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GP Italia: Raikkonen da record, il sabato italiano della Ferrari veloce e in prima fila

Kimi Raikkonen stampa il giro più veloce di sempre a Monza e diventa il poleman più anziano dopo Mansell nel 1994. La Ferrari domina la prima fila, a Monza non succedeva dal 2000. Spettacolari le Rosse nel secondo e terzo settore rispetto alle Mercedes. Strategie simili per tutti i top driver in previsione della gara.
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Ha firmato il giro ufficiale più veloce di sempre a Monza, in 1'19'119. Meraviglioso Kimi Raikkonen, il poleman più anziano dai tempi del Leone Nigel Mansell nel 1994. In un finale sul filo dei millesimi stampa la pole position, la ventesima per la Rossa a Monza, e disegna una prima fila tutta Ferrari come non si vedeva dal 2000. Vettel chiude staccato di 161 millesimi, solo 14 meglio di Hamilton. Hanno fatto la differenza nel terzo settore nell'ultimo giro lanciato. Ha preso anche un po' la scia del tedesco, ha fatto valere la maggiore pulizia di guida nelle ultime chicane.

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Che gara vedremo

La Ferrari, che non ha ricavato grandi vantaggi dall'ala posteriore più scarica, partirà con le supersoft, come tutti i top team. Le gomme rosse, infatti, non hanno mostrato un preoccupante degrado nelle libere, tanto che nessuno ha sofferto di blistering negli stint, per quanto brevi, con le mescole più morbide. E in Mercedes ancora ricordano quanto il blistering al posteriore abbia condizionato il rendimento a Spa. Mescole che potrebbero aiutare in partenza, visto il superiore livello di aderenza. L'aerodinamica è estremamente sensibile e al via con le gomme fredde il basso livello di grip nel caos della prima curva può portare a errori come quello di Hulkenberg a Spa che in meno di dieci secondi ha rovinato due gare.

La SF71H ha mantenuto il ritmo più alto e costante anche nella breve simulazione di gara di ieri, che ha visto Hamilton dietro di un paio di decimi ma stabilmente davanti a Bottas. Comprensibili le tante verifiche con le soft di Ricciardo, che ha cambiato la power unit e partirà ultimo.

La Ferrari si conferma la migliore del lotto

Dopo otto anni, dopo Fernando Alonso nel 2010, la Ferrari torna in pole a Monza. Una pole che gli mancava da 462 giorni, Iceman si scioglie mentre sugli spalti si vedono le maglie "I know what I'm doing", quella storica di Abu Dhabi 2013. Raggiunge così Arnoux e Andretti nella classifica all time per pole in Formula 1, e non avrebbe potuto scegliere un luogo né un momento migliore.

Vettel, contento del lavoro sull'asciutto al venerdì, ha lavorato sul bilanciamento anche nell'ultima sessione di libere dopo la scodata in Parabolica del venerdì, che a qualcuno avrà ricordato una simile uscita di pista senza conseguenze di Schumacher quando c'era ghiaia ovunque in quel settore della pista. L'ottimismo ostentato da Raikkonen, che spera di poter annunciare anche il rinnovo del contratto, è giustificato dalla superiorità e dalla completezza della Rossa anche su una pista di motore. Anche mettendo insieme i tre migliori settori, disegnando il giro ideale del venerdì, Vettel rimane davanti a tutti. La Ferrari viaggia meglio in rettilineo, nonostante qualche accenno di sottosterzo accusato da Raikkonen nelle libere alla Ascari.

I valori, sulla pista a più basso carico della stagione, in vista della gara sembrano chiari: Ferrari, Mercedes, Red Bull staccata, Force India a guidare il gruppo degli altri, e buon senso vorrebbe che si derogasse alla regola sulle nuove squadre e si consentisse a una squadra che ha cambiato solo nome di partecipare alla distribuzione degli utili, davanti a Sauber, Renault e Haas. Anche se Perez per la prima volta resta tagliato fuori in Q1 dopo il quarto posto a Spa.

