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MotoGp, Lorenzo: “Questione Rossi-Marquez? Non mi riguarda, ma serve rigore”

Il maiorchino ha cercato di non essere coinvolto nella diatriba scoppiata in Argentina: “Servono cartellini gialli e rossi come nel calcio, vedremo se quanto promesso dalla Direzione gara sarà sufficiente a fermare certi comportamenti”.
A cura di Valeria Aiello
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Jorge Lorenzo / Getty Images
Jorge Lorenzo / Getty Images

Jorge Lorenzo ha presentato a Madrid la sua biografia “Lo que aprendì hasta los 30” – Quello che ho imparato in questi 30 anni – in cui ha avuto modo di poter raccontare la sua carriera sportiva e, soprattutto, le sue esperienze fuori dai circuiti: “Sono pronto a condividere le lezioni più importanti della mia vita. Praticamente, non parlo di motociclette” ha raccontato il maiorchino durante l’evento.

"Non mi riguarda, ma serve rigore"

Qualche giornalista ha però provato a chiedergli se, quando guida vicino a Marc Marquez, ha paura, come dichiarato da Valentino Rossi dopo la gara di Termas de Rio Hondo. “Sono venuto a parlare del mio libro, la polemica tra Rossi e Marquez è una questione loro e non mi riguarda. Per me è irrilevante e non perdo un minuto a pensarci – ha detto Lorenzo – Sono cose che nelle gare possono accadere, ci possono essere attriti e persone che non vanno d’accordo con le altre. Ma sono convinto che quello che sta accadendo adesso in un mese sarà soltanto un ricordo, nessuno ne parlerà. Sono abituato a vivere situazioni come questa, sia dall’esterno e dall’interno. Il motociclismo è come il calcio, se l’arbitro non è rigoroso e non tira fuori cartellini gialli e rossi, alla giocata successiva c’è sempre chi entra coi tacchetti sul collo dell’avversario. Vedremo se il rigore promesso dalla direzione di gara sarà sufficiente per fermare certi comportamenti””.

"Vincere con la Ducati è un'ossessione"

Nel corso del weekend in Argentina a far discutere è stata anche un’intervista concessa da Lorenzo a Movistar tv nella quale il maiorchino ha accusato Andrea Dovizioso di aver “sempre cercato di indebolire il suo morale” durante tutta la carriera. Proprio sul rapporto con il forlivese, Jorge ha precisato: “Va tutto bene, sembra che il rapporto sia cambiato, ma è lo stesso di qualche mese fa. Ho semplicemente detto quello che ho detto in quell’intervista ma tutto aveva un significato. Per capire tutto bisogna sapere quello che è successo prima“. Ad ogni modo, l’ossessione di Lorenzo resta quella di vincere con la Ducati: “Certo che è un’ossessione ed è proprio per questo motivo che a partire da quest’anno ho cercato di fare un altro step nella mia preparazione, ora do più importanza alla dieta e ho aumentato il numero di ore di allenamento alla settimana. Al momento questi sforzi non si stanno concretizzando in risultati ma non ho dubbi che prima o poi questi si materializzeranno È solo questione di tempo. Il mondiale quest’anno è iniziato male ma il campionato è lungo e tutto è possibile in MotoGP”.

Alla difficile situazione si aggiunge anche la questione futuro, con il rinnovo con la Ducati sempre più in bilico e il mormorato approdo in Suzuki. Il maiorchino sembra però consapevole che il suo valore sul mercato è in calo: “Può essere che attualmente il mio valore sia inferiore a quello di un paio di anni fa ma il mondo sa di cosa è capace Lorenzo quando è in moto. Il passato ha dimostrato che ci sono due piloti che possono fare la differenza, uno è Marquez perché ha vinto quattro degli ultimi cinque mondiali. Ma dal suo arrivo in MotoGp io sono stato l’unico a vincere il titolo”.

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