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MotoGP, Valentino Rossi: “Non vorrei una curva col mio nome”

Il pesarese scaramantico sulla possibilità che un circuito decida di dedicargli una curva: “Non mi piacerebbe. Credo che altri nomi abbiano più magia”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi durante la conferenza stampa a Jerez / MotoGP.com
Valentino Rossi durante la conferenza stampa a Jerez / MotoGP.com

Valentino Rossi è stato uno dei protagonisti della conferenza stampa che ha aperto ufficialmente il Gp di Spagna. Secondo in campionato a soli tre punti dal leader Andrea Dovizioso, il pesarese ha riposto alle diverse domande dei giornalisti in merito alla situazione della Yamaha, all’importanza del lavoro svolto dal nuovo test team e dal collaudatore Jonas Folger (“Ha fatto un test al Mugello e un altro a Misano, utilizzeremo sicuramente parte di ciò che ha già provato”) e dato anche il suo parere sulla decisione del circuito di Jerez di intitolare la curva 6, la storica Dry Sack, a Dani Pedrosa.

Rossi: "Non vorrei una curva col mio nome"

Il battesimo ufficiale avverrà venerdì 3 maggio, durante una cerimonia in cui verrà svelato anche un monumento dedicato al pilota di Sabadell. Ma, diversamente da altri piloti – compreso Marc Marquez che ad Aragon ha la curva 10 che porta il suo nome – è curioso che Rossi non abbia ancora una curva a lui dedicata. “Sinceramente non mi piacerebbe avere una curva con il mio nome su un circuito – rivela Valentino – .  Se sarà possibile, in futuro dirò sempre di no perché è una cosa che non mi piace molto, ma è la mia idea. Non so perché, ma credo sia meglio avere altri nomi. Hanno più magia rispetto al nome di un pilota”. In ogni caso, secondo Rossi è giusto che Pedrosa abbia la sua curva proprio a Jerez. “È una bella cosa perché Dani qui è sempre stato uno dei piloti più veloci fin dal primo anno in MotoGP. Guidava molto bene qui ed è sempre stato tra i migliori”.

Dello stesso avviso anche Dovizioso: “Se succede qualcosa di speciale e particolare in quella curva, è bello pensare di darle il nome di un pilota anche se è qualcosa di strano. Ad esempio la curva 3 a Phillip Island dedicata a Casey Stoner ha un motivo importante perché lui era in grado di fare quella curva in modo speciale, anche se alla fine suona un po’ strano”. Evidentemente diversa l’opinione di Marquez. “Se per te una curva ha un significato speciale, secondo me è un piacere che ti venga dedicata. La curva 10 di Aragon mi è stata intitolata perché è una delle mie curve preferite nella MotoGP e io sono stato molto contento di avere il mio nome in quella curva. Ma, come ha detto Valentino, credo che Jerez sia il posto giusto per intitolare una curva a Dani e specialmente quella curva perché mi ricordo che Dani lì era davvero veloce”.

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