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GP Italia, i dubbi di Ecclestone e l’alternanza tra Monza e Imola

Il rinnovo del contratto del circuito lombardo è ancora lontano e, con molta probabilità, l’alternanza con Imola potrebbe essere davvero la soluzione per far rimanere la Formula 1 in Italia.
A cura di Vito Lamorte
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Monza e Imola fanno parte della storia della Formula 1, in misure diverse, ma entrambe sono ben presenti nell'almanacco della massima competizione del motorsport. Purtroppo negli ultimi tempi le cose sono cambiate molto e se il circuito romagnolo è uscito dal calendario della F1 nel 2007, tra due anni potrebbe essere la volta di quello brianzolo. La cifra richiesta da Bernie Ecclestone per prolungare l’accordo con l’impianto di Monza si aggira sui 20 milioni all’anno per tutelarsi dal 2017 al 2019 e nel caso non dovesse essere raggiunta l'intesa il Gran Premio d'Italia è a serio rischio. In più di qualche occasione Mr. Ecclestone non ha nascosto i suoi dubbi sulla reale possibilità di non vedere il Gran Premio d'Italia nel calendario 2017 ma la speranza di riuscire a trovare la soluzione non si è arenata.

Dopo varie proposte fatte dalla Regione Lombardia, ecco l'idea dell'alternanza con Imola in stile Germania e per  questo motivo qualche settimana fa il sindaco di Imola, Daniele Manca, e il presidente di Formula Imola Spa, società che gestisce l’Autodromo intitolato a Dino ed Enzo Ferrari, Uberto Selvatico Estense, sono volati a Londra e hanno avuto una proficua discussione con il Bernie Ecclestone: "Noi non ci poniamo come sostituti di Monza, ma come supporto: in questo momento in cui è davvero difficile reperire capitali l’alternanza tra i due circuiti potrebbe rappresentare la carta vincente. I nostri conti sono a posto, abbiamo un socio forte che è il Conami, e la passione necessaria per porre la nostra candidatura, come è stato fin da subito notato dall’imprenditore inglese. E poi siamo persuasi che ci sarebbe un grandissimo ritorno economico per il territorio: ci sono Gran premi che generano anche 200milioni di euro di entrate". Il manager di Formula Imola prosegue dicendo: "Ha sottolineato che era stato il “Drake” in persona a chiedergli di portare la Formula 1 sulle rive del Santerno: ci ha fatto anche vedere una bellissima fotografia che li ritraeva insieme . Nello stesso tempo ha però ribadito di essere assai meravigliato dal fatto che la politica in Italia, sul tema Gran Premio, non abbia fatto seguire i fatti alle parole. Bernie, poi, ha le spalle grosse. Passa per il “cattivo” della situazione, ma sono molti gli attori ad avere interessi economici fortissimi quando si parla di Circus. Lui ci mette la faccia".

La reazione di Monza alla proposta di alternanza con Imola è stata molto fredda e lo dimostrano le parole di Ivan Capelli, ex pilota della Ferrari e presidente dell’Automobile club Milano: "Il nostro obiettivo è mantenere il Gran premio italiano sulla nostra pista e non possiamo considerare altre ipotesi, visto che nel 2022 si celebrerà il centenario della pista. La rotazione dovrebbe essere l’ultima risorsa possibile, a quel punto si potrebbe prenderla in considerazione".

La situazione è molto complessa ma Monza e Imola hanno bisogno di aiuto:  questi due tracciati rappresentano la storia dei motori e, se la soluzione più opportuna è quella dell'alternanza, allora ben venga ma non facciamo diventare due tempi del motorsport dei luoghi per organizzare concerti ed eventi di altro genere: la musica va benissimo, intendiamoci, ma facciamo rombare anche i motori.

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