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MotoGp, Valentino Rossi: “Ducati e Honda più vicine alla Formula 1”

Il pesarese chiede uno step organizzativo alla Yamaha: “Per vincere in MotoGp serve fare uno sforzo con la quantità di persone e ingegneri. Vedremo se questo succederà con la Yamaha”.
A cura di Valeria Aiello
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Dopo un difficile 2017, quella andata in archivio è stata una stagione ancora più deludente per la Yamaha che ha allungato il suo primato di gare senza vittorie, un digiuno record alla fine interrotto da Maverick Vinales in Australia, dopo 25 GP. Quella di Phillip Island è stata la sola gara vinta da un pilota Yamaha su diciotto GP disputati nel 2018, con dieci vinti dalle Honda e sette dalle Ducati, mentre in classifica finale, Valentino Rossi e Maverick Vinales non sono andati rispettivamente oltre la terza e la quarta posizione, con il team Yamaha fuori dai primi due posti per la prima volta dal 2007.

“Ducati e Honda più vicine alla Formula 1”

Rossi ritiene che, per tornare a vincere in MotoGP, la Yamaha dovrà fare i conti con lo sforzo che Ducati e Honda stanno facendo con il loro personale “più vicino alla Formula 1”. Secondo Valentino, parte del motivo per cui negli ultimi due anni la Yamaha è rimasta indietro, è dovuto al fatto che la casa giapponese non sta investendo la stessa quantità di risorse in termini di personale.

Negli ultimi tempi, specialmente nell’ultimo anno e mezzo, la situazione tecnica in MotoGP è cambiata molto – ha detto Valentino Rossi ad Autosport – . La Ducati è stata la prima a fare un passo con la quantità di persone e di ingegneri. Ora è un po’ più vicina alla Formula 1, pur rimanendone molto distante. La Honda ha seguito questa strada e io ne ho parlato con la Yamaha. Per vincere adesso in MotoGp serve fare uno sforzo di questo tipo, dobbiamo vedere se questo succederà con la Yamaha”.

Valentino Rossi / Getty Images
Valentino Rossi / Getty Images

A Jerez, negli ultimi test di fine stagione, Rossi aveva avuto sensazioni molto diverse da quelle del compagno di squadra Vinales. Valentino aveva spiegato che l’ultima evoluzione della M1 portata dalla Yamaha non era “il miglioramento di cui abbiamo bisogno” e che i problemi della moto erano “più o meno gli stessi”. D’altra parte, Vinales, aveva spiegato che la sua velocità nei test dimostrava come la Yamaha fosse “abbastanza forte da lottare per il titolo” del 2019.

Diverse indicazioni per cui la Yamaha potrebbe dover separare lo sviluppo di un pacchetto adatto allo stile di Rossi da quello dedicato a Vinales nonostante Valentino ritenga “molto simili” i suoi suggerimenti rispetto a quelli del compagno di squadra. “Se portassero cose nuove a Vinales, sarei felice, perché anche io potrei provarle” aveva detto Rossi prima di lasciare Jerez. “Entrambi diciamo cose molto simili e ci ritroviamo d’accordo quasi sempre sullo sviluppo della moto. Se la Yamaha vuole portare tutto ciò che chiede, per me va bene, perché almeno stanno portando qualcosa, visto che al 90% delle volte diciamo le stesse cose”. Soluzioni che potrebbero arrivare tra meno di un mese a Sepang, in Malesia, dove dal 6 all’8 febbraio scatteranno i primi test ufficiali, tre giornate che serviranno a verificare il livello di partenza e la competitività della versione 2019 della M1 con cui la coppia Yamaha sarà al via del mondiale.

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