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MotoGp, Rossi come Doohan: freno a pollice per l’infortunio alla gamba destra

La soluzione, differente dalla standard, adottata dal pesarese nella gara di Aragon per compensare la minore funzionalità gamba fratturata 24 giorni prima.
A cura di Valeria Aiello
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La gara di domenica ad Aragon sarà ricordata per tante ragioni, per l’allungo in testa al mondiale di Marc Marquez su Andrea Dovizioso, per il podio di Jorge Lorenzo con la Ducati, ma soprattutto per essere stata la gara del rientro di Valentino Rossi, reduce dall’incidente e dall’intervento di tre settimane prima per la frattura di tibia e perone della gamba destra. Terzo in qualifica e quinto in gara, dopo aver occupato per 11 giri la seconda posizione, Rossi ha trovato un risultato inimmaginabile fino a qualche giorno prima. Reso possibile anche da una particolare soluzione messa a disposizione da Brembo per compensare le difficoltà dovute alla gamba destra non al 100%.

Differente dalla standard

Ad Aragon, oltre a dischi e pinze, il pesarese ha utilizzato una particolare pompa a pollice, differente da quella standard che aveva già provato nei test successivi alla gara di Brno. “La configurazione provata era stata quella “standard” cioè con pompa a pollice e pedale collegati alla stessa pompa posteriore: in questo caso non è possibile azionare contemporaneamente il freno posteriore con pompa a pollice e pedale ma solo con uno dei due. Dopo l’infortunio, invece, Valentino ha preferito una soluzione con due circuiti separati al fine di poter azionare contemporaneamente pompa a pollice e pedale, modifica che i tecnici Brembo hanno approntato in tempo record con una nuova pinza posteriore in grado di soddisfare questo requisito” fanno sapere dalla casa bergamasca. Nonostante questa soluzione tecnica sia stata concepita e realizzata da Brembo 25 anni fa, solo negli ultimi tempi Rossi ha iniziato ad usare la pompa-pollice.

Doohan il primo a chiederla

Del resto la pompa a pollice non è certo una novità nella MotoGP di oggi, ormai adottata con diversi gradi di continuità da molti piloti. Il primo a chiederla fu Mick Doohan, in seguito all’incidente nelle prove del GP d’Olanda 1992 ad Assen. Operato dai medici olandesi alla gamba destra, per complicazioni l’australiano rischiò l’amputazione. Grazie all’intervento del dott. Claudio Costa che lo riportò in Italia, Doohan salvò l’arto pur non riacquistando la forza di prima. Da qui nacque la necessità di un comando sul manubrio per azionare il freno posteriore con il pollice, soluzione con cui Doohan acquisì una sensibilità sempre maggiore, arrivando a vincere 5 mondiali consecutivi della classe 500, dal 1994 al 1998 e tutti con freni Brembo.

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