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Mick Schumacher come papà, chi è il neo campione che sogna la F1

La vittoria nell’Euro Formula 3 è il primo sigillo di una carriera appena iniziata, ma destinata a portarlo a calcare i palcoscenici più importati del mondo delle corse: dalle prime gare nei kart, passando per la Formula 4, fino al sogno di correre in Formula 1 ripercorrendo le orme del padre, ecco chi è il giovane figlio d’arte che sta stregando il mondo del motorsport.
A cura di Matteo Vana
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Nel nome del padre e del figlio, il campionato europeo di Formula 3 ha un nuovo padrone che risponde al nome di Mick Schumacher: 14 anni dopo l'ultimo trionfo targato Michael, capace di conquistare il settimo titolo mondiale di Formula 1, ecco di nuovo un esponente della famiglia tedesca trionfare in un campionato della FIA. Un successo partito da Spa-Francorchamps, la pista sulla quale l'ex pilota della Ferrari debuttò nel 1991 e vinse la sua prima gara nel massimo campionato della velocità, e proseguito poi attraverso una scia di vittorie che lo ha portato ad essere il nuovo campione dell'Euro Formula 3; una rincorsa in pieno stile Schumacher che, oltre allo scettro di campione, permette al giovane figlio d'arte di ottenere la Superlicenza per correre in Formula 1.

Mick Schumacher - Foto Instagram
Mick Schumacher – Foto Instagram

Dagli albori al titolo nell'Euro Formula 3

Il naturale sbocco del tedesco sarà la Formula 2, non ha fretta Mick Schumacher di compiere il grande salto preferendo andare avanti nel motorsport step by step, un passo alla volta, ma il sogno è e rimane la Formula 1. Un predestinato il tedesco, capace a 19 anni di vincere dove il padre era riuscito con due anni di ritardo; per Michael quello fu il primo passo verso una carriera straordinaria, la stesa che spera di ripetere il figlio ripercorrendo le orme del pilota più vincente di tutti i tempi. Passato dai kart – con i quali corse nella classe KF3 dell'ADAC Kart Masters, terminando rispettivamente al 9º e 7º posto – alle gare nel 2015, Mick concluse la sua stagione d'esordio nella Formula 4 dell'ADAC, al decimo posto, seguita poi dalla piazza d'onore nel 2016 rispettivamente nelle serie tedesche e italiane. Un anno dopo, Schumacher è passato in Formula 3 chiudendo con un 12° posto. Il 2018, però, è stato l‘anno della consacrazione con il titolo conquistato dopo una cavalcata che lo ha portato a vincere 5 gare consecutive e conclusa con il 2° posto in Gara-2 a Hockenheim che gli vale lo scettro di campione.

La Formula 1 può aspettare

Adesso, davanti a lui, c'è la luce dei riflettori; la vittoria nell'Euro Formula 3 spalanca le porte del successo al giovane figlio d'arte che, grazie a questo successo, ha ottenuto anche la Superlicenza per correre in Formula 1. "Le porte di Maranello, per lui, sono sempre aperte" aveva dichiarato Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, in tempi non ancora sospetti: un riconoscimento al talento di Mick Schumacher, capace di attirare l'attenzione dei grandi team non solo per il cognome, ma soprattutto per le proprie capacità in pista. Non ha mai voluto favori – tanto che agli inizi preferì correre con il cognome della madre -, non li vuole neanche adesso; la sua strada sembra già tracciata, il suo habitat naturale è senza dubbio la Formula 1 e vederlo al volante della Rossa, la vettura con il quale il padre conquistò 5 mondiali consecutivi, è un sogno per molti. Mick non ha fretta, ha imparato ad aspettare, è questa la sua forza, la stessa che accomuna i predestinati.

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