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Marini punta al titolo Moto2 con il team del fratello Valentino Rossi: “Ora che corro per lui, potrà aiutarmi di più”

Il 20enne fratello del Dottore pronto ad affrontare la sua terza stagione completa in Moto2, la prima con lo Sky Racing Vr46: “Sono nel migliore top team e occorre impegnarsi al massimo. Io sono sempre lo stesso ma adesso ho più stimoli”.
A cura di Valeria Aiello
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Manca ormai poco più di un mese all’apertura del mondiale ma prima del round inaugurale del 18 marzo dal Qatar per i protagonisti del Motomondiale ci saranno i test precampionato durante i quali prendere confidenza con le nuove moto e, a seconda dei casi, prendere confidenza con un nuovo team. Ne sa qualcosa Luca Marini pronto ad affrontare la sua terza stagione completa in Moto2, la prima da pilota dello Sky team Vr46 del fratello Valentino Rossi dopo l’esordio in campionato con il team Forward. Intervistato da Gpone.com, Marini ha raccontato di come si sta preparando per attivare in forma al primo appuntamento iridato: “Vado tutti i giorni in palestra coi ragazzi dell’Academy dove, insieme, seguiamo un programma di lavoro specifico e, quando posso, gioco a pallone coi miei amici di Tavullia – ha detto Marini – Sarà fondamentale presentarsi al 100% a Losail, passando prima dai test invernali. Da sempre pilota della VR46 Riders Academy del pesarese, nel 2017 Marini ha mostrato una crescita costante, raccogliendo ben cinque piazzamenti nella top ten e il quarto posto nel Gp di Germania al Sachsenring come miglior piazzamento stagionale.

“Ora che corro per lui, potrà aiutarmi di più”

Risultati da cui ripartire con lo Sky team VR46, supportando il compagno di squadra Francesco Bagnaia, tra i favoriti della vigilia al titolo finale, tra la pressione e responsabilità di correre in uno dei top team della classe cadetta. “Io sono sempre lo stesso, ma ho più stimoli – confessa – È come nelle squadre di calcio: ora gioco per un top team, per quello giusto. Ho con me un gruppo di persone di alto livello e non mi resta che lavorare a testa bassa, ambendo insieme ai risultati che cerchiamo e meritiamo. Mi sento addosso la medesima responsabilità che sentivo prima di approdare nella VR46. Alla fine in moto ci vado io ed i risultati che ottengo sono per me e per la squadra. Occorre impegnarsi al massimo, sempre, questo è il significato della carriera di un pilota”. Impossibile non parlare di Valentino e del rapporto con lui ora che debutterà nella squadra di famiglia: “Il rapporto tra me e Valentino è identico a prima. Però, adesso che corro per la sua squadra, ora potrà dedicarmi più tempo ed aiutarmi di più. Solo lui può darmi certi insegnamenti dopo tanti anni di esperienza nel Motomondiale. Il mio obiettivo è crescere ulteriormente durante questa stagione ma con calma, imparando ancora più segreti dalla Moto2. Mi vedo bene ancora un altro anno in questa categoria: nel 2019 voglio puntare alla posta in palio più alta, ovvero, il titolo mondiale”.

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