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Paradosso Raikkonen: zero vittorie, ma è la sua miglior stagione dal ritorno in Ferrari

Il finlandese della Rossa ha chiuso al quarto posto nel mondiale piloti con 207 punti e 7 podi all’attivo: dal 2014 ad oggi è la sua migliore prestazione, appena due punti sotto il record conquistato con la Lotus.
A cura di Matteo Vana
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Kimi Raikkonen - Getty images
Kimi Raikkonen – Getty images

Kimi Raikkonen è riuscito ad agguantare il quarto posto nel mondiale piloti per un soffio; solo all'ultima gara, infatti, e grazie soprattutto al ritiro di Daniel Ricciardo, lasciato a piedi da un problema idraulico sulla sua Red Bull, il pilota della Rossa è riuscito a soffiare la posizione al rivale per appena 5 punti, un margine ridottissimo in una stagione composta da ben 20 Gran Premi. Un anno, quello appena concluso, che ha mostrato il doppio volto del finnico, capace di alternare prestazioni da top driver a gare totalmente anonime.

Dottor Kimi e Mister Raikkonen

Il pilota del Cavallino – che ha rinnovato il proprio contratto con la scuderia italiana fino al termine della prossima stagione – ha chiuso il 2017 ai piedi del podio, esattamente come aveva iniziato; il divario con il compagno di squadra Sebastian Vettel è impietoso con ben 158 punti a dividere i due, ma anche quello con il connazionale Valtteri Bottas, capace di conquistare ben 100 punti in più. Per il quarto anno consecutivo Raikkonen è rimasto a secco di vittorie, unico tra i top driver a finire senza mai salire sul gradino più alto del podio: l'ultima affermazione rimane quella del 17 marzo 2013, in Australia, quando ancora era al volante della Lotus. La stagione di Iceman, però, non è certo da buttare: dal 2014, anno in cui è tornato alla guida della Ferrari, quella appena terminata è la sua miglior stagione con 205 punti conquistati (due in meno rispetto a quando con la Lotus riuscì a prendersi la terza piazza del mondiale piloti) e ben 7 podi all'attivo e 2 ritiri, ai quali va aggiunta la mancata partenza in Malesia.

Il 2018 per tornare a vincere

Un vero e proprio paradosso quello di Raikkonen che, però, ha subito più del compagno di squadra Vettel la scarsa affidabilità della SF70H; soprattutto nella prima parte di stagione, infatti, il pilota finlandese ha dovuto lottare con ogni sorta di inconveniente venendo indubbiamente penalizzato. Nonostante questo, però, il campione del mondo 2007 ha dimostrato di poter dire ancora la sua e sia a Montecarlo sia in Ungheria, dove si è sacrificato per aiutare il tedesco a portare a casa la vittoria, ha messo in mostra qualità che non tutti i piloti presenti in griglia possono vantare. La sua carriera volge al termine, il prossimo sarà probabilmente l'ultimo in Formula 1 e il finlandese ha già fissato l'obiettivo: "Nel 2018 voglio lottare per il campionato" aveva tuonato alla vigilia del Gran Premio del Brasile. Difficile che Vettel glielo consenta, ma la prossima stagione potrebbe essere quella giusta per interrompere il digiuno tornando finalmente a vincere dopo un'attesa fin troppo lunga.

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