MotoGp, figuraccia mondiale. E adesso Silverstone indaga
Sei ore di attesa per prendere una decisione sembrata scontata fin dal primo momento. Quanto accaduto a Silverstone è a dir poco vergognoso, a partire dal tanto tempo impiegato a come, alla fine, si è arrivati alla decisione stessa, vale a dire dopo una riunione improvvisata tra piloti, alcuni manager, Carmelo Ezpeleta e la Direzione gara che ha sancito la cancellazione definitiva. Un incontro al quale non hanno partecipato né Valentino Rossi – che dopo i fattacci del 2015 frequenta ben poco le riunioni della Safety Commission – né Marc Marquez né Andrea Dovizioso. Una figura barbina in una domenica disastrosa per il mondiale, costretto a cancellare la garacome non accadeva da quasi ormai quarant’anni, quando nel 1980 il Gp d’Austria al Salzburgring venne annullato per neve.
Figuraccia mondiale
A mandare in tilt il mondiale la pioggia – non un diluvio ma una pioggia sottile e costante che, chi vive in Inghilterra, conosce molto bene – ma soprattutto il manto di asfalto steso a inizio anno, già oggetto delle critiche dei piloti di Formula 1 in occasione del GP inglese di inizio luglio che dei piloti MotoGP dopo il bagnato arrivato nelle libere 4 di sabato pomeriggio. A pagare il prezzo più alto è stato Tito Rabat (frattura di femore, tibia e perone della gamba destra) colpito dalla moto di Franco Morbidelli alla curva Stowe dove un pericoloso strato d’acqua ha fatto uscire di pista altri sei piloti, uno dopo l’altro.
E adesso Silverstone indaga
“Avvieremo un’indagine accurata, serviranno almeno sei settimane per raccogliere i dati e sapremo”. Con le dovute scuse “per aver fatto aspettare tutti i fan che per 6 ore sono stati sotto il maltempo” il direttore del circuito di Silverstone, Stuart Pringle, prova a salvare il salvabile in una situazione surreale. Il rifacimento – operato svolto dalla britannica Aggregate Industries – ha mostrato diversi limiti nel weekend ma, al di là dello stato dell’arte dei lavori, lasciano perplessi le dichiarazioni relative al budget messo a disposizione dal circuito (3 milioni di sterline, cifra al di sotto dei 20 milioni stimati) e soprattutto i motivi di questo importante taglio, ovvero l’esorbitante costo strappato da Mister Bernie Ecclestone per far disputare il Gp di Formula 1.
Uncini: "Colpa di chi ha fatto l'asflato"
D’altra parte, una fetta della responsabilità è di chi ha omologato il circuito, che nel caso di Silverstone e di tutte le altre piste del mondiale è l'ex pilota Franco Uncini, responsabile della sicurezza e rappresentante della Fim all’interno della Direzione Gara. “Quando sono venuto qui a fine febbraio l’asfalto era in buone condizioni e anche Crutchlow, che a marzo ha fatto un test con una moto, aveva detto che la pista era perfetta. Proviamo la pista in auto e in modo, non sono previste prove sull’acqua, anche perché non esistono procedure per fare la verifica” si difende Uncini. “È chi ha fatto l’asfalto a dover garantire il drenaggio dell’acqua”.