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MotoGP, al KymiRing è l’Aprilia a segnare il riferimento: 1’47’’540

Il collaudatore Bradley Smith è stato il più veloce dei due giorni di test in Finlandia precedendo la Honda di Bradl e la Ducati di Pirro.
A cura di Valeria Aiello
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Il collaudatore dell'Aprilia Bradley Smith al KymiRing / MotoGP.com
Il collaudatore dell'Aprilia Bradley Smith al KymiRing / MotoGP.com

I due giorni di test in Finlandia, sul nuovo KymiRing che entrerà a far parte del calendario della MotoGP dal 2020, si chiudono nel segno dell’Aprilia: dopo la pioggia che ha caratterizzato il day-1, le condizioni meteo della seconda giornata di prove hanno permesso ai collaudatori della MotoGP di girare sull’asciutto, almeno fino al pomeriggio, quando il maltempo si è nuovamente abbattuto sul circuito, mettendo fine alla seconda e ultima giornata di prove.

L'Aprilia fa segnare il riferimento

I piloti hanno comunque potuto sfruttare la prima parte della giornata per spingere e migliorare i propri riscontri cronometrici, con Bradley Smith che ha fatto segnare il primo riferimento con il tempo di 1’47’’540. Un best lap che, anche se non ufficiale, assicura al collaudatore dell’Aprilia il primato del KymiRing. “In generale siamo abbastanza contenti di come sono andati i test, perché abbiamo potuto provare sia sul bagnato, sia suul'asciutto, raccogliendo informazioni importanti per Michelin in entrambe le condizioni – ha spiegato il pilota inglese che è poi entrato più nel dettaglio sulle caratteristiche del tracciato – . La prima parte della pista, in particolare le prime cinque curve, sono davvero belle, e il terzo settore mi piace molto. Ma il secondo e il quarto settore sono piuttosto stretti per la MotoGP. Ad ogni modo mi piace, perché è diversa da tutte le altre piste”.

A far segnare il secondo tempo è stato il collaudatore della Honda Bradley Smith che, dopo la caduta rimediata nella prima giornata di test, si è rifatto contenendo in 324 millesimi il ritardo dal riferimento. “Sul bagnato abbiamo sofferto un po’ e non è stato facile orientarsi. Abbiamo raccolto alcuni dati importanti anche se dal punto di vista del pilota il circuito è piuttosto lento in alcuni punti e ci sono molti cambi di direzione – la critica arrivata dal pilota tedesco che nonostante l’asciutto, ha lamentato condizioni della pista non delle migliori, a causa della pioggia della prima giornata e l’asfalto ancora molto nuovo e poco gommato -. In questo momento è difficile dire di più perché non abbiamo potuto spingere al cento per cento per le condizioni della pista, ma in generale la mia prima impressione è comunque buona”.

Alle sue spalle, ad assicurarsi il terzo tempo è stato il collaudatore della Ducati Michele Pirro che, dopo anche un’innocua scivolata alla curva 11, ha chiuso a poco meno di sei decimi dal riferimento. Sulla sua Desmosedici è anche apparsa una “salad box”, la scatola in carbonio posizionata sotto al codone, più grande rispetto a quella utilizzata nella prima giornata, così come una carena modificata. Tornando alla classifica dei tempi, subito dietro al pilota italiano troviamo Sylvain Guintoli, annunciato poche ore fa dalla Suzuki come sostituto dell’infortunato Joan Mir per il Gran Premio di Gran Bretagna. Il francese è stato più lento di appena 1 decimo rispetto a Pirro, accontentandosi del quarto posto davanti alla KTM di Mika Kallio e alla Yamaha M1 di Jonas Folger più staccati.

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