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F1, la top-10 del GP Monaco

Il capolavoro di Villeneuve nel 1981, la prima volta di Schumacher in Ferrari nel 1997. Senna “re della pioggia”, l’unica gemma di Trulli, Panis sopravvissuto nella corsa a eliminazione del 1996. La storia del GP di Monaco in 10 memorabili edizioni.
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Nel Principato di Monaco si incoronano i re della Formula 1. Perché a Monaco l'errore non è perdonato, perché il trionfo e l'incidente si guardano, distanti solo quei pochi centimetri che separano la traiettoria ideale e i guard-rail. Perché a Monaco solo la perfezione porta alla vittoria. Abbiamo scelto 10 spettacoli di perfezione che hanno scandito la storia del Gran Premio più affascinante del Mondiale.

1961: Moss al meglio – Il primo Mondiale con i nuovi motori da 1500 cc si apre a Montecarlo. La Ferrari si presenta con un nuovo telaio “a pinna di squalo”, l'eterno secondo Stirling Moss, su una Lotus di vecchia generazione, meno potente, riesce a partire in pole position. Il suo compagno di squadra, con la nuova Lotus 21, non può partire perché nel warm-up sfreccia a 200 km/h ma in seconda alla fine del tunnel e, dopo il blocco delle ruote posteriori e una serie di piroette viene sbalzato fuori dall'abitacolo. Alla prima curva Moss viene superato dalla Ferrari di Phil Hill, ma al 14mo giro torna in testa. Le Ferrari sono più veloci, ma nessuno riesce a fermare Moss. Campione amatissimo, che non ha mai conquistato il Mondiale, Moss festeggia la sua penultima vittoria in F1 con l'aria rilassata e una sigaretta che pende indolente all'angolo della bocca. Ma la sua gara è stata tutt'altro che semplice e rilassante. “Sono andato al limite in 92 giri su 100” spiega. “Guidare così è tremendamente stancante, la maggior parte dei tifosi non sa che cosa vuol dire”.

1982: la roulette premia PatreseÈ la prima gara dopo la morte di Gilles Villeneuve a Zolder. È una delle corse più incredibili di tutti i tempi, la versione motoristica di Dieci piccoli indiani. Arnoux scatta benissimo dalla pole, al secondo giro Prost supera Giacomelli e Patrese e sale al secondo posto. Arnoux però va in testacoda alla “S” delle Piscine al 15mo giro: la sua gara finisce lì. Prost va in testa e conduce fino al 74mo giro, a tre dalla fine. E qui comincia lo spettacolo. Il Professore si schianta contro il guard-rail all'uscita del tunnel. Passa in testa Patrese, che però va in testa coda alla Loews sull'olio perso dalla Williams di Derek Daly. Il motore della sua Brabham si spegne. Manca un giro e mezzo, al comando c'è la Ferrari di Didier Pironi, che si ammutolisce per un problema elettrico nel tunnel. In quel momento al secondo posto c'è Andrea De Cesaris, ma la sua Alfa è al Mirabeau senza benzina. In testa ci sarebbe Derek Daly, ma il cambio lo tradisce mentre sta passando la linea del traguardo prima dell'ultimo giro. Durante questa serie di eliminazioni, Patrese è riuscito a riaccendere la Brabham e a chiudere la gara. Ha vinto ma non lo sa, se ne accorge solo sotto il palco. È il suo primo successo dopo 71 GP, sul circuito dove aveva debuttato in F1. È l'unica volta nella storia che un solo pilota chiude a pieni giri.

