Nicky Hayden, la famiglia chiede i danni all’automobilista che lo ha investito
La famiglia di Nicky Hayden, attraverso l’avvocato Moreno Maresi, ha chiesto i danni al ragazzo che guidava l’auto che ha travolto il pilota statunitense, causandone la morte. Lo riferisce il Resto del Carlino di Rimini, precisando che la lettera con la richiesta del risarcimento è arrivata direttamente al giovane, un 30enne di Morciano, alcuni giorni fa, e non è ancora stata quantificata la somma.
Si attende l'esito della perizia
Determinante sarà l’esito della perizia avviata dalla Procura di Rimini e affidata a Orlando Omicini. Secondo quanto appreso, non ci sarebbe ormai alcun dubbio sulla dinamica dell’incidente. Hayden che lo scorso 17 maggio si stava allenando con la propria biciletta su via Ca’ Raffaelli, a Misano, non avrebbe dato la precedenza all’incrocio con la provinciale via Tavoleto. L’ex campione MotoGp e pilota Superbike avrebbe tirato dritto, senza fermarsi, e il giovane di Morciano che percorreva via Tavoleto alla guida della Peugeot 206, non è riuscito a evitare l’incidente. Stando a indiscrezioni, anche i video dell’impatto acquisiti pochi giorni dopo l’incidente, non lascerebbero spazio a dubbi, anche se sarebbe emerso che il ragazzo stava viaggiando a una velocità superiore rispetto al limite consentito (50 m/h), a quanto pare almeno a 80 km/h.
Ritirata la bici dell'incidente
Sulla base dei risultati della perizia, sarà la Procura di Rimini a decidere come procedere. Il ragazzo, indagato per omicidio stradale, è ancora scosso per quanto accaduto e ha da poco ripreso a lavorare anche se è tuttora seguito da uno psicologo. Nel frattempo l’avvocato Maresi ha ritirato la bici Specialized con cui Hayden stava facendo la sua sgambettata quando è stato travolto. La bicicletta era sotto sequestro dal giorno dell’incidente. In seguito allo schianto, prima contro il cofano, mandando in frantumi il parabrezza dell’auto, e poi sull’asfalto, le condizione del Kentycky Kid erano apparse subito gravi: ricoverato d’urgenza all’Ospedale Bufalini di Cesena, il 35enne pilota statunitense è morto cinque giorni dopo, il 22 maggio, a causa dei gravissimi traumi riportati nell’impatto.