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MotoGP, Dovizioso battuto, ma campione di sportività: “Marquez ha strameritato, la differenza la fa lui”

Il forlivese della Ducati si congratula con il campione spagnolo: “Gli faccio i miei complimenti perché quest’anno non aveva la moto per fare una differenza di 100 punti. Per batterlo nel 2019, dobbiamo inventarci qualcosa”.
A cura di Valeria Aiello
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Faccio i complimenti a Marquez, anche quest’anno ha strameritato”. Andrea Dovizioso rende onore allo spagnolo che, con la vittoria del Gp del Giappone, chiude i giochi per il titolo iridato, laureandosi campione del mondo per la settima volta in carriera, la quinta in sei stagioni disputate in MotoGP. “Volevo fargli i miei complimenti– continua Dovizioso, mentre Marquez lo ascolta in collegamento dal backdrop –  “Prima, in pista, non l’ho visto, perché stava festeggiando troppo. Anche quest’anno il titolo è strameritato, bravo”. “Grazie Dovi – risponde il campione di Cervera – mi sarebbe piaciuto essere con te sul podio”. “Anche a me –  riprende il forlivese – sarà per la prossima volta”.

"Marquez ha strameritato, la differenza la fa lui"

Deluso per la caduta arrivata nel corso del penultimo giro, quando è scivolato nella ghiaia nello stare dietro allo spagnolo, DesmoDovi ha ripreso comunque la via della pista, transitando 18esimo alla bandiera a scacchi. “È logico che si sia delusione, perché volevamo vincere ed avevamo possibilità di farlo fino all’ultima curva, ma bisogna imparare anche da un weekend del genere – ha aggiunto Dovizioso ai microfoni di Sky Sport MotoGP –  Questa gara è un’altra conferma che siamo veloci, che abbiamo un passo buono ed è positivo. Ma bisogna ammettere la realtà, anche questa Marc ha tirato fuori qualcosa in più e a stare lì fino alla fine. Bisogna studiarlo ancora di più per essere pronti il prossimo anno. Servirà inventarsi qualcosa… Gli rifaccio i complimenti perché è a più di 100 punti di vantaggio su di me, quindi se l’è strameritato. Quest’anno non aveva una moto da fare la differenza di 100 punti, la differenza l’ha fatta lui”.

"Per batterlo, dobbiamo inventarci qualcosa"

Quando arrivi a quattro gare dalla fine con tutti questi punti di svantaggio, sai che non avresti potuto vincere – ha continuato il 33enne di Forlimpopoli – È vero anche che siamo stati forti in tante gare ma per vincere il Mondiale oggi, bisogna battere Marc, e per farlo bisogna essere a posto su tutto e forse non basta neanche. I miglioramenti fatti quest’anno sono stati fatti con tantissima sostanza, l’anno scorso abbiamo fatto degli exploit ma su certe piste pagavamo. Invece quest’anno è da Brno che ci siamo giocati tutte le gare. Con la Ducati ci siamo e sono sereno nel pensare alle prossime gare e al prossimo anno. Dobbiamo inventarci qualcosa di più, stare tranquilli e continuare migliorare”.

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La caduta? Ci sono rimasto male perché non sono entrato troppo forte. Ho sbagliato a volere preparare l’uscita troppo presto. Si vede anche nelle immagini. Ero più veloce di Marc, volevo sorpassarlo subito, ma dovevo preparare meglio la curva, perché Marquez staccava forte per non farmi passare. Ho sbagliato, è bastato un piccolissimo errore e ho perso l’anteriore, peccato! Ho provato a tenere su la moto ma non ho avuto una grande reazione. Non mi è chiaro cosa è successo, devo rivedere nel dettaglio la gara e capire qualcosa di più: quando ero davanti, le sensazioni e i punti in cui sentivo che Marquez mi era più vicino non erano gli stessi di quando ero dietro di lui. Non ho capito se ha guidato in un modo diverso appena è andato davanti, o non ho capito niente durante la gara. Ho un po’ di confusione in questo momento su come abbia fatto anche questa volta a stare lì”.

Se il confronto con Marquez è demoralizzante? Un po’ sì, ma a noi piloti piacciono le sfide, altrimenti non saremo qui e a questo livello. Come ha detto anche Marc, che ha appena vinto il settimo titolo mondiale, non vede l’ora di vincerne un altro.  Trova piacere a giocare con il limite e a migliorarsi, questa è la forza dei campioni. Come Max Biaggi che non ha vinto contro Mick Doohan e Valentino Rossi perché erano due rivali troppo forti? Dipende dai punti di vista, in tanti commentano le proprie carriere, potrebbe essere vero ma conta poco. Alla fine bisogna vincere contro chi c’è e indipendentemente da quanto grande sia. È stressante, ma mi dà ancora più gusto l’idea di giocarmela con lui anche il prossimo anno, perché se riusciremo a vincere, ci sarà ancora più soddisfazione”.

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