1981: Villeneuve mania – È un giorno indimenticabile, il capolavoro di Gilles Villeneuve. La sua Ferrari 126 CK è la prima monoposto turbo a imporsi nel Principato. È una macchina velocissima, ma ancora acerba e instabile. Villeneuve stupisce tutti in qualifica e conquista la prima fila a soli 78 millesimi dalla pole di Piquet, la stella della Brabham di Bernie Ecclestone. Villeneuve perde terreno da Piquet nella prima parte di gara, ma approfitta del contatto alla Loews tra i suoi inseguitori Mansell e Reutemann. Al 53mo giro, al Tabaccaio, durante il doppiaggio di Cheever e Tambay, Piquet perde il controllo e si spegne sul guardrail. Villeneuve si ritrova secondo dietro la Williams di Jones che deve fermarsi ai box al 67mo passaggio. A 4 giri dalla fine, Villeneuve lo passa sulla linea del traguardo, va a celebrare la quinta vittoria in carriera e si lancia nell'élite dei grandissimi della F1.

1984: primo Prost, vince Senna – Al debutto sul circuito più difficile del Mondiale, dove vincerà sei volte (record nella storia della corsa), Ayrton Senna si qualifica 13mo, con pista asciutta. Ma la domenica diluvia. Senna vola come se la pista fosse asciutta, sui kart ha imparato un trucco che si rivela decisivo, ha imparato a scalare e curvare senza frenare. Si lancia in una rimonta strepitosa, fino al secondo posto. E’ a 7 secondi dalla McLaren di Prost, quando il francese all’ingresso del tunnel alza il braccio e chiede di fermare la corsa. E il direttore Ickx lo accontenta. È sua la prima stoccata di una rivalità che segnerà tutto il successivo decennio. “Non posso dire che abbiano fermato la gara apposta, ma mi suona strano che quella bandiera rossa sia uscita proprio quando io ero molto più veloce di Prost” dirà Senna. Nasce quel giorno “il re della pioggia”.

1992: la quinta di Senna – Alla sesta gara, il Mondiale è praticamente già chiuso. La Williams di Mansell e Patrese hanno vinto le prime cinque corse e firmato quattro doppiette di fila. Prost si è preso un anno sabbatico, Piquet si è ritirato, Senna è l'unico campione del mondo al via. Mansell si mantiene saldamente in testa, mentre alle sue spalle la Benetton di Schumacher urta la Ferrari di Alesi e lo costringe al ritiro, prima di dire addio alle speranze di podio per la rottura della prima marcia. Al giro 59 Senna perde 10 secondi da Mansell per evitare di tamponare Alboreto, che va in testacoda mentre sta per essere doppiato dal brasiliano. Mansell si avvia al sesto successo della stagione ma al 71mo passaggio un dado danneggia il cerchione della gomma posteriore sinistra e deve fermarsi ai box. Al rientro, Mansell si ritrova secondo a 5” da Senna. Il duello è regale, Mansell rimonta e arriva a soli 215 millesimi dal brasiliano che vince a Monaco per la quinta volta. Sesto e doppiato Bertrand Gachot, con la Venturi Lamborghini al suo unico punto della sua storia. “Ho vinto la lotteria” ammette Senna, “ma ho fatto tutto per essere pronto a cogliere il regalo della sorte”. “La vettura di Senna era troppo larga, non c’era spazio per passare”, è il commento scherzoso di Mansell. “È il più bel secondo posto della mia vita”.

1996: il sopravvissuto Panis – Partono in 22, arrivano in 4. La pioggia caduta nel warm-up spariglia destini e fortune. Già alla prima curva i contatti sono numerosi. Barrichello si ferma alla Rascasse, dopo pochi giri va a sbattere anche Schumacher. Hill resta davanti e impone un ritmo inavvicinabile, mentre si ferma Berger (cambio). Panis passa la Ferrari di Irvine al 35mo giro con una manovra aggressiva che lo fa sbattere contro le barriere: Irvine ripartirà ma perderà molto tempo. Il motore tradisce Hill al 40mo passaggio e in testa passa la Benetton di Alesi, che però si ritira al 54mo giro (rottura della sospensione). Va fuori anche Villeneuve mentre cerca di doppiare Badoer e Panis sale in testa davanti a Coulthard. A pochi giri dalla fine Irvine va in testacoda alla Rascasse e viene centrato da Salo e Häkkinen. La gara si chiude al superamento delle due ore con 3 giri di anticipo e Panis celebra la sua unica vittoria in carriera davanti a Coulthard, Herbert e Frentzen.

