerdì. I piloti del Cavallino alternano diverse configurazioni dell'alettone posteriore, sempre molto scariche viste le caratteristiche del tracciato: provano sia quello di Spa che uno nuovo, e gli ingegneri lavorano molto proprio sull'aerodinamica. E gli effetti si vedono nella seconda sessione: migliora l'aderenza, si riduce il sottosterzo nelle curve veloci, le due Lesmo e la Parabolica. Alonso è sempre più l'uomo chiave del mercato 2015. Dovesse decidere di lasciare la Ferrari, nonostante sia stato confermato da Mattiacci, e accettare i 32 milioni che la Honda gli ha offerto come rivelato dal Telegraph (cifre verissime, ha detto Pino Allievi della Gazzetta dello Sport ai microfoni della Rai) si potrebbe scatenare una mezza rivoluzione come quella che seguì il passaggio di Hamilton in Mercedes nel 2012. “Il mio futuro dipende da Alonso”, ha dichiarato Grosjean, che non farà più parte dei piani della Lotus che abbandonerà i motori Renault e passerà a Mercedes, ma non corrisponde al profilo del top driver voluto per la nuova era McLaren da Ron Dennis, che punta all'asturiano e a Vettel. Il francese ha avviato attraverso il suo manager contatti informali con il Cavallino, segno che le avances della McLaren, alla luce dei quasi 24 milioni di profitti registrati nel 2013 nonostante gli scarsi risultati in pista e la perdita del main sponsor, ci sono state eccome.
Hamilton, ancora problemi – Inizia male il weekend di Lewis Hamilton, costretto a saltare quasi tutta la seconda sessione per un problema al motore. Un caso? A pensar male si fa peccato, ma intanto Rosberg, davanti al britannico in qualifica nelle ultime sette gare, con 29 punti di vantaggio nel Mondiale, mette un altro tassello in suo favore, anche se la sua immagine anche all'interno del team è comunque intaccata dallo scontro di Spa. Al britannico, comunque, basta girare solo per l'ultima mezz'ora al pomeriggio per stampare il secondo miglior tempo a soli 61 millesimi dal compagno di squadra. Hamilton ha già cambiato 4 volte la maggior parte delle componenti della power unit, e dunque rischia penalizzazioni in caso di ulteriori futuri interventi in quanto i regolamenti consentono 5 sostituzioni per ciascuna delle unità. Hanno già raggiunto quota 5 Vettel (motore termico), che ha presentato a Monza il terzo telaio diverso da inizio anno, Grosjean (turbocompressore), Maldonado (tutto tranne batterie e centralina di controllo), Vergne (MGU-K, l'unità che recupera l'energia cinetica in frenata), Kvyat (MGU-K e motore termico) e Bianchi (MGU-H, turbocompressore e propulsore termico).
Niente velocità record – Non si vedono, almeno nella prima sessione, le velocità di punta record che ci si attendeva qualche settimana fa. Non si avvicinano nemmeno i 360 kmh che, secondo le stime e il parere di Eric Boullier, sarà la soglia massima per il weekend. Il più veloce è Perez, 348.2 kmh, davanti alle Williams che, nonostante i 346 kmh di punta, non entrano in top-5: Bottas chiude sesto, a poco più di mezzo secondo da Rosberg, Massa nono e staccato di sette decimi. Due le “attenuanti”: al mattino girano tutti con gomme dure, le più conservative della gamma Pirelli, e la pista è particolarmente sporca. Cambia meno del previsto in PL2, quando i piloti montano le medie, che si usurano meno del previsto e consentono tempi migliori di soli 5-6 decimi, un gap significativamente inferiore alle previsioni che parlavano di un vantaggio superiore al secondo. Per questo Paul Hembery, responsabile motorsport Pirelli, ha ipotizzato una strategia di gara con una sola sosta.
Storture di sistema – L'assenza di test privati e il bisogno di liquidi delle scuderie minori hanno portato il circus a toccare il fondo a Monza. In Caterham si rivede Kobayashi, che però non è affatto sicuro di continuare ad avere il sedile garantito fino al termine della stagione. Ma il giapponese deve ringraziare Lotterer, che ha rifiutato di correre dopo aver saputo che il team principal Kolles intendeva far guidare nella prima sessione di libere il giovane Roberto Merhi, giovane e talentuoso spagnolo che ha vinto il campionato europeo di Formula 3000 nel 2011 e sta correndo nella Formula Renault 3.5 ma non ha ancora la superlicenza FIA, dunque non può ancora prendere parte a un GP. “Sono un esordiente in Formula 1 e ho bisogno di guidare” ha detto Lotterer.Ma il premio dell'assurdo va alla Force India, che ha affittato la macchina di Perez a Juncadella solo per la prima mezz'ora della prima sessione di libere, togliendo a Perez di fatto un'ora di tempo in pista, perché sono serviti altri 30′ per risistemare la vettura. Una scelta che sembra dimostrare più delle rassicuranti dichiarazioni di facciata la gravità dei problemi economici di Vijay Mallya. Il team principal della scuderia, infatti, deve fare i conti con il declino economico della sua compagnia aerea, la Kingfisher, ed è stato dichiarato “insolvente volontario” dal Direttore della United Bank of India, di cui è amministratore, per cui a breve potrebbe perdere la carica e la possibilità di prendere denaro in prestito. Con Subrata Roy, il boss della Sahara, title sponsor del team, in carcere con l’accusa di illeciti finanziari, la situazione non è certo delle migliori in casa Force India. E anche i soldi pagati da Juncadella, pochi, maledetti e subito, evidentemente fanno comodo. Non è così, però, che la Formula 1 può ritrovare il suo appeal. E gli spalti vuoti, anche per i 600 euro richiesti per un posto in tribuna centrale, danno un altro preoccupante segnale d'allarme.
LA CLASSIFICA DELLA PL2