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F1, 1975: Vittorio Brambilla, visconte dimezzato al GP d’Austria

Riviviamo la rimonta di Vittorio Brambilla sotto il diluvio al GP d’Austria 1975. E’ la prima edizione che si disputa sull’Osterreichring. La corsa si interrompe al 29° giro sotto il diluvio. Resterà l’unica vittoria del monzese in F1. Storia e numeri del gran premio austriaco.
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Scende la pioggia, ma che fa. Sotto il diluvio, Vittorio Brambilla ha festeggiato la prima vittoria in Formula 1: resterà anche l’unica, in 74 gran premi. Mago sul bagnato come e prima di Ayrton Senna, quando vede la bandiera a scacchi quel pomeriggio del 17 agosto 1975 non contiene la gioia e stacca le mani dal volante: la sua March finisce disintegrata sul guard-rail prima del giro d’onore.

La morte di Donahue – È iniziata con un presagio funesto quella prima edizione del Gp d’Austria sul nuovo tracciato dell’Osterreiching, circuito di 5,911 chilometri con una serie di sali-scendi molto veloci e curve insidiose, per una lunghezza di 5.911 metri. Nel warm-up, Mark Donahue esce di pista a 280 kmh sulla sua March 751 della scuderia Penske. Ingegnere meccanico con la passione per le corse, con Penske ha dominato le grandi corse Usa (Indianapolis, Trans-Am, Can-Am) e nel 1975 ha iniziato la prima stagione completa in F1, prima con la PC1, la prima vettura della Penske Racinh con telaio in monoscocca. Ma i risultati non arrivano e da Silverstone continua il campionato con la monoposto su cui perderà la vita. Tra il GP di Germania, caratterizzato, altro presagio oscuro, da una serie di forature, va in Alabama e fissa il nuovo record di velocità su pista, a Talladega (356 kmh). Dalle corse ha ottenuto tutto. In Austria si presenta più per dovere contrattuale che per piacere. Ma alla curva Voest-Hugel, una delle gomme posteriori si affloscia, l’auto vola oltre il guardrail e si schianta contro i tabelloni pubblicitari. Sono Emerson Fittipaldi e Hans Stuck a estrarlo dall’abitacolo. È cosciente, ma l’impatto col palo ha rotto il casco: due giorni dopo morirà per un’emorragia cerebrale. Goodyear, fornitore ufficiale e principale imputato per il secondo gran premio consecutivo, ritira tutti i pneumatici della serie “47”, le gomme con cui Niki Lauda ha conquistato la pole position. Non c’è tempo nemmeno di montare le “26”, considerate più sicure, che inizia a piovere: si parte con le gomme da bagnato. Lauda resta davanti alla prima curva, seguito dal grande rivale Hunt su Hesketh e Depailler su Tyrrell. Nessuno vuole rischiare, ma da dietro arriva Brambilla, che non ha mai avuto paura della pioggia. Guida pure lui una March 751, che è poco più di una monoposto da Formula 2 ma con un motore da 3000 cc e un serbatoio più grande, ha imparato a correre sulle moto, come il fratello Tino, a Monza dove sono nati.

Chi è Brambilla – E’ un purosangue delle corse, Vittorio, prima meccanico e poi pilota, che ha imparato nell’officina del padre a conoscere i motori e solo dopo come guidare su due e quattro ruote. Ha esordito in Formula 1 solo nel 1974, su una March 741 motorizzata Ford Cosworth, in Sudafrica, a Kyalami. Non ha mai potuto dimostrare del tutto il suo valore, perché non ha mai avuto a disposizione monoposto di primo piano. Ma la pioggia cancella le differenze. Sulla pista fradicia è il pilota a contare più della macchina.