1997: trionfa Schumi, record Salo – La scena si ripete un anno dopo: nelle prime cinque gare la Williams registra quattro pole e quattro vittorie. A Monaco, con pista bagnata, Frentzen parte davanti a tutti con la Ferrari di Schumacher in seconda fila. Il tedesco però è primo con 9 secondi di vantaggio dopo 2 giri. Dopo la chicane del porto Coulthard va in testacoda, Hakkinen tampona Alesi, Irvine si tocca con Damon Hill. Via via vanno a sbattere Trulli, Ralf Schumacher, Herbert e Michael Schumacher accumula 53 secondi sulla Stewart di Barrichello, che chiude secondo al suo quinto GP in carriera. Quinto arriva Mika Salo che, caso quasi unico nella storia della F1, completa la gara senza mai fermarsi ai box.

2004: Trulli ultimo principe azzurro – Jarno Trulli ha vinto un unica gara in F1, e ha scelto il circuito più bello per firmare l'impresa che vale una carriera. È il sesto GP di un Mondiale già finito dopo le 5 vittorie di fila di Schumacher che ha prenotato il suo quinto titolo in Ferrari. A Monaco il tedesco, tamponato da Montoya, si ritira dopo 45 giri. E Trulli dopo un sabato speciale, un sabato italiano in cui stampa la pole con 3 decimi di vantaggio sulla Williams di Ralf Schumacher, si regala una domenica da raccontare. In una gara segnata da incidenti e parecchi ingressi delle safety car, Trulli riesce ad arginare la rimonta di Button, staccato di solo mezzo secondo al traguardo, ed entra nella storia. Terzo Barrichello, unico pilota insieme ai primi due ad aver completato i 77 giri previsti.

2006: Alonso e Red Bull, prime volte – La battaglia tra la Renault di Alonso e la Ferrari di Schumacher si accende già nelle qualifiche. A pochi secondi dalla fine della sessione, Schumi è in pole e parcheggia alla Rascasse, una manovra che per i commissari impedisce allo spagnolo di completare il suo ultimo giro veloce. Schumacher viene penalizzato e deve partire in fondo alla griglia. Riuscirà comunque ad arrivare quinto dopo una grande rimonta. Alonso contiene la rimonta della McLaren di Kimi Raikkonen e si prende la prima vittoria nel Principato. Terzo arriva David Coulthard, che regala alla Red Bull il primo podio della sua storia in F1 e si presenta alla cerimonia di premiazione con un mantello da Superman per un accordo con la produzione per promuovere il film che sarebbe uscito di lì a poco sul supereroe Marvel.

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2008, il trionfo di Hamilton – La giornata inizia male per la McLaren. La prima fila è tutta Ferrari, e Heikki Kovalainen, quarto, resta fermo sulla griglia per cui deve partire dalla corsia box. Sulla pista bagnata, Hamilton passa Raikkonen e si lancia all'attacco di Massa. Al sesto giro, però, tocca il guard-rail al Tabaccaio e si ferma ai box. Pochi giri dopo entra la safety car per l'incidente tra Coulthard e Bourdais alla Massenet e la Ferrari di Raikkonen viene penalizzata con un drive through, perché al segnale dei 3 minuti prima del via le ruote non erano montate correttamente sulla sua vettura. Massa perde la testa della gara per un dritto alla Santa Devota, e ne approfitta la Sauber di Kubica. Intanto la pista si asciuga. Al giro 54 Hamilton monta le gomme da asciutto e dopo la sosta si ritrova al comando. Dopo un nuovo ingresso della Safety Car, Raikkonen tampona la Force India di Sutil, che aveva eroicamente rimontato dalla 19ma alla quarta posizione. Così il britannico arriva primo sotto la bandiera a scacchi, sventolata con 2 giri di anticipo dall'amico Sean Combs, in arte Puff Daddy, davanti a Kubica e Massa. È la sua prima vittoria a Montecarlo, il suo personale esame di maturità superato a pieni voti.

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