GP Russia, Ferrari: una giornata particolare
Vettel secondo nel Mondiale, davanti anche a Rosberg. Raikkonen che sperona Bottas e chiude male una delle gare più combattive e aggressive della sua stagione. La penalizzazione di 30 secondi sul tempo di gara decisa per Iceman cambia un po' la percezione e la "legacy" di una gara per molti aspetti positiva. Una domenica che a caldo, prima della decisione dei commissari che cancellano il quinto posto sub-judice del finlandese, si sarebbe potuta considerare anche migliore delle previsioni, concentrate soprattutto sulle possibili difficoltà nel mandare in temperatura le gomme. E il team principal Maurizio Arrivabene non ha nascosto orgoglio e soddisfazione. "E' stata una gara davvero molto buona, anche se è stata tutta un po' al cardiopalma. Comunque siamo andati bene rispetto a quelle che erano le nostre aspettative" ha detto a Sky a caldo, subito dopo l'arrivo.
Ottimo Vettel – Il tedesco ha corso una gara tutta in controffensiva dopo una partenza un po' lenta e lo spunto decisamente migliore di Raikkonen. E' riuscito a stare davanti a Bottas dopo la sosta, merito di tecnici che hanno cambiato le gomme in 2″2, praticamente ai limiti della perfezione. Si è dovuto difendere dall'attacco del compagno di squadra, che ha fatto di tutto per dimostrare di meritarsi di essere qui e di restarci anche per il 2016. E' cresciuto col passar dei giri, segno ancora una volta di una SF15-T che poco incide e poco pesa sulle gomme, anche su un circuito che sottopone i pneumatici a carichi fortissimi, tanto verticali quanto laterali. Non a caso proprio nel finale, con le prudenze legate al consumo di carburante ormai cancellate dall'orizzonte degli eventi di tutti per i due ingressi della safety car, ha iniziato a girare come e meglio di Hamilton, anche se era ormai troppo tardi per sognare un'impossibile rimonta.
Cosa resta di Raikkonen – L'irruenza finale di Raikkonen, quel sorpasso provato dove spazio non c'era, è un gesto potenzialmente destinato ad essere interpretato a posteriori come "contrario per salute". Certo, ha tolto al Cavallino almeno la speranza di tenere vivo un Mondiale costruttori, comunque nella sostanza già andato. Ma è un eccesso di competitività che fa da contraltare a una stagione fin troppo attraversata dall'eccesso di prudenza, da atteggiamenti e condotte di gara fin troppo conservative. "Una volta che avevo deciso di provare a passare Bottas" ha commentato a proposito dell'incidente che ha scandito e deciso il finale di gara, "non potevo certo tirarmi indietro. Non so se mi ha visto o no". Un Raikkonen così, precipitato al settimo posto dopo una sosta appena un po' troppo ritardata, che ha comunque la voglia di vivere e morire per un centimetro in più è un capitale nient'affatto scontato per la Ferrari edizione 2016. Negli ultimi due giri c'è tutto Iceman. Prima la manovra alla curva 13, quando si infila dietro Perez, appena superato da Bottas. Poi, la manovra impossibile alla 4 su Bottas, che inequivocabilmente si sfoga via radio: "Ma che ha fatto?". Rompe la sospensione Raikkonen, ma difende comunque un quinto posto che racconta di una Ferrari sempre più seconda forza del Mondiale, proiettata magari a chiudere il gap in vista della prossima stagione.
Obiettivo, il titolo 2016 – "Speravo ci fosse una piccola possibilità per riprendere Lewis ma credo non stesse spingendo – ha detto Vettel nell'intervista sul podio -. Sarebbe stato bello salire con entrambe le macchine sul podio, pensavo fosse possibile. Puntare al titolo nel 2016? Lo spero, è il nostro obiettivo ovviamente. Vogliamo andare un po' meglio in gara in modo di dare davvero filo da torcere alle Mercedes, ma gradualmente ci stiamo avvicinando. Una dichiarazione di intenti che suona come musica per una Ferrari che deve correre in difesa da un paio di anni, da quando il Cavallino, nella precedente gestione, ha approvato un regolamento che si fonda su una filosofia precisa: la propulsione ibrida elettrica-termica che pare ormai la strada anche nel mercato delle auto da strada. Un regolamento approvato forse senza valutare bene il ritardo tecnologico e il gap che si sarebbe creato rispetto alla casa di Stoccarda, che già da anni si è avviata su questa strada con investimenti decisamente più cospicui rispetto a un marchio come il Cavallino, che deve vendere un sogno di velocità, non di sostenibilità ambientale.
Verso gli Usa e Wall Street – Da questo derivano le rincorse, le difficoltà nella ricerca indiretta della potenza che passa per la riduzione dei consumi, complice il limite imposto ai consumi di carburante. Quel gap, che i motoristi di Maranello hanno comunque ridotto quest'anno, è oggi meno drammatico di dodici mesi fa. e l'atteggiamento della squadra, lo spirito dei piloti ne è insieme causa ed effetto. Così, la prestazione migliore delle attese in Russia anticipa la sempre più vicina quotazione in Borsa a New York, che secondo il Wall Street Journal dovrebbe avvenire mercoledì 21 ottobre. Dal prospetto pubblicato dall’Authority della Borsa americana, emerge che i ricavi del Cavallino dovrebbero aggirarsi intorno ai 720-730 milioni di euro (+9-10% rispetto al terzo trimestre di un anno fa), con un margine operativo lordo rettificato (Ebitda) tra i 210 e i 215 milioni e un utile operativo in rialzo di quasi il 60% rispetto all'anno scorso. Il Cavallino proprio non avrebbe potuto affacciarsi al gran premio di Austin.