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MotoGP, accuse pensatissime per Uncini: “Ha omologato Silverstone dando solo un’occhiata”

“La colpa è di chi ha detto che la pista andava bene. Evidentemente c’è un’incapacità nell’indicare il problema”: il duro sfogo all’indirizzo del responsabile sicurezza Fim.
A cura di Valeria Aiello
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All’indomani dei pasticcio di Silverstone non si ferma il fiume di polemiche sulle circostanze che hanno portato alla cancellazione del Gp di Gran Bretagna. Una situazione “inaccettabile” visto che a mettere k.o. il mondiale sono state un po’ di pioggia e un nuovo asfalto, palesemente incapace di drenare. Condizioni che hanno costretto a continui rinvii fino allo stop deciso alle 16 (le 17 in Italia) ma che, d’altra parte, hanno evidenziato i gravi limiti del manto steso questo inverno.

"Silverstone omologata dando solo un'occhiata"

La responsabilità è, in primo luogo, della ditta che ha rifatto l’asfalto dopo 22 anni (il circuito di Silverstoneha annunciato un’indagine per risalire al problema) ma anche di chi ha omologato il circuito, vale a dire Franco Uncini, responsabile sicurezza e rappresentante della FIM in Direzione Gara. Uncini, che ha dato il suo ok al nuovo asfalto prima dell’inizio della stagione, avrebbe dovuto garantire la sicurezza della pista in “condizioni ordinarie”, le stesse su cui “si è corso altre mille volte”. Dice così a Fanpage.it uno degli addetti ai lavori della MotoGp, una fonte interna al paddock e vicina al mondiale da oltre trent’anni. “L’omologazione è stata superficiale, svolta probabilmente dando solo un’occhiata o quantomeno provando la pista in auto e con la moto da strada di Crutchlow. E questo è inammissibile, perché l’omologazione è una prova tecnica che andrebbe fatta con delle valutazioni scientifiche. E non dica che non sono previste prove sull’acqua, anche questa è una sua colpa, perché premunirsi di tutti gli strumenti che permettano di dare un giudizio valido sta nell’esperienza di chi omologa un circuito”.

Bastano poche altre parole per risalire alla responsabilità che c’è dietro al ruolo che Uncini ricopre dal 2013. “Evidentemente c’è un’incapacità nell’indicare quale è problema, come si è dimostrato anche a Barcellona, dove lui ha omologato circuiti diversi, quello su cui è morto Salom, quello con la modifica di emergenza il sabato, poi quello con la variante all’ultima curva e anche quello con la tribuna spostata e il layout originale. Una situazione fuori da ogni logica perché, quello che va bene una volta, dovrebbe andare bene sempre, l’imprevisto può esserci ma sinceramente non può essere questo”. Ora, con una gara in meno, “diminuiscono le possibilità per gli altri piloti di recuperare su Marc Marquez, soprattutto per i piloti Ducati che contavano su Silverstone come pista favorevole” aggiunge la fonte che, sulla riunione improvvisata in cui è stato però sancito l’annullamento definitivo della gara ha concluso: “La Direzione Gara non può agire su sollecitazione dei piloti – alla fine sono stati Aleix Espargaro e Dani Pedrosa a entrare nell’ufficio dell’Irta per dire che non volevano correre, ndr – Non può funzionare così, non si può indire una riunione all’improvviso contando sul passaparola. Anche perché a fare il lavoro sono Dorna, l’Irta e una marea di persone pagate profumatamente per fare non si sa cosa. Un campionato del mondo non si fa così”.

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