MotoGP, Dani Pedrosa: “Andrea Iannone va punito”
Nonostante le scuse di Andrea Iannone, a Dani Pedrosa lo zero di Phillip Island non è andato proprio giù. Tanto che lo spagnolo della Honda, tamponato nelle fasi iniziali del GP d’Australia dal pilota di Vasto, dopo le composte dichiarazioni di ieri, è tornato sull’argomento, alzando decisamente i toni del discorso. E proprio come era accaduto nel 2011, quando accendeva la polemica nei confronti di Marco Simoncelli per la manovra al limite di Le Mans, Dani Pedrosa attacca Andrea Iannone, perché non sarebbe in grado di imparare dai propri errori.
“Iannone non impara dai suoi errori”
“Non è la prima volta” dice Dani Pedrosa in conferenza stampa, “forse non impara dai suoi errori. Per restare in MotoGP deve cambiare”. E come se non bastasse, lo spagnolo sottolinea: “Quando ho visto che era stato lui a venirmi addosso, mi sono detto: ‘è normale’”. Ma non è tutto. Dani Pedrosa ne ha parlato con Carmelo Ezpeleta, Ceo di Dorna Sports, chiedendo una punizione esemplare nei confronti del pilota di Vasto. I due piloti saranno ascoltati dalla Direzione gara a Sepang dove l’incidente sarà riesaminato, con l’italiano sotto inchiesta.
L'eco di Crutchlow: “Mi ha quasi rotto una gamba”
Il contatto alla curva 4 per cui Andrea Iannone aveva già spiegato “di essere arrivato lungo” per non essere riuscito a inserire la prima marcia, che si era risolto con una contusione all’anca sinistra per l’abruzzese e il ritiro dello spagnolo, finirà sotto la lente di ingrandimento della Race Direction che potrebbe decidere di sanzionare Iannone come fatto con Stefan Bradl per il contatto con Aleix Espargaro, avvenuto nelle tornate successive, sempre alla curva 4. Dopo la gara, la Direzione gara aveva inflitto a Bradl una penalità di un punto per la collisione, non scattata per la manovra, bensì per il regime di bandiere gialle in atto a seguito della caduta di Marc Marquez. Ciò che però non depone a favore di Iannone, è il fatto che anche Cal Crutchlow si era lamentato del contatto avvenuto alla prima curva, quando il pilota di Vasto aveva toccato il britannico in partenza: “Mi è entrato dentro e mi ha quasi rotto una gamba” spiegava Crutchlow. “Poi ha fatto lo stesso con Pedrosa. Mi ha fatto incazzare perché ho perso posizioni invece di attaccarmi a Lorenzo e Valentino”. Per lui l’epilogo in gara era stato diverso: la sfortunata caduta all’ultimo giro dopo aver perso l’anteriore quando era in seconda posizione alle spalle di Valentino Rossi.