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La Porsche Type 64 rimane invenduta, asta flop a causa di un errore di pronuncia

La prima vettura realizzata da Ferdinand Porsche è rimasta invenduta a causa di alcuni errori di pronuncia nelle offerte che hanno fatto lievitare il valore ben oltre la cifra dichiarata; la vettura, quindi, non è stata assegnata e l’asta annullata.
A cura di Matteo Vana
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Sbagliare è umano, ma in alcuni casi può portare ad episodi clamorosi come successo durante la Monterey Car Week nella quale era stata messa all'asta la Porsche Type 64, la prima vettura progettata da Ferdinand Porsche e che era nata per la Berlino-Roma, una gara di 1500 km prevista per il settembre del 1939, con la quale il regime tedesco di Adolf Hitler avrebbe voluto affermare la propria superiorità tecnologica; l'auto, infatti, è rimasta invenduta a causa alcuni errori di pronuncia che hanno portato il venditore ad aumentare notevolmente la cifra offerta rispetto a quella dichiarata stravolgendo così l'asta e portando all'annullamento della stessa.

La prima Porsche della storia rimane invenduta

La vettura, l'ultima delle 3 realizzate, è rimasta quindi invenduta: durante l'asta, infatti, il banditore non è riuscito a capire la cifra offerta tanto che l'offerta da 13 milioni di euro, in inglese "thirteen", è stata scambiata, a causa della pronuncia molto simile di "thirty", per 30 milioni. Stesso discorso per i quindici e per i 17 milioni, tutti confusi con cifre molto più elevate che avevano fatto scattare il valore alla cifra record di 70 milioni. Una situazione resa ancora più complicata dal rumore elevato nella sala e dai tabelloni luminosi con i prezzi corretti pubblicati su di essi dagli organizzatori, ma che hanno solo generato il malcontento e i fischi in sala del pubblico. Il risultato di tutto questo caos è stata la mancata vendita dell'auto neanche al prezzo di riserva.

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Una figura che poteva certamente essere evitata ma che la stessa RM Sotheby's, una delle case più prestigiose del mondo, non ha voluto nascondere l'errore: "Siamo orgogliosi di condurre le nostre aste di livello mondiale con integrità e prendiamo molto seriamente la nostra responsabilità verso i nostri clienti. Quanto accaduto a Monterey non era in alcun modo intenzionale, piuttosto è stato uno sfortunato malinteso amplificato dall'eccitazione nella stanza" ha comunicato con una nota ufficiale la casa d'aste giustificandosi per quanto avvenuto.

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