La rimonta – In pochi giri, Brambilla è terzo mentre Depailler, che ha problemi alle gomme, si vede infilato dalla Lotus di Peterson e da Stuck. L’austriaco però finirà presto fuori pista. Al 14° giro anche Lauda perde terreno: al comando sale James Hunt davanti proprio a Brambilla, che sfodera qualità e sicurezza. È al posto giusto nel momento giusto quando Hunt si appresta a doppiare Lunger. Il secondo pilota della Hesketh non lascia strada a “The Shunt”, il monzese ne approfitta e lo infila. Hunt impiegherà due giri per doppiare il compagno di squadra e Vittorio mette un margine di sicurezza tra sé e l’inglese. Al 25° passaggio, ha ormai venti secondi di vantaggio sul grande rivale di Lauda, che intanto è scivolato al quinto posto dietro la McLaren di Mass e la Shadow di Pryce, poi sarà passato anche da Peterson. Il presidente dell’associazione piloti, il neozelandese Denny Hulme, campione del mondo 1967 che morirà per un infarto durante una corsa in Australia nel ’92, decide di fermare la gara. Al 29° giro, Brambilla passa per primo la linea del traguardo e vede la bandiera a scacchi. È la seconda volta in quel Mondiale che una gara viene fermata, e non ripresa, dopo 29 passaggi. È successo anche al GP di Spagna, che si è disputato nel parco del Montjuic a Barcellona in condizioni di sicurezza apparse già dall’inizio ben lontane dagli standard necessari, interrotto dopo che la Hill di Rolf Stommelen vola fra gli spettatori: in cinque resteranno uccisi, il tedesco resterà miracolosamente illeso.

Conseguenze – Brambilla è il primo italiano a vincere un GP dal successo a Monza di Ludovico Scarfiotti nel 1966, e conserverà a lungo l’alettone ormai malandato della sua March come cimelio nell’officina di famiglia. Riceve solo la metà dei punti, come prevede il regolamento nei casi in cui viene completata meno del 75% (ma più del 25%) della distanza prevista. Così, per mezzo punto, Lauda non può festeggiare in casa il suo primo titolo mondiale. Dopo quell’edizione, si decide di inserire una chicane alla fine del rettilineo di partenza, portando la lunghezza del circuito a 5,942 chilometri. Sarà l’unica innovazione sull’Osterreichring fino al 1987.


GP AUSTRIA – STORIA E NUMERI

Prima edizione: 1964, Zeltweg (vittoria di Lorenzo Bandini, Ferrari)

Prima edizione sull'Osterreichring / Red Bull Ring: 1970 (vittoria di Jackie Ickx, su Ferrari)

Gara più lunga sull'Osterreichring / Red Bull Ring: 1970 (1h 42m 17.32s)

Gara più breve sull'Osterreichring / Red Bull Ring: 1975 (57m 56.69s)

Vittorie dalla pole: 7 su 28

Vittoria dalla più bassa posizione in griglia: 14° (Alan Jones, Shadow, 1977)

Le vittorie Ferrari

1964 Bandini (Zeltweg)

1970 Ickx

1999 Irvine

2002 M.Schumacher

2003 M.Schumacher

ALBO D'ORO PILOTI

Vittorie

3 – Alain Prost

2 – Michael Schumacher, Mika Hakkinen, Alan Jones, Ronnie Peterson

1 – Nico Rosberg, David Coulthard, Eddie Irvine, Jacques Villeneuve, Nigel Mansell, Niki Lauda, Elio de Angelis, Jacques Laffite, Jean-Pierre Jabouille, John Watson, Vittorio Brambilla, Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi, Jo Siffert, Jacky Ickx, Lorenzo Bandini

Pole position

3 – Niki Lauda, Rene Arnoux, Nelson Piquet

2- Emerson Fittipaldi, Mika Hakkinen, Michael Schumacher

1 – Graham Hill, Jochen Rindt, Jo Siffert, James Hunt, Ronnie Peterson, Patrick Tambay, Alain Prost, Teo Fabi, Jacques Villeneuve, Giancarlo Fisichella, Rubens Barrichello, Felipe Massa

ALBO D'ORO COSTRUTTORI

Vittorie

6 – McLaren

5 – Ferrari

4 – Lotus

3 – Williams

2 – Renault

1 – Ligier, Shadow, Penske, March, Brabham, BRM, Mercedes

Pole position

7 – Ferrari

4 – Lotus, McLaren

3 – Renault, Williams

2 – BRM, Brabham, Benetton

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