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MotoGP, problemi in Yamaha: fuori Tsuya, il capo del progetto che chiese scusa a Rossi e Vinales

L’ex project leader estromesso dal programma MotoGP. Al suo posto Takahiro Sumi.
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A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi / Getty Images
Valentino Rossi / Getty Images

In vista della presentazione del team Yamaha MotoGP, si infittiscono le voci sulle novità sportive e tecniche che interesseranno il team e la nuove M1 di Valentino Rossi e Maverick Vinales. L’unveiling si terrà a Jakarta, in Indonesia, il prossimo 4 febbraio, e uno dei cambiamenti più importanti riguarderà la struttura sportiva della squadra.

Problemi Yamaha, fuori Tsuya

Secondo quanto appreso da Paddock.gp, Kouji Tsuya, l’ingegnere a capo del progetto M1, è stato estromesso dal programma MotoGP, lasciando il suo posto a Takahiro Sumi, ingegnere finora responsabile del test team Yamaha MotoGP. Una decisione inevitabile, ritiene il magazine francese, dopo quando accaduto durante la stagione 2018, anche se in pratica la posizione di Tsuya era sotto la diretta responsabilità di Kouchi Tsuji, Direttore generale della divisione motorsport di Yamaha.

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Se confermata, l’uscita di Tsuya avrà direttamente a che vedere con gli scarsi risultati di queste ultime due stagioni. Una situazione considerata frustrante dai piloti Yamaha e che ha messo sotto pressione gli ingegneri giapponesi incaricati allo sviluppo del 4 cilindri in linea tanto che, quasi senza precedenti, in Austria, in occasione del tappa al Red Bull Ring di Spielberg, lo stesso Tsuya ha rivolto scuse pubbliche a Valentino Rossi e Maverick Vinales per le scarse prestazioni della M1 2018. A freddo, Tsuya ha così analizzato la situazione.

È vero che quest’ultimo anno è stato molto difficile per noi. I problemi sono stati  grandi. L’accelerazione nelle curve lente era il problema principale, ma anche la decelerazione, la frenata e le curve. La caratteristica del nostro motore, specialmente in curva, è quella di essere molto aggressivo. È stato difficile per noi gestire la gomma. Nel corso del tempo, abbiamo utilizzato il software unico e abbiamo regredito in molte aree, come la mappatura, l’anti-skid, l’anti-wheelie e il freno motore. Attualmente stiamo facendo test in Giappone e abbiamo rilevato punti positivi. Sono sicuro che abbiamo migliorato la moto dell’anno scorso, soprattutto in termini di motore e accelerazione. Il nostro obiettivo per il prossimo motore è di renderlo più fluido senza perdere la massima velocità”.

Il project leader Tsuya durante la conferenza stampa al Red Bull RIng / Twitter
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