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MotoGP, Lorenzo: “A Marquez devo la possibilità di aver firmato con la Honda”

Il pilota maiorchino debutterà al box HRC nei prossimi test di Valencia: “Sicuramente sarà una sorpresa quando salirà per la prima volta sulla moto, la Honda è molto piccola”.
A cura di Valeria Aiello
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Jorge Lorenzo a Marc Marquez / Getty Images
Jorge Lorenzo a Marc Marquez / Getty Images

Non sono ancora compagni di squadra ma manca sempre meno al debutto di Jorge Lorenzo in Honda: la Ducati ha concesso al campione maiorchino di provare la RC213V nei due giorni di test successivi alla gara di Valencia, il 20 e 21 novembre, ed è facile immaginare come, in queste settimane, salirà l’attesa per il suo esordio al box HRC dove affiancherà il rivale e nuovo compagno di team Marc Marquez. “Di certo sarà una sorpresa la prima volta che salirò sulla moto, già solo vedendo la differenza in termini di dimensioni” ha ammesso Lorenzo, prima di lasciare Buriram, in un’intervista a Motorsport.com. “La Honda è molto piccola, ma avrà sicuramente i suoi punti forti ed i suoi punti deboli".

Lorenzo: "A Marquez devo la possibilità di aver firmato"

Un’accoppiata da 11 titoli, o forse 12 con quello che Marquez ha quasi in tasca, che si preannuncia colorata da una convivenza al box non proprio tranquillissima, dopo anche le polemiche per l’incidente di Lorenzo ad Aragon. Dalla telefonata di Marquez, all’indomani della caduta, il maiorchino non ha cambiato opinione. “Lui ha la sua versione dei fatti e io la mia. Ma se uno ha guidato ad Aragon sa che è impossibile fare la curva correttamente frenando dove ha frenato Marc” ha ribadito Lorenzo. “Al primo giro è poco accettabile e considero quello che ha fatto irresponsabile e spericolato, ma ancora di più alla prima curva. Voleva evitare a tutti i costi che io fossi primo, ecco perché l'ha fatto”. Quando la Honda ha deciso di ingaggiare Lorenzo, Marquez non ha fatto obiezioni. “Per me significa che crede molto in se stesso e che non vuole mostrare di avere punti deboli. Gli devo la possibilità di aver firmato con la Honda e gli sono molto grato perché in quel momento ero di fronte ad una situazione difficile” ha aggiunto Lorenzo. “Se ho pensato di rimanere a casa? No, non l'ho fatto. Volevo continuare a correre, quindi avrei scelto l'altra possibilità che si era aperta – il team Sic Yamaha Petronas, ndr. Mi sentivo meglio che mai e sarebbe stato un peccato dire addio in quel modo”.

"In Ducati ho dovuto reinventarmi"

Il matrimonio tra Lorenzo e la Ducati ha fatto crescere entrambe le parti. “Dal mio punto di vista, sono stato lontano dalla mia zona di confort ed ho dovuto reinventarmi per essere di nuovo veloce” spiega Jorge. “Questo mi ha dato delle nuove abilità che non avevo prima e probabilmente mi aiuterà nel processo di adattamento alla Honda. Ma anche io ho dato molte informazioni alla Ducati su ciò che serviva alla moto per essere ancora più competitiva. L'azienda ha dovuto lavorare in alcune aree come non avevano fatto prima, come il telaio o il primo tocco di gas. Fino a quel momento tutto era basato sull'elettronica e il motore”. Infine, quando poi gli è stato chiesto se crede il fatto che la Honda possa voler dimostrare che la sua moto è in grado vincere con un pilota diverso da Marquez possa giare a suo favore, il maiorchino è convinto che la rivalità interna possa fare bene alla squadra. “Nell'era di Casey Stoner, lui era quasi l'unico in grado di vincere. Lo stesso è successo con Valentino Rossi, fino al mio arrivo. Ciò che è chiaro è che la cosa migliore che puoi fare in una squadra è ingaggiare i due piloti più competitivi: in questo modo aumenterai le possibilità di ottenere vittorie e titoli. È vero comunque che le cose sono cambiate: sei o otto anni fa era più facile salire sul podio rispetto ad oggi. Oggi ci sono 20 moto competitive quindi piazzarsi primo o secondo è più complicato. Ma è anche chiaro che i feedback che posso dare alla Honda saranno importanti per migliorare la grande moto di cui dispone già”.

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