Jeremy Burgess torna in MotoGP

La sua carriera era iniziata con la HRC, prima al fianco di Erv Kanemoto e poi come capo tecnico di Wayne Gadner, Mick Doohan e Valentino Rossi. Sodalizi che Jeremy Burgess hanno portato a vincere 13 titoli mondiali nelle classi 500 e MotoGP. Successi che l’australiano ha vissuto raramente sotto i riflettori, proprio come l’uscita di scena alla fine della scorsa stagione, quando a Valencia il Dottore annunciava la separazione dal suo storico capo meccanico. Una decisione sofferta per Rossi che dava spazio a Silvano Galbusera, ultima “pericolosa” scommessa del pesarese che sembra stia funzionando abbastanza bene. Dalla sua Burgess ha tutt’altro che gettato la spugna.
Burgess in LCR con Jack Miller
A riferire del ritorno in MotoGP di Jeremy Burgess sono gli amici di pu24.it, solitamente ben informati su ciò che accade a Tavullia e dintorni, specialmente per quanto riguarda ciò che gravità intorno al nove volte campione del Mondo. “Jeremy il prossimo anno sarà in forza al Team LCR e curerà la Open dell’esordiente Jack Miller”, un bel colpo per Lucio Cecchinello che dopo aver ingaggiato Cal Crutchlow sul filo del rasoio grazie all’ingresso del nuovo sponsor inglese, riuscirà dalla prossima stagione a schierare una seconda moto, riportando in Honda quel Geremia, come lo chiamava Rossi, che insegnerà i segreti della MotoGP al rookie, australiano anche lui, che qualcuno, forse con troppa enfasi, già definisce il nuovo Doohan.