Mercedes, l'effetto Hamilton vale tre decimi secondo

Resta stabilmente oltre il mezzo secondo il divario fra Hamilton e Bottas, fino al Q3 quando il finlandese si sveglia con un gran secondo settore nell'ultimo tentativo. L'effetto del campione del mondo si vede su una pista in cui il pilota può fare la differenza, in cui la velocità è alta per tutti e la storia si scrive nelle curve veloci dove ogni errore costa decimi e toglie possibilità di recupero.

A Spa, la Mercedes pagava qualche decimo in trazione nell'ultimo settore, in uscita della Source e dell'ultima chicane. Monza, a parte la variante della Roggia, non è certo così lenta, e Hamilton ha tirato fuori un giro da campione in grado anche di mascherare le piccole difficoltà delle Frecce d'Argento nelle curve lente. La Mercedes, che qui ha sempre vinto nell'era dell'ibrido, ha ammesso che i lunghi rettilinei e le due curve di Lesmo rappresentano i punti più critici per la W09, chiamata a inseguire nonostante una velocità di punta decisamente superiore allo speed trap.

In Q2, Hamilton ha tirato fuori un giro mostruoso, in 1'19.798, 8 decimi meglio del record di Rubens Barrichello. E ha lanciato lo spettacolo per la Q3. Ma questo è un sabato speciale, un sabato italiano.

Red Bull in configurazione estrema, ma resta terza forza

La Red Bull, comunque dichiaratamente terza forza a Monza, cerca di compensare la carenza del motore con un'ala anteriore incredibilmente minimal, senza tre flap supplementari. Non è una sorpresa per Verstappen e Ricciardo, che sanno bene come la RB14 sia la vettura che produce più carico attraverso il corpo vettura. Anche l'ala posteriore è praticamente piatta, senza soffiature sulle paratie. Ma non basta a tenere Verstappen in lotta nemmeno per la seconda fila.

Stroll fa sorridere la Williams, Vandoorne verso il passo d'addio

La Williams era l'unica scuderia ancora mai in Q3 in questa stagione. Era, perché Lance Stroll firma il miglior giro del 2018 sulla pista dove si era preso la prima fila sotto il diluvio un anno fa. Una dichiarazione di intenti, una risposta a Ocon che ne ha messo indirettamente in discussione il valore per il passaggio in Force India favorito dal padre che ha comprato la scuderia.

A Monza si accende anche il mercato piloti. Ocon ha già provato la McLaren, che per ospitarlo deve spostare la pedaliera, e rende incerto il futuro di Vandoorne, l'unico che in qualifica non abbia mai battuto il compagno di squadra. Mesta la sua esclusione in Q1, come quella delle due Alfa Romeo Sauber con un motore Ferrari comunque brillante. Leclerc, che si sarebbe potuto qualificare senza un errore alla prima di Lesmo, via radio si lamenta della scelta di uscire subito, rientrare e poi tentare nel finale.

In media, tolte le sessioni di qualifiche non consentono un confronto affidabile, Autosport individua in poco più di due decimi il suo distacco da Alonso. I problemi iniziati a Silverstone l'hanno fatto entrare in una spirale negativa di problemi e scarsi risultati, ma potrebbe non essere del tutto fuori luogo un possibile trasferimento alla Toro Rosso. La Red Bull, infatti, fa fatica ad alimentare il serbatoio della squadra satellite con talenti del junior team, e Vandoorne non ha uno stile di guida così diverso da Gasly, con quel suo modo Vettel-stile di attaccare in frenata e poi tirarsi dietro il posteriore in curva all'avvicinarsi del punto di corda.

Alonso, invece, non avrebbe alcuna intenzione di abbandonare la lotta, anzi accende la parte finale della Q2. La battaglia alla prima staccata con Magnussen penalizza entrambi. "Se Magnussen vuol far già la gara, va bene" dice Alonso, prima che i team principal si chiariscano con toni all'apparenza non proprio concilianti al box.

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