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Dall’incidente al ritorno in F1: la storia di Robert Kubica, il nuovo pilota della Williams

Il polacco, che nel 2019 correrà con la Williams, ha realizzato il suo sogno di tornare ad essere un pilota di Formula 1: dagli esordi con la BMW ai complimenti di Michael Schumacher per il 3° posto a Monza fino ad arrivare al terribile incidente nel rally di Andora nel quale rischiò la vita, ecco la storia di Robert Kubica.
A cura di Matteo Vana
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Il sogno di Robert Kubica si è avverato: l'ufficialità dell'accordo con la Williams, scuderia per la quale correrà nel 2019, sancisce il ritorno a tempo pieno nel mondo della Formula 1 per il pilota che disputerà un'intera stagione da titolare al fianco di George Russell. A otto anni dall'incidente nel rally di Andora che aveva di fatto interrotto la sua carriera proprio nel momento migliore, quando aveva già un contratto firmato con la Ferrari – la stessa che gli aveva proposto un ruolo da pilota al simulatore per la prossima stagione -, Kubica riassaporerà il gusto della pista su una monoposto.

Robert Kubica - LaPresse
Robert Kubica – LaPresse

Il terribile incidente nel rally di Andora

Un ritorno, quello del pilota polacco, che ha il sapore della rivincita: era il 2011, infatti, quando l'allora pilota della Renault, mentre correva nel rally di Andora, rimase vittima di un terribile incidente. Kubica perse il controllo della vettura andando a sbattere contro un guardrail che poi si conficcò nella carrozzeria della sua macchina, colpendolo. Uno schianto che rischiò di fargli perdere la vita: ricoverato in gravi condizioni con una frattura alla gamba destra, un’emorragia interna e lesioni multiple alla mano, alla spalla e al braccio destro, il polacco rimase due mesi e mezzo in ospedale subendo diversi interventi chirurgici e iniziando una riabilitazione molto complicata. In questi anni, però, Kubica non si è mai arreso cercando di tornare al mondo delle corse in maniera graduale; nel 2012 partecipò a qualche gara da rally, poi nel 2017 il primo ritorno in un test con la Renault. Il ricordo lasciato da Kubica nel mondo della Formula 1, però, non si è mai offuscato: dal giorno del suo esordio nel 2006, a ventuno anni, con la scuderia BMW Sauber quando sostituì Jacques Villeneuve nel Gran Premio d’Ungheria, che concluse settimo – salvo poi essere squalificato perché la sua macchina era al di sotto degli standard di peso regolamentari – di tempo ne è passato.

Dalle origini al grande ritorno in F1

Un talento, quello del pilota di Cracovia, cristallino: alla sua terza gara ottenne un sorprendente terzo posto al Gran Premio d'Italia, piazzamento che gli valse anche i complimenti di Michael Schumacher. Nel 2007, poi, l'incidente nel Gran Premio del Canada che lo costrinse a saltare una gara, ma l'anno dopo, sulla stessa pista, ecco la prima vittoria in carriera che gli valse la momentanea leadership del mondiale, chiuso poi al 4° posto, piazzamento replicato anche l'anno seguente. Ad interrompere una carriera decisamente in ascesa, però, arrivò l'incidente nei rally. Adesso, a distanza di 12 anni dal debutto, l'annuncio del grande ritorno con la Williams: la Formula 1 nel frattempo è cambiata, la scuderia di Grove non è più la stessa di un tempo e vederlo lottare per le posizioni di vertice sembra quasi impossibile. A rendere tutto più complicato ci sono le limitazioni del suo braccio che lo ha costretto ad adattare la monoposto, ma Kubica ha già vinto la propria battaglia; vederlo di nuovo in pista, dopo che la sua carriera aveva rischiato di interrompersi bruscamente, rappresenta il lieto fine che tutti aspettavano da molto tempo.

Robert Kubica riceve i complimenti di Michael Schumacher dopo il ° posto a Monza nel 2006 - Getty images
Robert Kubica riceve i complimenti di Michael Schumacher dopo il ° posto a Monza nel 2006 – Getty images
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