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Incidente Sophia Floersch, parla il coach: “Al padre ho mentito, all’inizio ho pensato al peggio”

Facu Regalia, coach della pilota tedesca protagonista del terrificante schianto al Gp di Macao di F3: “Quando ho capito che era lei sono impallidito e ho iniziato a pregare. All’inizio al padre ho detto che non mi sembrava un incidente serio, sono stati minuti orribili, i peggiori della mia vita”.
A cura di Valeria Aiello
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Superata la paura, a raccontare i terribili attimi di domenica, dopo lo spaventoso incidente di Sophia Floersch nel Gp di Macao di Formula 3, è il coach della 17enne pilota tedesca, l’argentino Facu Regalia, pilota e secondo classificato della GP3 nel 2012, che lo scorso marzo ha creato il Road to Success, un progetto di coaching con Maximo Cortés, Borja Garcia e il team Van Amersfoort Racing, la squadra della giovane pilota. Sono state ore difficili per la Floersch che ha superato un delicato intervento di undici ore, scongiurando il rischio di lesioni al midollo spinale.

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Il coach: "Ho pensato al peggio"

Abbiamo visto che sulla curva di Lisbona c'era una macchina tra il guardrail e la torretta dei fotografi – ha detto Regalia al quotidiano spagnolo As -. Quando ci siamo avvicinati alla telecamera abbiamo visto il numero 25, ci siamo preoccupati molto perché la radio non aveva detto nulla e non ha risposto. Non c'erano replay e non sapevamo cosa fosse successo. Dopo 10 o 15 minuti ho visto che i commissari erano raggruppati insieme, urlando e impressionati da qualcosa che stavano vedendo sui telefoni cellulari”.

Agghiacciate la ricostruzione fatta dal pilota argentino una volta raggiunta la monoposto di Sophia. “Quando l'ho vista, sono diventato pallido e ho immaginato il peggio – ha aggiunto -. Ho iniziato a pregare

Parlando poi con il padre della pilota, Alexander Floersch, non è riuscito a dire la verità. “Poi è arrivato il padre di Sophia e ha cominciato a urlare: “Facu, cosa hai visto? Dimmi cosa hai visto”. Gli ho mentito, gli ho detto l’incidente che non mi sembrava serio. C’erano i meccanici che piangevano ed erano minuti orribili, i peggiori della mia vita nelle gare. Mezz'ora dopo sono arrivati i medici della FIA e ci hanno detto che erano riusciti a parlarle e che l'avevano portata all'ospedale di Macao. Lì ci siamo un po’ calmati. È passato ancora un po’ di tempo poi hanno confermato che non aveva gravi lesioni alla testa o alla spina dorsale e che il problema era alla cervicale e nella colonna vertebrale. Il protocollo della FIA è stato molto buono”.

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