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Cinque moto che hanno fatto e fanno sognare una generazione

Intramontabili e talmente famose da essere entrate nel mito.
A cura di Valeria Aiello
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Le più desiderate di sempre, quelle che in un modo o nell’altro hanno rivoluzionato il mondo delle due ruote, tra grandi classici, sportive e maxi enduro senza tempo che hanno colpito al cuore degli appassionati.

Honda CBR

Sportiva di riferimento della casa Alata, nata negli anni ‘80 e presentata inizialmente nelle cilindrate 600 e poi 1000, entrambe “Hurricane” negli Usa, poi rivoluzionate e riviste con la nascita nel 1992 sotto la guida progettista Tadao Baba della CBR 900RR, simbolo delle sportive per oltre un decennio, aggiornata nel 1996, nel 1998 e nel 2000, quest'ultima con motore 929cc in grado di erogare una potenza 150 cv. Ultima, la versione del 2002 con motore di cilindrata 954cc e potenza di 154cc e solo 168 kg a secco. Nel 2004 sarebbe arrivata la CBR 1000RR progettata sull’esperienza del team MotoGP, con nuovo motore da 998cc e prestazioni capaci di raggiungere per leggerezza e compattezza il cuore degli appassionati. Totalmente riprogettata nel 2008 e dal 2009 con l’esordio assoluto su una supersportiva del sistema “Abs combinato” a controllo elettronico, la CBR1000RR ha inaugurato una nuova era di tecnologie che Honda percorre ancora oggi con con la 1000RR Fireblade, una più moderna delle CBR pronta a sfrecciare nella corsa alla perfezione.

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Suzuki GSX-R

È il modello che ha rivoluzionato il mondo delle sportive aprendo la strada alle moderne hypersport: la Suzuki GSX-R nasce nel 1985 con la leggendaria 750, la prima GSX R concepita per le competizioni e per la strada come la compagna 1.100 con motore raffreddato ad aria e olio. Ideata dal designer giapponese Hiroshi Fujiwara, la GSX R 750 poteva contare su un 4 cilindri in linea capace di erogare una potenza di oltre 100 cavalli e un peso di circa 179 km che si traducevano nel miglior rapporto peso/potenza tra le moto in circolazione in quegli anni. Il grande successo di vendite ha portato la Suzuki a continuare a investire nel modello, rinnovato in allestimenti e cilindrata fino all’attuale GSX-R1000 che come trent’anni fa rappresenta l’essenza della performance e della tecnologia Suzuki.

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Triumph Bonneville

Il modello prodotto dalla casa inglese dal 1959, nasce con il nome di T120” poi soprannominato Bonneville dal nome dal circuito ricavato sull’omonimo lago salato nello Utah dove sono si svolgono i tentativi di record di velocità. Dal lancio come “miglior motocicletta nel mondo” principalmente per il mercato statunitense, la Triumph Bonneville ha avuto tre fasi produttive, ultima quella che risale al 2001 con un modello che ricalca le linee delle progenitrici, amatissime dalle star internazionali di quegli anni. La Trimph Bonneville, ad esempio, ha fatto breccia nel cuore star del cinema come Marlon Brando e Steve McQueen, piuttosto che in quello dell’icona della musica rock Bob Dylan, o in quelli di Elvis Presley e Paul Newman.

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Ducati Monster

La naked di Borgo Panigale prodotta dalla Ducati dal 1993 è certamente uno dei modelli che hanno fatto battere il cuore degli appassionati fino a diventare una vera e propria icona della categoria, tanto da essere considerata la madre delle moderne "nude". Progettata dal designer Miguel Galluzzi, nella prima versione era dotata del telaio a traliccio in tubi di acciaio tradizionale Ducati ed era spinta da un motore Desmodue di 904cc di derivazione Supersport, alimentato a carburatori e raffreddato ad aria e olio. Rivista in cilindrata e allestimenti negli anni, fino agli attuali modelli, Monster 1200 e 797, presentati in occasione del Salone Eicma 2016 di Milano, che sanciscono il ritorno all’essenzialità delle linee e dei volumi dell’icona anni ’90 reinterpretati in chiave moderna.

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Honda Africa Twin

La più regina del deserto più famosa, la “dakariana” di casa Honda tra le immortali protagoniste delle sabbie africane, venne presentata al Salone di Parigi del 1987 con la sigla XRV 650 Africa Twin RD03, replica della rivoluzionaria NXR 750 che vinse la Parigi-Dakar per quattro edizioni di fila. La prima “Africa” – per celebrare i successi alla Dakar, “Twin” – per il suo motore 2 cilindri, era sostanzialmente la versione di serie della NXR, di cui condivideva il motore, derivato dal Transalp 600, e nelle diverse versioni arrivate fino al 2002, ultimo anno di produzione, ha fatto sognare generazioni di appassionati fino a diventare un mito con l’uscita dal mercato. Con la nuova CRF 1000L Africa Twin del 2016, Honda ha ripreso lo stile dello storico modello, reinterpretandolo in modo contemporaneo ma mantenendo inalterato lo stile avventuroso e l’attitudine della mitica progenitrice.

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